IL NOVECENTO

1900

12 maggio
Sono arrestati alla stazione di Aosta due distinti signori, un belga e un savoiardo, mentre arruolano giovani ragazzi e ragazze valdostane per condurli clandestinamente in Francia. Per aggirare l'ufficio immigrazione, i giovani erano fatti passare per il Belgio, dove era più facile ottenere passaporti. Al momento dell'arresto, pochi minuti prima della partenza del treno, i due "negozianti di carne umana", come vengono definiti dai giornali, avevano già reclutato 14 ragazzi ad Aosta, 18 a Quart e diversi altri attendevano nelle altre stazioni. I giovani erano stati sottratti alle famiglie con la promessa di un compenso di 100 lire annue per tre anni e la dispensa da ogni spesa di vitto, alloggio e vestiario. Secondo i giornali locali, non era la prima volta che gruppi di giovani valdostani venivano fatti emigrare clandestinamente e di alcuni di loro si erano perse completamente le tracce.
16 giugno
È inaugurata a Saint-Vincent la funicolare elettrica per la Fons Salutis, opera di alta ingegneria pionieristica lunga 263 metri, che supera 62 metri di dislivello. Pochi giorni dopo apre anche il nuovo Grand Hôtel de la Source, progettato dall'ingegnere vercellese Francesco Bertinetti sul modello dei grandi alberghi svizzeri. Vanta sessanta posti letto, con camere soleggiate ed ariose, con "arrotondamento degli angoli per evitare ristagni di aria infetta".
3 giugno
Elezioni politiche. Trionfa in Valle la famiglia Farinet appoggiata del clero. Nel collegio di Aosta vince il candidato ministeriale, l'avvocato Alphonse Farinet con 1.263 voti, contro il marchese Compans de Brichenteau (824 voti). Nel collegio di Verrès viene rieletto François Farinet (1172 voti), contro l'avvocato Giacomo Saudino (528 voti).
29 luglio
Umberto I è ucciso a Monza dall'anarchico Gaetano Bresci. La notizia provoca lutto e sconcerto in tutta la Valle che attendeva l'arrivo del re per il tre di agosto, con le bandiere già esposte fino al castello di Sarre e centinaia di batteurs già raccolti a Cogne e a Valsavarenche. Messe solenni e uffici funebri vengono celebrati in tutte le parrocchie della Valle. La municipalità di Aosta invita a tenere a metà chiusi tutti i negozi e a listare a lutto le finestre. La speranza di tutti è che la Regina Margherita e il nuovo re, Vittorio Emanuele III, continuino a venire in Valle d'Aosta.
Nei giorni successivi la Casa Reale assicura che avrebbe rinnovato tutti i contratti per la caccia in Valle d'Aosta, segno che Vittorio Emanuele III intende onorare la Valle della sua presenza durante l'estate. Corre voce che lo avrebbe accompagnato anche la regina Elena, “appassionata e valente cacciatrice”.
Novembre
Il libro di Sylvain Lucat, Lectures pur les écoles et les familles valdôtaines, scelto dalla commissione comunale quale libro di lettura per le Scuole valdostane, è dato alle stampe dalla Tipografia Garda.  Il libro di Anselme Réan, Lectures valdôtaines, presentato al medesimo concorso, sarà invece pubblicato a Torino presso la stamperia del Collegio degli Artigianelli.
Si conclude in tal modo la vicenda del concorso indetto dal Consiglio comunale di Aosta nel 1896, per un libro di lettura ad uso delle scuole primarie locali che sapesse insegnare ai giovani la storia, la geografia, la cultura della Valle d'Aosta. Per l'occasione erano stati presentati tre libri: le Lectures pour les écoles et les familles valdôtaines del segretario comunale di Aosta, storico e giornalista liberale, Sylvain Lucat, le Lectures valdôtaines del futuro presidente della Ligue Valdôtaine, il cattolico Anselme Réan, e il Livre de lecture de l'enfant valdôtain delle suore di Saint- Joseph.
Al di là della diverse accentuazioni politiche (di impronta più laica e liberale è il volume di Sylvain Lucat) e del diverso taglio pedagogico (l'unico veramente pensato per i bambini è quello delle suore di Saint-Joseph che non a caso avrebbe avuto scolasticamente il maggior successo, con numerose riedizioni, sotto il titolo più conosciuto di Chez Nous),  i tre manuali sono accomunati dall’ intento di definire in un volumetto scolastico le caratteristiche dell’identità valdostana: terra "intramontana", abitata da un popolo contadino fortemente legato alla terra e alle tradizioni, sempre fedele a casa Savoia, patriota e pronto a sacrificarsi per la "grande patrie", ma fortemente attaccato alla sua lingua materna.

1901

Aprile
Sono conclusi i lavori per il grande canale della Società industriale elettro-chimica di Pont Saint-Martin, a cui viene dato il nome di Regina Margherita. Realizzato dall'impresario De Bernardi, servirà alla fornitura dell'energia elettrica per tutta l'industria di fondovalle. 1902MarzoIl Tribunale di Aosta processa e condanna a tre mesi di carcere e 300 lire di ammenda un "trafficante di carne umana" che raccoglieva e acquistava dai genitori bambini poveri a Chambave per condurli all'estero e avviarli al mestiere di spazzacamino. Secondo i giornali locali, molti bambini valdostani era già stati venduti dai genitori e di loro si era persa ogni traccia.
In una lettera da Parigi, il corrispondente del giornale "Le Mont-Blanc", Louis Paillex, denuncia il vasto fenomeno della "traite blanche dans la Vallée d'Aoste". Tutti gli anni, in autunno, mercanti di schiavi fanno il loro bottino nelle valli acquistando dai genitori, per pochi soldi, bambini da avviare al mestiere di spazzacamino e da condurre clandestinamente in Francia e in Belgio, dove la maggior parte deperisce nella miseria e nel dolore. 1903Marzo
Il Governo delibera lo stanziamento di 30.000 lire a favore dei Comuni che si consorziano per stabilire un regolare servizio automobilistico attraverso il Piccolo e il Gran San Bernardo. Il progetto, studiato e sottoposto al Ministero da Vittorio Sambolino di Ivrea, prevede la costituzione, sin dal mese di luglio, di un servizio regolare di automobile per viaggiatori, posta e mercanzie, fra Aosta e Bourg Saint-Maurice e fra Aosta e Martigny.OttobreIl sindaco César Chabloz si dimette dopo un periodo di forti contrasti in Consiglio a causa della gravissima situazione finanziaria del Comune. Sono indette nuove elezioni per il rinnovo dell'intero Consiglio. Le elezioni assumono un importante significato politico, sia per le violente polemiche che le hanno precedute, sia per la massiccia partecipazione dei cattolici che per la prima volta, con l'autorizzazione della Chiesa, candidano due sacerdoti: il canonico Pantaléon Micheletto, missionario diocesano, e l'abbé Joconde Stevenin.
29 novembre
Elezioni comunali ad Aosta. Primo eletto è Anselme Réan con 339 voti. Entrano in Consiglio anche il canonico Micheletto e l'abbé Stevenin. Réan, eletto sindaco all'unanimità, si dimette dal Consiglio. È eletto sindaco il giovane cattolico Julien Charrey, legato politicamente alla famiglia Farinet.
28 dicembre
Il comune di Cogne vende all’imprenditore belga Alfred Theis e al conte Charles van der Straten Pouthoz, residenti a Bruxelles, "toute la mine de fer et autres gissements quelconques qui se trouvent dans et à la montagne située sur la rive droite du torrent d'Urtier et qui se termine par la pointe de la Graie ... les gissements sont designés habituellement sous les noms de filon de Colonne, de Licony, de Mont Chalet ... desquels la Commune de Cogne se déclare seule et légitime proprietaire".

1904

Gennaio
Nasce ad Aosta il Comitato Locale della Società Dante Alighieri.
L'iniziativa si deve al prof. Efisio Giglio Tos, già fondatore del Comitato torinese della Società. I sottoscrittori "animati dal più puro sentimento di italianità; uniti nel nome di Dante", si propongono "uno scopo esclusivamente ed eminentemente nazionale": “mantenere e diffondere nell'Italia esterna la lingua e la cultura nazionale”; “assistere con provvide opere di istruzione e di beneficenza gli emigrati all'estero”; “tutelare i diritti dell'italianità”. Gli iscritti eleggono Presidente il preside del Liceo-Ginnasio, prof. Gian Domenico Belletti, segretario il dott. Camillo Panizza, vice-presidente lo studente Décoularé. Nell'ufficio provvisorio di presidenza sono eletti anche il prof. Carlo Annovi, direttore della Regia Scuola tecnica, l'avvocato Giuseppe Torrione e l'avvocato Désiré Lucat.
L’istituzione si dota di un giornale: l’"Italia alpina", settimanale diretto da Efisio Giglio Tos e redatto da un gruppo di insegnanti del Liceo di Aosta, tra cui Camillo Panizza, Silvio Pellini e il preside, Gian Domenico Belletti, membri del comitato locale della Dante Alighieri. Redatto interamente in lingua italiana, volutamente estraneo alla politica locale, il foglio si presenta come un periodico di interessi prevalentemente culturali. Il suo laicismo e i suoi accenti nazionalisti ed irredentisti gli attirano la violenta polemica del clero e dei farinettisti. Uscirà fino al 3 luglio 1905.
L’azione italianizzante della Dante Alighieri suscita polemiche e malcontenti negli ambienti più tradizionalisti della cultura valdostana in particolare quando, il 9 settembre 1912, verrà inaugurato a Courmayeur il monumento a Giosuè Carducci promosso dalla Società Dante Alighieri. Il busto del poeta, scolpito dallo scultore torinese Augusto Reduzzi, è occasione di una grande manifestazione patriottica al grido di “Vive l’Italie grande”.
6 novembre
Elezioni politiche. Si conferma in Valle il potere della famiglia Farinet. Nel collegio di Aosta vince l'avvocato Alphonse Farinet (1.719 voti), già deputato, contro il candidato socialista, l'agricoltore Eligio Bochet, ex sindaco di Saint-Pierre (268 voti). A Verrès viene rieletto François Farinet nel ballottaggio del 13 novembre (1383 voti) contro Louis-Napoléon Bich (1092 voti).

1905


19 gennaio
Esce presso la tipografia Allasia il primo numero del giornale socialista "Le Travailleur". Organo della sezione aostana del Partito Socialista, diretto da Etienne Manigod (un francese immigrato in Valle), è redatto interamente in francese e si ispira ai valori della tradizione democratica, riformista e laica. Nel dicembre del 1905, per contrasti sorti sulla linea politica del giornale (non tutti ne condividono le posizioni "moderate"), Manigod lascia la direzione e viene sostituito da Richard Jahier, figlio del pastore valdese di Aosta. L'ultimo numero del periodico appare il 6 ottobre 1906.
1 marzo
Esce presso la tipografia Duc "Le Réveil de la Vallée d'Aoste, Journal politique, libéral, anticlérical". Quindicinale, e poi mensile, organo di un gruppo di valdostani emigrati a Parigi e a Ginevra, si caratterizza per un forte anticlericalismo e per una manifesta ostilità nei confronti dei gruppi politici dominanti nella madrepatria: i conservatori di François Farinet e i liberali di César Chabloz. L'ultimo numero appare nel febbraio del 1906.
13-14 luglio
E’ inaugurata la strada carrozzabile del Gran San Bernardo. Giovedi 13, al colle, viene solennemente inaugurata dal Vescovo la statua di Saint-Bernard de Menthon, arcidiacono di Aosta e fondatore dei due omonimi Ospizi. Il 14 viene benedetta la strada alla presenza delle autorità italiane e svizzere e del corpo filarmonico; segue il banchetto all'Ospizio e il passaggio trionfale della carovana a Saint-Rhémy, Saint-Oyen, Etroubles e Gignod. Alla sera, banchetto all'Hôtel de Ville e illuminazione festosa della città. Sabato concerti delle bande musicali, balli popolari e banchetti si svolgono in Aosta per tutta la giornata. Domenica segue la sfilata dei ciclisti nelle strade principali, l'inaugurazione del club ciclistico “Augusta Praetoria Ciclo”, fuochi d'artificio sulla piazza d'armi e illuminazione generale della città.
Lungo la nuova carrozzabile viene istituito un servizio giornaliero di posta fra Aosta e il Gran San Bernardo. La diligenza raggiunge l'Ospizio a mezzogiorno, per assicurare la coincidenza con l'analoga vettura che, sul versante svizzero, parte all'una dal Gran San Bernardo in direzione di Martigny.

1906

6 gennaio
Esce presso la tipografia Duc il primo numero del giornale "Le Progrès. Journal des intérêts démocratiques de la Vallée d'Aoste". Diretto da Anselme Réan, il settimanale si presenta come "né socialista, né clericale", ma "democratico", impegnato nel progetto di modernizzazione della Valle d'Aosta. Sostiene il suffragio universale, l'autonomia amministrativa dei Comuni e la separazione della Chiesa dallo Stato. L'ultimo numero apparirà il 29 dicembre 1906.
7 gennaio
Nasce ad Aosta l'Association valdôtaine pour le mouvement des étrangers. Fondata da undici albergatori e commercianti della Valle, nella grande sala del Caffè Pollano, diretta da Sylvain Lucat, l'Associazione, nata sul modello dei Syndicats d'initiative, intende promuovere lo sviluppo del turismo, "l'intérêt du Pays... non tant en exploitant l'étranger, mais en l'attirant et en le retenant par des facilitations et des améliorations, par l'augmentation du confort, par la répression des abus, par une protection efficace, par la discipline des services et des tarifs, par des bureaux d'information qui lui épargneront une infinité de dérangements et d'ennuis et surtout le danger d'être trompé". Le persone interessate a venire in Valle potevano rivolgersi all'Ufficio informazione dell'Associazione, con sede ad Aosta, "pour tout ce qui lui importe de connaître, avant de se décider et de fixer son choix: différentes stations d'été, hôtels, villas et logements, services et tarifs de voitures.".
Tra le principali iniziative dell'Associazione vi è la distribuzione gratuita di un piccolo Guide-souvenir, curato dallo stesso Silvain Lucat, La Valle d'Aosta. Guide souvenir offert par l'association valdôtaine pour le mouvement des étrangers, pubblicato a Torino nel 1906, diretto "au grimpeur impatient d'audacieuses escalades; au géologue épris de la merveilleuse histoire des roches et des glaciers; au botaniste apôtre de la plus gracieuse des sciences; à l'archéologue ami des monuments et des ruines, qui lui disent l'art et les drames des générations passées; au peintre demandant à la nature les secrets de ses beautés éternelles; au penseur, à l'homme politique, au travailleur, brisés par des veilles laborieuses, ou par la lutte enfiévrée des affaires, au viveur lassé de luxe et de plaisirs, au malade abattu par le travail, les excès ou les années, aux mères désireuses de demander à la montagne, pour elles et pour leurs familles, quelques jours de liberté et une bonne provision de santé; aux jeunes filles qui ont pâli sur leurs livres, aux enfants anémiés par le surménage et l'atmosphère des écoles, à tous ces jeunes êtres désireux d'air, de soleil, de mouvement et avides d'ouvrir leurs yeux aux grands spectacles de la montagne et leurs poumons à ses brises vivifiantes et embaumées".

1907

7 febbraio
Gli imprenditori Selve e Giussani costituiscono la Società idroelettrica della Valle d'Aosta per lo sfruttamento delle acque della Valle. Costituita con un capitale iniziale di 200.000 lire, estensibile a cinque milioni, l'operazione finanziaria lascia intravedere l'insediamento di nuove fabbriche nella Bassa Valle.
Ottobre
Un'ispezione scopre che dalla cassaforte del capitolo della Cattedrale di Aosta sono scomparsi titoli azionari per un valore di 370.000 lire che fanno parte dell'eredità del canonico Maurice Gerbore. Vengono arrestati il canonico Dominique Noussan, l'abbé Alexandre Jaccod e il sacerdote Nicandre Personettaz, in possesso di chiavi falsificate della cassaforte.
Travolto dallo scandalo del furto alla Cattedrale, il 21 novembre il vescovo Mons. Joseph-Auguste Duc rassegna le dimissioni dopo trentacinque anni di episcopato. Il Pontefice gli offre in segno di stima la dignità di arcivescovo e la sede metropolitana di Trajanopolis.
Dicembre
Esce presso l'Imprimerie Catholique il Dictionnaire du patois valdôtain dell'abbé Cerlogne. Preceduto da una piccola Grammaire, il volume, di 300 pagine, frutto di una vita di appassionata ricerca, costituisce il fondamento dell'assunzione del patois a dignità letteraria.
Esce presso lo stesso editore il secondo volume dell'Histoire de l'Eglise d'Aoste di Mons. Duc che contiene la storia della diocesi dall'elezione di Arnolfo d'Avise, nel 1149, alla morte di Aimone di Challant nel 1303.

1908

20 marzo
La Società "Cotonificio Valle d'Aosta" stipula l'atto di acquisto dei terreni a Verrès su cui verrà edificato uno stabilimento tessile. Nei giorni successivi iniziano i lavori di costruzione del cotonificio, affidati alla Società di costruzioni Brambilla di Milano.
Il "Cotonificio Valle d'Aosta", prima grande fabbrica impiantata nella regione, inizierà la produzione nel 1910, occupando 180 operai, in maggioranza donne, emigrate dal Piemonte. Ma già nei primi mesi del 1911 la Società incontrerà gravi problemi finanziari e i dipendenti non percepiranno la retribuzione. Il 20 marzo, una cinquantina di donne proclamerà, per la prima volta in Valle d'Aosta, uno sciopero operaio, pagando la propria protesta con il licenziamento. Il 10 aprile 1911, il Tribunale di Milano dichiarerà il fallimento della Società e ordinerà l'immediata apposizione dei sigilli alla fabbrica di Verrès. Il 22 aprile il curatore fallimentare della Società liquiderà una parte degli arretrati delle maestranze, mentre diverse ditte piemontesi, sempre nel settore della filatura, si impegneranno ad assorbire una parte della manodopera rimasta senza lavoro.
4 dicembre
Esce il primo numero di “Le Val d’Aoste. Journal des intérêts valdôtains paraissant tous les vendredis”. Settimanale diretto dall’ex segretario comunale di Aosta, lo storico Sylvain Lucat, è l’organo dei liberali e del loro leader, César Chabloz, in polemica con “Jacques Bonhomme” della famiglia Farinet e con “Le Duché d’Aoste”, organo della Curia. Nasce alla vigilia delle elezioni politiche del marzo 1909, per sostenere la candidatura elettorale del medico Giorgio Rattone, già docente all'Università di Genova e di Parma e a quel tempo Rettore dell'Università parmense e assiduo frequentatore della Valle d'Aosta.
Secondo le dichiarazioni programmatiche, il giornale avrebbe seguito "la grande voie du progrès" senza lasciarsi trascinare dalle lotte religiose. Italiano e valdostano nell'animo, "Le Val d'Aoste" avrebbe gelosamente conservato "la glorieuse tradition de notre belle langue française". Il suo programma politico si sarebbe potuto riassume in una frase: "Je suis national, je suis démocrate, je suis libéral, je suis progressiste".
"Le Val d'Aoste" non è comunque solo una meteora elettorale, organo personale di un candidato (vincente) che esaurisce il suo compito all'indomani del voto. Sin dall'inizio si presenta anche con la più complessa ambizione di dar voce alle aspirazioni e ai progetti del magmatico mondo liberale, impegnandosi sui più diversi temi della vita economica, politica e culturale della Valle d'Aosta di quegli anni: la necessità di una politica stradale e ferroviaria, la diminuzione della pressione fiscale, lo sviluppo del turismo attraverso la costruzione di strade e di alberghi, il miglioramento delle condizioni igieniche e sanitarie e, in particolare, la modernizzazione dell'Ospedale Mauriziano, la battaglia contro l'afta epizootica che minacciava il patrimonio bovino, le iniziative per combattere l'emigrazione che stava sempre più falcidiando la popolazione locale, segno di una profonda crisi dell'economia valdostana.
Uscirà regolarmente fino al 26 dicembre 1913, quando un gruppo di giovani avvocati e imprenditori aostano raccoglieranno intorno al nuovo settimanale “La Doire”, l'eredità del vecchio liberalismo per rilanciarla nell'era dell'avvento delle masse sulla scena politica del paese.

1909

21 gennaio
Si costituisce a Genova la Società Anonima Miniere di Cogne. Il capitale sociale è di 3.500.000 lire. Azionisti fondatori della società sono il Conte belga Charles Van der Straten-Ponthoz e l’imprenditore belga Alfred Theys, già proprietari della miniere di Cogne, i genovesi Raffaele e Carlo Alberto Bombrini; Armando Raggio, Giuseppe Cenni, Giuseppe Ferro, Chierici Giorgio, Emilio Romano, Federico Ricci,  Filippo Tassara, Giuseppe Lottero, Giuseppe Colano, il ferrarese Rodolfo Barbino, il bergamasco Cesare Ruffinoni; il francese Emile Foltzer, di Fontaine-le-Bourg; il rumeno Dimitris Rodocanachi di Galatz  e l’inglese Charles Mac Nevin di Liverpool.
Le prime perforazioni effettuate nei giacimenti di Liconi e di Colonna dalla società svedese Svenska Diamant Berborrnings Aktienbolaget permettono di valutare i soli giacimenti di Liconi a oltre 5 milioni di tonnellate. La nuova società acquista i forni e le fonderie di Aymavilles e di Villeneuve, dove, da diverso tempo,  veniva portato il minerale di Cogne. Primo direttore della miniera è l’ingegnere svedese Ranjar Nordensten a cui vengono affidati anche un paio di Progetti di massima di acciaieria con altoforno elettrico di tipo svedese.
7 e 14 febbraio
Elezioni politiche nazionali. I liberali sconfiggono la famiglia Farinet. Nel collegio di Aosta il medico Giorgo Rattone sconfigge Alphonse Farinet con 1992 voti contro 795. Nel Collegio di Verrès l’ingegner Camillo Perron sconfigge al ballottaggio François Farinet con 2493 voti contro 491.
6 agosto
Nasce la Ligue Valdôtaine.
In occasione di una circolare ministeriale che invita i sindaci ad abbandonare la lingua francese nella compilazione degli stati civili e auspica l'adozione della lingua italiana, Anselme Réan propone la costituzione di un Comitato permanente per la salvaguardia e il mantenimento della lingua francese in Valle d’Aosta, “unico mezzo capace di rispondere adeguatamente alle esigenze del momento e impedire una rovina totale”. Réan intende così riunire l’intera classe dirigente valdostana, con un'ampia rappresentazione di tutte le forze politiche, in un organismo "libre et indépendent" che sarebbe stato "l'écho fidèle du mouvement pour la langue française".
Il 4 ottobre 1909 si svolge ad Aosta la prima riunione del “Comité pour la protection de la langue française” per la nomina del Comitato definitivo. Ne fanno parte, oltre ad Anselme Réan, chiamato alla presidenza per acclamazione, mons. Joconde Stevenin, il sindaco di Aosta Julien Charrey, i consiglieri provinciali César Chabloz e Joseph Torriore, Auguste Darbelley, presidente della sezione valdostana del CAI, l’avvocato Jules Martinet, l'ex sindaco di Aosta, avv. Édouard Erba, i canonici François-Gabriel Frutaz, Séraphin-Bruno Vuillermin, Sylvain Vesan e Ubaldo Nicco, i notai Joseph Thiébat e Anselme Nus, il medico Charles Marguerettaz, il professore Louis Frutaz, il conte Hector Passerin d'Entrèves, i direttori dei quattro giornali locali, Édouard Duc per il "Mont-Blanc", Louis Vescoz per il "Duché d'Aoste", Sylvain Lucat per "Le Val d'Aoste" e François Farinet per "Jacques Bonhomme".
Organizzazione di corsi serali di lingua francese, pubblicazione di un periodico bollettino, petizioni al governo per la reintroduzione della lingua francese nelle scuole superiori, vigilanza sul rispetto dell'obbligo dell'insegnamento del francese all'interno dell'orario scolastico nelle Scuole elementari,  saranno queste alcune delle principali attività della Ligue che sarebbe rimasta attiva fino al 1926. Proprio dal suo interno, nei dibattiti che accompagnarono la Prima guerra mondiale, sotto le suggestioni del principio di autodeterminazione dei popoli, sarebbe nato il passaggio ultimo e decisivo della cultura valdostana dall'ambito del particolarismo culturale a quello dell'autonomia politica, dall'affermazione di un'identità linguistica e culturale, al principio della rappresentanza politica del popolo valdostano.

Settembre
Il deputato Giorgio Rattone chiede in un’interpellanza parlamentare la revoca dell’ordinanza sull’uso dell’italiano negli atti dello stato civile. Il Ministero assicura che si tratta di un invito e non di un ordine, di un’iniziativa personale del procuratore regio a Torino e non del ministero di Grazia e Giustizia.

1910

6 ottobre
Muore a Saint-Nicolas l'abbé Jean-Baptiste Cerlogne. Nato a Saint-Nicolas il 6 marzo 1826, era stato da bambino spazzacamino a Marsiglia e poi garzone di cucina in un albergo di quella città. Rientrato ad Aosta nel 1845, partecipò alla Prima guerra d’indipendenza; nel ‘51 divenne cuoco al seminario di Aosta e nel ’64 fu ordinato sacerdote. Nel 1855 scrisse, su invito del canonico Bérard, la prima poesia in dialetto valdostano, inizio di una grande produzione poetica. Nel 1907 aveva pubblicato il primo dizionario e la prima grammatica del patois.

1911

Aprile
Per iniziativa del Consiglio comunale di Aosta e della Société des mines inizia la costruzione della strada carrozzabile tra Cogne ed Aosta. Viene approvato il piano dell’ing. Lodigiani che prevede un costo complessivo di 1.200.000 lire. Si diffonde la voce che la società delle miniere di Cogne intenda impiantare ad Aosta un’acciaieria per 500 operai.
25 maggio
E’ inaugurata la nuova centrale elettrica costruita dalla Société Coopérative d’Aoste in regione Saumont. La costruzione, su disegno dell’ingegner Perracchio di Torino, è costata 140.000 lire.
4 giugno
È promulgata la legge Daneo-Credaro sull’avocazione della scuola elementare allo Stato. Essa propone il passaggio dell’istruzione primaria dalla competenza dei Comuni a quella dello Stato, fissa le norme relative all’istituzione di scuole e alla nomina dei maestri, prevede un forte incremento degli stanziamenti statali per la scuola elementare.
La Curia vescovile organizza l’opposizione cattolica. “Le Duché d’Aoste” invita le amministrazioni comunali della Valle ad avvalersi dell’articolo 16 della legge, che prevede la possibilità dei Comuni di conservare l’autonomia scolastica, a condizione che il numero degli alfabetizzati superi il 25% e che il Comune abbia soddisfatto a tutte le prescrizioni della legge in materia scolastica.
Nel gennaio del 1914, un gruppo di valdostani che si autodefiniscono “véritables libérateurs de l’intelligence de nos compatriotes”, in contrapposizione con le iniziative del clero, invierà una lettera a tutti i sindaci della Valle per invitarli a strappare le scuole dalle mani del clericalismo e affidarle alla protezione del Governo.
Dopo tre anni di fervidi dibattiti, allo scadere del termine previsto dalla legge per l'ottenimento dell'autonomia comunale scolastica, solo otto Comuni della Valle avranno optato per la conservazione delle antiche prerogative, mentre la maggioranza aveva ceduto allo Stato l'amministrazione della scuola.
22 novembre
Esce presso l’Imprimerie Catholique il primo numero del “Messager Valdôtain”. Almanacco popolare di grande diffusione (3000 copie), è redatto da un gruppo di sacerdoti jaquêmistes Gabriel Pession, Pierre-Anselme Plassier, Pierre-Antoine Marguerettaz, Albert Vuillermoz, Pierre Gorret.

1912

9 marzo
Nasce, su iniziativa di Jules Brocherel, il “Courmayeur ski-club Mont-Blanc”, una delle prime associazioni sciistiche italiane, prima in Valle d'Aosta, che raccoglie una cinquantina di soci.  Lo scopo  è di insegnare le tecniche fondamentali dello sci di fondo, invitando tutti gli inverni, per una settimana, un maestro rinomato e di "rendersi utile al paese", valorizzando "tutti gli sport della neve",  affinché i turisti, "quando vengono a visitare Courmayeur durante la stagione fredda, possano non soltanto trovare degli attrezzi adatti allo sci, ma anche delle piste ad hoc".  Lo sci club organizza per la settimana successiva un’escursione sciistica al lago di Combal a cui prenderanno parte ventidue sciatori.
15 aprile
Nel naufragio del Titanic perde la vita Joseph Bochet di Saint-Pierre, direttore d’albergo a Londra e sovrintendente alle cucine a bordo del transatlantico affondato. Durante il suo soggiorno londinese era stato l’animatore della colonia di emigrati valdostani a Londra e a Southampton.
Maggio
La Ligue Valdôtaine pubblica un Numéro Unique. La Vallée d'Aoste pour sa langue française. E’ il primo tentativo di portare le rivendicazioni linguistiche valdostane al di fuori dei confini regionali, di coinvolgere eminenti personalità della cultura italiana, da Benedetto Croce ad Arturo Graf, da Francesco Ruffini a Napoleone Colajanni, da Annibale Pastore a Giuseppe Prezzolini, in una battaglia che riguarda non solo i diritti della Valle d'Aosta ma i diritti di tutte  le minoranze linguistiche e tocca un nodo centrale della politica culturale dello Stato.
25 maggio
La Camera approva il progetto di legge che istituisce il suffragio universale maschile. La nuova legge estende il diritto di voto a tutti i cittadini maschi che abbiano compiuto il trentesimo anno di età e ai ventunenni che abbiano prestato il servizio militare. Dopo la compilazione delle nuove liste elettorali, gli elettori iscritti al collegio di Aosta salgono a 11.399 contro i 4.157 del 1909. Nel collegio di Verrès passano da 4.993 a 13.276.
Dicembre
Esce il primo numero del “Bulletin de la Ligue Valdôtaine”. Inizialmente pubblicato con periodicità mensile, offre resoconti delle assemblee e delle iniziative del comitato, riferisce le notizie interessanti la lingua francese in Valle d’Aosta, riporta testimonianze esterne di solidarietà alla battaglia dei valdostani, segnala libri e articoli sulla questione linguistica, informa sulla difesa della lingua madre in altre parti del mondo. La redazione è condotta da Anselme Réan, aiutato dal figlio Vincent, studente in legge all'Università di Torino, e dal giovane abate Pierre-Anselme Plassier. La stampa, in 500 esemplari, è affidata al tipografo Joseph Marguerettaz. Uscirà fino all’aprile del 1926.

1913

10 febbraio
Nasce a Milano la “Società anonima per trazioni ed esercizi elettrici nella Valle d’Aosta”. La società, che ha sede a Milano presso l’ufficio dell’avvocato Ernesto Crespi, ha un capitale sociale di 1.5000.000 lire in azioni. Ottiene l’adesione dei sindaci di Aosta e dell’Alta Valle, delle società automobilistiche locali, l’Entreprise Tosco e la Coopérative auto-transports,e propone la costruzione di una strada ferrata a trazione elettrica fra Aosta e Pré-Saint-Didier.
30 marzo
La "Società Costruzioni Anonima Brambilla", rappresentata dall’architetto milanese Enrico Brambilla, delibera l'acquisto delle proprietà immobiliari della "Società Cotonificio Valle d'Aosta". Al prezzo complessivo di 815.000 lire, la Società diveniva proprietaria del cotonificio di Verrès, con i relativi edifici, terreni e macchinari e acquistava, sempre dal fallito cotonificio Domenico Saurenghi, la concessione delle acque dell'Evançon, comprendente sia la vecchia centrale del ponte Lyla, sia la concessione a derivare le acque in territorio di Challand Saint-Anselme, mediante una nuova diga stabile, secondo il progetto approvato nel 1908 e non ancora realizzato. Per gestire i nuovi impianti industriali, che avviarono la produzione nei primi mesi del 1915, fu costituita il 3 luglio 1914 la società "Filatura A. Brambilla di Verrès".
La decisione cambia il corso della storia di Verrès. Alla fine degli anni venti il cotonificio, diretto da Giuseppe Fantazzini, diventerà una delle prime filature di cotone in Italia e occuperà oltre 1200 lavoratori, in massima parte emigrati, dapprima dal Piemonte, poi dal bresciano, dal bergamasco, dal veneto. Per ospitare i nuovi immigrati, sorgerà un Convitto femminile, gestito da religiose dell'Istituto Maria SS. Consolatrice di Milano e una grande "casa degli operai", di tre piani, dalla tipica architettura a "ringhiera", aperta su di un cortile interno. L'arrivo delle materie prime, le balle di cotone provenienti in gran parte dall'Egitto, scandisce la vita del paese: i vagoni merci vengono scaricati alla stazione e il contenuto viene trasferito allo stabilimento con carri trainati da cavalli.
3 ottobre
Esce il primo numero del settimanale le “Pays d’Aoste, politique et social”. Diretto dal sacerdote Joconde Stevenin, esponente di spicco di quel mondo di giovani preti "modernisti" valdostani, ispirati alle dottrine di Romolo Murri, impegnati sin dagli ultimi anni dell'Ottocento a riportare i cattolici alla politica attiva, nasce per sostenere la candidatura del cattolico Julien Charrey nelle elezioni politiche del collegio elettorale di Verrès, una candidatura che segnava il ritorno dei cattolici sulla scena politica e ricompattava intorno alla figura del sindaco di Aosta un vasto schieramente di forze cattoliche e moderate.
Il nuovo giornale nasce con l'esplicito proposito di portare ai cattolici il voto contadino, di contrastare l'avanzata dei socialisti nel mondo operaio, di organizzare la risposta dei credenti alla politica laica e anticlericale dello Stato, ritenuta responsabile della crisi di valori che devastava l'Italia del tempo. Vinte le elezioni su tutti i fronti (Charrey sconfigge Camillo Perron nelle politiche; la lista cattolica riconquista l'amministrazione comunale di Aosta e il notaio Jules-Hector Marcoz sconfigge l'avvocato Joseph Torrione nelle provinciali del mandamento di Quart e Gignod), "Le Pays d'Aoste", porrà profondamente le sue radici nella società valdostana, raccogliendo intorno a sé alcuni dei personaggi più significativi della vita politica locale fra i quali il presidente della Ligue valdôtaine, Anselme Réan, suo figlio Vincent, il professore di lettere del liceo di Aosta, Eugenio Vayna de Pava. Denuncerà i misfatti del centralismo, l'aggravamento della pressione fiscale colpevole di danneggiare i contadini senza colpire i beni di lusso e senza ridurre la spesa pubblica, difenderà l'autonomia scolastica dei comuni contro l'avocazione della scuola elementare allo Stato e nel 1914 getterà tutte le sue energie nella battaglia anti-interventista. Poi, di fronte alla dichiarazione di guerra : « L'union sacrée doit se produire aussi chez nous. Plus de partis donc et plus de querelles »; fino alla vittoria  "ni partis, ni opinions, ni passions", ma un solo grido "Vive l'Armée! Vive l'Italie!".
Nel 1919 diventerà organo del Partito popolare e uscirà fino al 21 maggio 1926.
26 ottobre-2 novembre
Elezioni politiche nazionali. L’on. Giorgio Rattore è rieletto ad Aosta con 5.252 voti contro il candidato socialista Victor Barge che ottiene 253 voti. A Verrès vince al ballottaggio l’esponente cattolico Julien Charrey, con 4.567 voti contro l’ingegner Camillo Perron (3.980 voti).
15 novembre
Esce a Parigi “La Vallée d’Aoste à l’étranger”. Nato da una scissione del gruppo redazionale dell’ “Écho de la Vallée d’Aoste”, il giornale si autodefinisce “organo liberal-democratico dell’emigrazione valdostana”, sostenendo “l’italianité avant tout” dei valdostani che non deve essere in contrasto con l’amore per la valle d’Aosta. Avversario del giornale di Petigat, si caratterizza per le scelte liberali e anticlericali, riproponendo nella comunità di immigrazione in Francia le divisioni interne al mondo politico valdostano. Uscirà fino all’agosto del 1914.

1914

2 gennaio
Esce il primo numero del settimanale “La Doire” che sostituisce la vecchia testata dei liberali “Le Val d’Aoste”. Utilizzando sia la lingua francese sia quella italiana, la redazione intende dimostrare "che in noi vibra alla stessa stregua il sentimento di devozione alla grande patria italiana e il sentimento dei nostri diritti all'inviolabilità delle nostre tradizioni". Stampato dall’editore Joseph Marguerettaz, riunisce nella redazione un gruppo di liberali e socialisti riformisti, fra i quali César Chabloz, Désiré Lucat, Paul Rosset, César Martinet e Joseph Torrione.
I temi affrontati non si discostano di molto da quelli della tradizione liberale: il perfezionamento dell'agricoltura attraverso una modernizzazione delle tecniche agricole e un'adeguata istruzione agraria dei lavoratori della terra, lo sviluppo dell'istruzione elementare laica e obbligatoria come funzione dello Stato, la promozione del turismo e dell'industria alberghiera, la diffusione della lingua italiana intesa come veicolo di progresso e di integrazione nella "grande patria" e la contemporanea difesa della lingua francese come momento di sostegno dei diritti e delle tradizioni particolari della "piccola patria". La componente liberale e quella socialista convivono nell'esaltazione dei valori del socialismo filantropico deamicisiano che individua nel riformismo gradualista la migliore strategia politica per tutelare gli interessi dei lavoratori.
Divenuto nel 1920 organo della “Unione democratica valdostana”, uscirà fino al 29 luglio 1921.
22 gennaio
Un decreto del ministro Credaro, in esecuzione delle leggi 20/6/1909 e 23/6/1912 per la conservazione dei monumenti, vieta nuove costruzioni, modifiche o aggiunte agli edifici esistenti sui terreni adiacenti all’Arco di Augusto, all’Horreum romano, al Teatro e all’Anfiteatro, al Ponte romano e alla Porta Pretoria. Per quanto concerne le mura romane, oltre ai divieti di cui sopra, proibisce di costruire a meno di 10 metri di distanza, depositare materiale nelle vicinanze, piantare alberi e piante rampicanti se non alla distanza di 3 metri.
1 febbraio
Si tiene ad Aosta il primo Congresso dei socialisti valdostani, organizzato dalla federazione del Partito socialista di Torino. L’avvocato Marguerettaz sostiene la necessità che i socialisti valdostani scelgano la linea riformista più adatta alla situazione della Valle, centro agricolo che non può adottare le strategie di lotta delle città operaie. La maggioranza, guidata da Victor Barge, vota a favore della linea rivoluzionaria, provocando la scissione del movimento.
8 maggio
Esce il primo numero del settimanale “Le Buthier”. Redatto dall’avvocato Ottavio Galeazzo, nasce in occasione delle prime elezioni amministrative a suffragio universale maschile, per colpire la “ditta Chabloz” e gli amici della “Doire” e sostenere i cattolici Julien Charrey e Jean Farinet. Durerà fino al 25 dicembre 1914.

1915

14-16 maggio
Diverse manifestazioni interventiste si svolgono nelle strade aostane, al grido di “Abbasso Giolitti, Viva Salandra, Viva l’esercito”. Dopo aver manifestato davanti alla casa dell’on. Charrey e alla sede dell’Imprimerie Catholique, il corteo si conclude sulla piazza centrale con un acceso discorso a favore dell’intervento dell’avv. Marguerettaz.
Il giornale liberale “la Doire” ospita diversi contributi a favore dell’intervento in guerra dell’Italia a fianco delle nazioni dell’Intesa, proponendo un’interpretazione della guerra come conseguenza dell’imperialismo tedesco. Contro il neutralismo dei cattolici del “Pays d’Aoste”, pubblica gli appelli dei comitati valdostani per la preparazione della guerra e appoggia le manifestazioni di piazza a favore dell’intervento.
23 maggio
Alla notizia dell’entrata in guerra dell’Italia, il sindaco di Aosta Désiré Norat pubblica un appello alla popolazione in cui sottolinea come “le cœur des valdôtains a toujours battu à l’unisson des sublimes aspirations nationales”. Un corteo di studenti del Liceo, delle Scuole Tecniche e della Scuola Normale, seguito dagli insegnanti e dagli allievi delle Scuole elementari della città, sfila esultante per le vie di Aosta. Al termine della manifestazione, nel cortile del Collegio-Convitto Principe di Napoli il prof. Santini del Liceo aostano, pronuncia un forte discorso patriottico.
6 giugno
Il sottotenente di fanteria François Mensio è il primo valdostano a cadere sul campo di battaglia. Nato ad Aosta nel 1890, era reduce della campagna di Libia, nella quale era stato promosso per meriti di guerra.
19-21 luglio
Muoiono al fronte due professori del Liceo di Aosta: il prof. Aurelio Pelazza, classe 1878, nativo di Ormea, studioso dell’empiriocriticismo, era dal 1910 ordinario di filosofia al Regio Liceo di Aosta, incarico che aveva lasciato da pochi mesi per partire volontario per il fronte. Due giorni dopo cade, in un assalto alla baionetta, il prof. Eugenio Vaina de Pava, professore di storia al Regio Liceo di Aosta. Nato a Firenze nel 1888, di famiglia ungherese (il padre fu capo di stato maggiore dell’esercito austro-ungarico), era apprezzato studioso della questione balcanica, collaboratore della “Voce” di Prezzolini, e dell’“Azione”, organo della Democrazia cristiana. Convertitosi alla causa dell’irredentismo italiano, aveva sostenuto pubblicamente, sin dal ’14, la necessità dell’entrata in guerra dell’Italia contro l’Austria e nel maggio del ‘15 era partito volontario per il fronte.
Settembre
Centinaia di profughi, soprattutto bambini, di Trento e Trieste, sono accolti in Valle. Crescono intanto i prezzi delle derrate alimentari. La Scuola Normale di Aosta è adibita a ospedale militare e ospiterà un centinaio di feriti di guerra.

1916

23 gennaio
Muore improvvisamente ad Aosta l’avvocato Julien Charrey. Appena trentanovenne, educato in un collegio gesuita, era entrato nella vita politica a 25 anni, sostenuto dalla famiglia Farinet, come consigliere comunale e successivamente come sindaco della città di Aosta e consigliere provinciale. Nel 1913 era stato candidato dai cattolici al collegio di Verrès, dove era stato eletto deputato.
Maggio
E’ approvato il progetto di un tunnel ferroviario per il trasporto del ferro da Cogne ad Aosta. La Società Ansaldo di Genova, una delle più potenti d’Italia, con 45 milioni di capitale, entra nella Società delle miniere di Cogne e avvia le prime trattative per acquistare i terreni a sud della città di Aosta, tra la Dora e la ferrovia.
Tre mesi dopo iniziano a Villeneuve i lavori per la costruzione delle officine di Chavonne e della condotta di acqua per la produzione di energia elettrica. Due canali sotterranei devono catturare le acque dei torrenti della Valsavarenche e della Valle di Cogne, a partire dai villaggi di Fénille e di Vieyes, per alimentare, con una caduta d’acqua di 600 metri, la centrale nella piana di Chavonne. I lavori occupano oltre tremila operai in gran parte residenti nel villaggio della Società alluminio italiano.

1917

Gennaio
La popolazione valdostana si mobilita a sostegno dello sforzo bellico.
Il Comitato di assistenza civile organizza una raccolta di ferri vecchi, oggetti e residuati di metallo per offrire allo Stato “la massima quantità possibile di materia prima per il nostro armamento”. Insieme al contributo di sangue, è detto nel comunicato del Comitato, i valdostani sapranno dare anche il loro contributo di ferro, piombo, acciaio, rame e bronzo.  Ogni ferro vecchio, ogni utensile di cucina, di lavoro, ogni oggetto di chincaglieria che l’usura, la ruggine o l’abbandono hanno messo fuori uso o deteriorato, tutto sia dato alla patria affinché “davanti al petto dei nostri soldati si erga una barriera invalicabile di ferro e di acciaio”.
Arthur Longis, professore di lingue straniere, insieme al prof Umberto Santini del Liceo di Aosta e ad altre personalità della cultura, comunica la costituzione del Comitato regionale di Aosta per la raccolta di vieux papiers. Il Comitato, di cui Longis è segretario, ha come programma la raccolta di vecchie carte, libri, opuscoli, circolari che giacciono inutilizzati negli archivi o negli uffici. Il materiale raccolto sarà venduto ai moulins à papiers ad esclusivo vantaggio della Croce Rossa italiana. Parroci, sindaci, insegnanti dei vari Comuni sono sollecitati a dare il loro appoggio al Comitato.
Le allieve della Regia Scuola Normale inviano ai combattenti del Battaglione Aosta 261 indumenti di lana, da loro confezionati sotto la vigilanza dell’insegnante di “lavori femminili”. Gli insegnanti e gli allievi della scuola si associano all’iniziativa con l’offerta di 750 sigari.
Nasce un “Comitato per l’assistenza civile e religiosa degli orfani di guerra”, emanazione del “Comitato di assistenza civile di Aosta”.
Ai giornali è fatto divieto di pubblicare  il numero progressivo dei morti (264 alla fine del 1916).
Agosto
Iniziano ad Aosta, ad opera della Società Anonima italiana Giovanni Ansaldo, i lavori per la costruzione di una grande industria siderurgica per la produzione di acciai speciali  attraverso lo sfruttamento del minerale di ferro delle miniere di Cogne. I lavori si avvalgono anche dell’opera gratuita di alcune centinaia di prigionieri austriaci. In particolare oltre trecento prigionieri di guerra austriaci sono impiegati nei lavori di costruzione della strada di Cogne e del canale che conduce l’acqua della Grand-Eyvia da Vieyes alla centrale idroelettrica di Aymavilles. Altri trecento prigionieri austriaci lavorano allo sfruttamento delle miniere di antracite di La Thuile e al trasporto del minerale ad Aosta.
29 novembre
Cade sul fronte del Carso, al comando di una compagnia di mitraglieri, il giovane sottotenente degli alpini, avvocato Vincent Réan. Figlio di Anselme, attivo redattore del “Bulletin de la Ligue” e interventista democratico della prima ora, era il segretario della “Ligue Valdôtaine”. Pochi giorni prima era caduto in guerra  anche il fratello César, sottotenente degli alpini.

1918

Luglio
Nasce a Milano la Società anonima Soie di Châtillon con il programma di realizzare una fabbrica di seta artificiale. Nel marzo del 1919 verrà posta la prima pietra dello stabilimento. Due anni dopo inizierà la produzione di  filato artificiale.
Ottobre.
Dilaga ad Aosta la febbre “spagnola”. Vengono chiuse le scuole e i locali pubblici. Alla fine dell’epidemia, le vittime in Valle d’Aosta della misteriosa influenza saranno stimate 1315.
Novembre
Aosta festeggia la fine della guerra e l’occupazione di Trento e Trieste. Per le vie della città sfila un corteo con la bandiera italiana e degli Stati Uniti. In Cattedrale si celebra un solenne Te Deum di ringraziamento per la vittoria. E’ aperta una sottoscrizione per un monumento ai soldati valdostani caduti nella guerra.
Si incominciano a fare i primi bilanci. I caduti in guerra accertati in base ai dati ministeriali sono 776, circa l’un per cento dell’intera popolazione, circa il 7% dei maschi tra i 20 e i 45 anni residenti in Valle (la media nazionale era rispettivamente dello 0’002% e dello 0,14%). Stime successive parleranno di un numero di caduti molto superiore, fino alla cifra di 1.557.

1919

Marzo-luglio
Prime manifestazioni operaie ad Aosta. Migliaia di operai sfilano con le bandiere rosse nelle vie centrali della città. Chiedono aumenti salariali contro il carovita e la riduzione dell’orario a otto ore. In alcune località della Valle si assiste ad assalti a rivendite di sali e tabacchi.
7 aprile
Anselme Réan, presidente della Ligue valdôtaine, invia al presidente del Consiglio dei ministri, Vittorio Emanuele Orlando, una petizione a sostegno delle rivendicazioni etniche e linguistiche della Valle d'Aosta. Sessanta sindaci della Valle, riuniti all'Hôtel de Ville d'Aosta, sottoscrivono un ordine del giorno in appoggio alla petizione.
11 aprile
Esce il primo numero del giornale “La Tranchée Valdôtaine”, organo degli ex combattenti.
Redattore è il professore Louis Frutaz, per molti anni insegnante di francese al Collège di Aosta, ora direttore dell'École Technique, distintosi durante la guerra per la sua intensa attività nel Comité d'assistance civile d'Aoste di cui rivestiva la carica di presidente. Lo affianca il notaio Félix Olietti e il gruppo di cattolici che gestisce l'amministrazione comunale di Aosta: il sindaco Jean Farinet, il consigliere provinciale ed ex deputato Alphonse Farinet, il prosindaco, mons. Joconde Stevenin, il cavaliere Désiré Norat. Gli articoli dividono equamente lo spazio tra il rivendicazionismo ex combattentista, la difesa della lingua e della cultura valdostana e la difesa dell'amministrazione comunale di Aosta contro gli attacchi dei liberali della "Doire". Costante è anche la denuncia del pericolo socialista, mentre l'impresa di Fiume viene esaltata come uno dei più grandi gesti di cui poteva essere capace un popolo che lotta per la sua indipendenza e per la sua libertà.
A testimonianza della sua natura di foglio prettamente elettorale, il settimanale di Louis Frutaz conclude la sua effimera esistenza alla vigilia delle elezioni politiche del 16 novembre 1919, le prime svoltesi con il sistema proporzionale. L'obiettivo della "Tranchée" è quello di sconfiggere i liberali della "Doire", i cosiddetti "tréteaux de l'Union démocratique valdôtaine", che presentano César Chabloz e Jules Bordon nella lista del Blocco della Vittoria, e di sostenere la candidatura, nella lista del futuro presidente del Consiglio, Luigi Facta, dello stesso Frutaz e dell'"avvocato-agricoltore" Ugo Sanguinetti.
31 agosto
Nasce la sezione valdostana del Partito popolare italiano. Il discorso inaugurale è pronunciato da Enrico Massenza, che sarà eletto membro della direzione assieme a Rodolphe Borney e Riccardo Ambrogi. Il notaio Félix Ollietti ed Attilio Cengo sono eletti membri del consiglio di presidenza. La segreteria sarà assunta da Riccardo Ambrogi, mentre la carica di presidente andrà ad Enrico Massenza.
14 settembre
Esce il primo numero di «Augusta Prætoria. Revue mensuelle de pensée et d’action régionaliste». Il comitato promotore è costituito dai professori Louis Jaccod, Jules Brocherel e Bénigne Savioz e dai sacerdoti Pierre Plassier, Joseph-Marie Trèves, Joseph Lale-Demoz e Justin Boson. Al canonico Lale-Démoz succederà nella direzione del periodico Jules Brocherel, sino al 1927, anno in cui la rivista cesserà le pubblicazioni.
12 ottobre
Nasce la sottosezione valdostana dell'Associazione nazionale combattenti. Luigi Amedeo Marcoz, Nestore Ruffini e Saverio Bianchi sono eletti rispettivamente presidente, vicepresidente e segretario tesoriere.
16 novembre
Elezioni politiche. I socialisti ottengono il 36% dei voti, seguiti dai popolari (26%) e dai liberali del Blocco della Vittoria (24%); i liberali ottengono il 7,1% delle preferenze, il Partito economico il 3,6% e Alleanza elettorale l'1,7%.

1920

Aprile-maggio
Molto alta è l’adesione degli operai valdostani agli scioperi proclamati in tutto il Piemonte. In un convegno socialista ad Aosta si riconosce l’ammissibilità della proprietà privata nelle zone di collina e di montagna e si auspica l’alleanza fra operai e contadini attraverso la creazione di aziende cooperative agricole.
1 ottobre
Esce a Parigi, per iniziativa dell’abbé Auguste Petigat, il primo numero de «La Vallée d’Aoste», giornale dell’emigrazione valdostana, nato dalla scissione dall’«Écho de la Vallée d’Aoste». Il giornale conserverà questo titolo sino al 1935 e lo riprenderà alla fine del 1944.
30 dicembre
Si costituisce ad Aosta il primo Fascio di combattimento. All’inaugurazione, nei locali dell’Hôtel Cheval Blanc, sono presenti Cesare Maria De Vecchi e due fascisti valdostani, residenti a Torino: Cesare Jacquemod e Giovanni Girardi. Alla carica di segretario è nominato Arturo Givone, “mutilato di guerra, pluridecorato, già volontario delle prime compagnie della morte”. Lo sostituirà tre mesi più tardi Mario Angelo Cavallero.

1921

28 marzo
Primi scontri tra fascisti e operai. A Issogne l’operaio trentunenne Enrico Delchoz è ucciso da un colpo di pistola sparato da un gruppo di squadristi che ritornano dall’inaugurazione del monumento ai caduti di Pont-Saint-Martin. I fascisti lanciano anche una bomba a mano contro la locale caserma dei carabinieri. Sei fascisti saranno arrestati, ma verranno subito liberati in quanto, secondo l’inchiesta affidata al giudice Gay, la responsabilità dell’accaduto deve essere esclusivamente addebitata ai socialisti.
15 maggio
Elezioni politiche. Vince il Partito popolare italiano con il 38% dei voti. Al Blocco della Vittoria va il 28% dei suffragi. Il Partito socialista italiano scende a 3.629 voti rispetto ai 4.934 ottenuti nelle elezioni del 1919; ai comunisti vanno 1.151 voti: i due partiti della sinistra ottengono assieme il 32,9% delle preferenze. Nessun candidato valdostano sarà eletto. La Valle sarà rappresentata in Parlamento dall’on. Gino Olivetti del collegio di Torino.

Giugno
L'ispettore scolastico don Gioannetto, in occasione dell'assemblea generale della Società magistrale valdostana, comunica l'intenzione di sopprimere quindici scuole di villaggio troppo dispendiose in relazione all'esiguo numero di allievi, con locali in pessime condizioni e troppo vicine ad altri villaggi dove funzionava una Scuola elementare. Violenta è la reazione del "Bulletin de la Ligue valdôtaine", che denuncia quanto vi è di brutale e di provocatorio nella soppressione della scuola in un piccolo villaggio dove "tout s'enchaîne et solidarise". Molti idolatri della centralizzazione e dell'uniformità, scrive Anselme Réan, non possono capire l'utilità e la profonda ragion d'essere di quelle antiche scuole di villaggio che avevano ridotto l'analfabetismo nelle montagne e garantivano la continuità della lingua e delle tradizioni. Dietro alla soppressione, secondo Réan, non vi era solo una questione di economia e di funzionalità, ma erano in gioco le sorti del regionalismo, delle autonomie comunali, della decentralizzazione. Inoltre il progetto di soppressione non teneva conto delle condizioni geografiche e ambientali: venti minuti i distanza nella bella stagione potevano significare un'ora e mezzo di cammino nell'inverno e con la neve. Fra il disagio dei maestri che dovevano recarsi in frazioni isolate e quello dei bambini condannati ad affrontare il fango e la neve per raggiungere la scuola del capoluogo, era preferibile un po' più di sedi disagiate per le "maestrine d'en bas" e un maggior sollievo per gli allievi che avrebbero trovato, come in passato, nel proprio villaggio una maestra del posto, magari senza patente, ma per la quale il paese d'origine non sarebbe mai stato una "sede disagiata". La spesa eccessiva avrebbe potuto essere contenuta riducendo di un terzo lo stipendio del maestro ed affidando la scuola ad un residente non abilitato. I valdostani - conclude Réan - avevano sempre versato il loro sangue per la causa nazionale e non meritavano di vedersi infliggere dal governo la soppressione delle loro piccole scuole di villaggio che, "sotto pretesto di economia", sconvolgeva "usanze e costumi secolari".
19 agosto
Esce il primo numero del settimanale “La Doire Balthée”. Proprietario e principale redattore del nuovo settimanale è l'avvocato César Chabloz, deputato provinciale d'Aosta. Alla redazione collaborano Jules Brocherel, presidente del Comité valdôtain pour les petites industries e redattore della rivista "Augusta Praetoria", il dottor N.Riva, segretario del suddetto comitato, il professor Efisio Giglio-Tos, storico torinese, insegnante presso il locale Liceo-Ginnasio, l'avvocato Désiré Lucat, decano del foro di Aosta, Ferruccio Vogliano, presidente della sezione locale dell'Associazione nazionale ex combattenti, l'avvocato Nino Marguerettaz, il notaio Paul Rosset, Louis Fusinaz, presidente del Comice agricole, il dottor Luigi Carbonatto, medico chirurgo, direttore sanitario dell'Ospedale Mauriziano di Aosta, l'avvocato Charles Torrione che sarebbe stato eletto, il 10 marzo 1922, presidente dall'Associazione valdostana del Partito liberale italiano.
Nato con il progetto di raccogliere la tradizione dei fogli liberali, ma anche di caratterizzarsi esplicitamente come organo di partito, “Italiano e valdostano nell'animo”, il periodico "La Doire Balthée" avrebbe pubblicato indifferentemente articoli in italiano e in francese e non sarebbe mai entrato in questioni religiose. Avrebbe invece cercato nei fascisti gli alleati per sconfiggere il blocco "clerico-farinettista" al potere al Comune di Aosta e per ritornare al potere attraverso la Lista Nazionale.
Il giornale uscirà fino al 26 dicembre 1924, accompagnando la marcia del notabilato liberale valdostano verso il fascismo.

25 settembre
Si costituisce ad Aosta la Società anonima Crédit valdôtain che pone nel suo programma il sostegno del regionalismo valdostano. La direzione dell’istituto bancario è affidata a Giuseppe Assi. Animatore dell’iniziativa è il canonico Jean-Joconde Stevenin.

1922

23 settembre
Il Consiglio provinciale scolastico di Torino ribadisce l’intenzione di sopprimere 268 scuole di villaggio in Valle d’Aosta. Per protesta, Anselme Réan rassegna le dimissioni da membro del Consiglio scolastico provinciale. La direzione della Ligue valdôtaine vota all'unanimità un ordine del giorno per impegnare  il governo a revocare il decreto che dispone la chiusura delle scuole elementari con meno di 20 alunni. 
18 ottobre
E’ inaugurato il tunnel ferroviario fra Cogne e Acque Fredde per il trasporto ad Aosta del minerale ferroso delle miniere di Liconi e di Colonna
22 ottobre
In previsione della Marcia su Roma, la locale sezione del fascio promuove in piazza Carlo Alberto la festa per la "fiamma di combattimento". Gli squadristi consumano il rancio sotto i portici della piazza, mentre all'Hôtel Couronne si svolge il banchetto delle autorità al quale partecipano, fra gli altri, gli avvocati Chabloz e Fusinaz e il presidente della Società ex militari, Cesare Quey. Secondo il resoconto della sezione locale del fascio, la dinamica della manifestazione, "riuscita imponente per l'entusiasmo della popolazione", doveva evidenziare “l'atto di fraterna cortesia fatto dal Partito Fascista verso i partiti nazionali della città".
25-30 ottobre
Si moltiplicano le violenze squadriste e le azioni punitive dei fascisti contro personalità, associazioni e circoli cattolici della Valle. Al termine di unadunata, le Camicie nere locali, aiutate da quelle canavesane, assaltano e devastano la sede della farmacia dell’Alleanza cooperativa torinese. Gli squadristi di Villeneuve, al comando di Beniamino Derriard, danno alle fiamme l’insegna dell’Alleanza cooperativa e devastano il Circolo socialista di Aymavilles. Il primo novembre occupano la Camera del lavoro che ha sede nella Casa del popolo.

1923

Febbraio
L'abbé Joseph-Marie Trèves pubblica a puntate su «Le Duché d'Aoste» Une injustice qui crie vengeance!, per protestare contro il decreto di abolizione di 268 Scuole di villaggio. Gli articoli saranno raccolti in volume dalla Tipographie Catholique.
Secondo l'abbé Trèves, l'ingiustizia che grida vendetta è il furto odioso che lo Stato perpetra ai danni dei valdostani che hanno creato con il loro zelo e le loro scarse risorse un ammirevole sistema scolastico. "A un pauvre hameau - scrive Trèves, - lui anéantir son école c'est comme lui arracher les yeux et le rendre aveugle". La scuola infatti non era solo il luogo dove si imparava a leggere, a scrivere e a contare, era soprattutto "un foyer d'instruction religieuse, de formation morale chrétienne, d'éducation familiale, sociale, civique". Se in molte frazioni erano diminuiti gli allievi lo si doveva alla piaga della classe insegnante cittadina, reclutata nei quattro angoli d'Italia, che con i suoi comportamenti libertini seminava lo scandalo tra i fanciulli della montagna. Sottrarre una scuola a un villaggio per costruire una quinta o una sesta classe in città era come privare qualcuno del pane indispensabile per fornire al suo fratello il formaggio e la carne, e le vittime erano sempre i pacifici e laboriosi montanari, i sani e virtuosi contadini, famiglie integerrime di calmi e rudi lavoratori che ora lo Stato colpiva al cuore. Occorreva pertanto che i contadini valdostani si organizzassero per formare quella "union sacrée, en dehors et au dessu de toutes divergences d'opinion ou de parti" per difendere e far rinascere liberamente quella scuola che costituiva l'avvenire della Valle d'Aosta.

Marzo
Il Consiglio dei ministri decide la soppressione di 58 Tribunali, tra cui quello d'Aosta e la chiusura di molte Preture, tra le quali quelle di Verrès, Châtillon e Morgex. Il provvedimento suscita in Valle diffuso malcontento.
14 aprile
Gli undici consiglieri di maggioranza del Comune d'Aosta rassegnano le dimissioni per protestare contro le violente ingerenze dei fascisti. Il commissario prefettizio Alfredo Bonomo di Castania, assume la carica al posto del sindaco Jean Farinet.
Luglio
Nasce l’Ansaldo-Cogne. A seguito del fallimento dei Fratelli Perrone, lo Stato, la Banca d’Italia e alcuni gruppi siderurgici e finanziari danno vita alla società Ansaldo-Cogne per la produzione di acciai speciali e leghe. Alla nuova società compete l’intero comparto elettrico e mineral-siderurgico valdostano. L'ingegnere Giuseppe Brezzi assume la carica di amministratore delegato. Il capitale di 150 milioni è versato e sottoscritto per 78 milioni dalla Società Anonima Italiana Gio. Ansaldo e C. e per 72 milioni dal ministero delle Finanze.
6-9 settembre
Vittorio Emanuele III insignisce della medaglia d'oro il battaglione Aosta, del 4° reggimento Alpini. Solenni cerimonie si svolgono ad Aosta e Ivrea per festeggiare l’avvenimento. Un gruppo di ex alpini fonda la sezione valdostana dell’Associazione nazionale alpini.
12 settembre
Si tiene l’ultima adunanza del Tribunale di Aosta, chiuso per effetto della riduzione degli uffici statali. Nell’occasione, Désiré Lucat, decano del foro d’Aosta, pronuncia il discorso d’addio davanti ai giudici e all’avvocato Zannini, che per 25 anni aveva ricoperto la carica di presidente.
31 ottobre
Al termine di una lunga contrattazione sono infine soppresse 108 scuole di villaggio. Secondo il modello proposto dalla riforma Gentile, avrebbero tuttavia potuto trasformarsi in "scuole sussidiate", ovvero create dalla libera iniziativa dei privati (non dai Comuni) con un sussidio dello Stato e l'approvazione della Provincia.

1924

28 marzo
Il provveditore agli studi di Torino, Umberto Renda, autorizza la riapertura, come “Scuole sussidiate”, di 53 delle 108 scuole di villaggio chiuse in Valle d'Aosta per effetto del decreto del 31 ottobre 1923. Il Regolamento che stabilisce le modalità di applicazione della legge, rende tuttavia estremamente difficile la riapertura delle scuole soppresse. In nessun caso il Comune può assumersi l'onere della fondazione e della gestione delle scuole sussidiate, in ossequio al principio dell'avocazione allo Stato della scuola elementare stabilito dalla legge Daneo-Credaro del 1911; gli insegnanti avrebbero ricevuto il sussidio dello Stato in proporzione non al numero degli allievi che frequentavano la scuola, ma che avrebbero superato l'esame per il certificato di studi elementari alla fine del terzo anno. Era evidente che nessun maestro poteva attendere il sussidio per tre anni, con il rischio che i suoi allievi abbandonassero la scuola prima dell'esame o non conseguissero in quella sede la licenza elementare.
Dopo mesi di contrattazione, si giungerà a fissare un sussidio sin dal primo anno di frequenza del bambino dell’alunno e alla concessione di un’indennità per il locale della scuola, riducendo notevolmente il margine di rischio per l'insegnante.
27 marzo
Esce il primo numero de “La Patrie Valdôtaine. Organe indépendant des intérêts de la Vallée d'Aoste“. Settimanale sorto per iniziativa di Anselme Réan e Ernest Page a sostegno della Lista nazionale, in vista delle elezioni politiche del 6 aprile 1924, è redatto da un gruppo di matrice cattolica che sceglie di appoggiare la Lista Nazionale, in rottura con il Partito popolare. Fra questi  l’anziano avvocato Désiré Lucat, i professori Bruno Christillin e Jules Brocherel, il geometra Louis Fusinaz, presidente del Comice agricole, Antoine Chanoux, professore di francese alla scuola di guerra di Torino, il medico Joseph-Marie Alliod e Aurélien Chanu, avvocato e mutilato di guerra.
Secondo i redattori, i valdostani erano chiamati a emettere un verdetto decisivo per l'avvenire del Paese. La Valle d'Aosta doveva partecipare al grande rinnovamento nazionale destinato a fare dell'Italia una nazione economicamente più prospera e politicamente più rispettata. Si potevano disapprovare episodi sporadici della rivoluzione fascista, si potevano discutere i dettagli del metodo, ma era impossibile contestare i profondi miglioramenti apportati dall'energica politica del governo nazionale.
Uscirà fino al 28 ottobre 1926.
6 aprile
Elezioni politiche: netta affermazione della Lista nazionale che si impone con 5.632 voti di preferenza, contro i 2.800 del Partito popolare. Seguono il Partito socialista italiano (585 voti), il Partito comunista italiano (545 voti), i massimalisti (359 voti), il Partito degli agricoltori (233 voti), i liberali (219 voti). I democratici ottengono 61 preferenze, i fascisti dissidenti 32. La Valle d'Aosta sarà rappresentata in Parlamento dall'on. Gino Olivetti, presidente dell'Associazione industriale di Ivrea.
30 novembre
Emanuele Filiberto di Savoia, duca d'Aosta, inaugura il monumento al soldato valdostano, opera dello scultore piemontese Pietro Canonica. La lapide in memoria dei militari uccisi nella prima guerra mondiale e la targa, realizzata dallo scultore piemontese Giovanni Riva, recano la motivazione del conferimento della medaglia d'oro al battaglione Aosta.
La statua di Laurent Cerise, eretta nel 1872 nella piazza Carlo Alberto, è spostata nei giardini della stazione, per far posto al monumento al soldato valdostano.

1925

13 aprile
Nasce la Jeune Vallée d’Aoste.  Sono nominati membri effettivi del consiglio direttivo, Rodolphe Coquillard, Émile Chanoux, Joseph-Marie Trèves, Joseph-Marie Alliod, Jean Norat; Pierre-Samuel Gerbaz è nominato membro supplente.
Il comitato promotore diffonde, affinché sia sottoscritto, un appello a favore della lingua francese in Valle d'Aosta. I superiori ed i professori del Grande e del Piccolo Seminario, in assenza di direttive del vescovo, si astengono dal firmare il documento.
22 novembre
Il Governo vara il decreto delle «Disposizioni riguardanti la lingua d’insegnamento della Scuola elementare». Il provvedimento che elimina le ore aggiuntive destinate all’insegnamento della seconda lingua, comporta l’eliminazione dell’insegnamento della lingua francese in Valle d’Aosta.
Anselme Réan, presidente della Ligue valdôtaine, fa appello ai sindaci perché iscrivano a bilancio una somma da destinare all'insegnamento del francese.

1926

12 febbraio
L'ispettore scolastico Emilio Monchiero comunica ai maestri della Circoscrizione d'Aosta che, per effetto del RDL del 22 novembre 1925, non sarà più corrisposta l'indennità per l'insegnamento del francese e che, dal 15 febbraio 1925, il francese non sarà più insegnato nelle Scuole elementari della Valle, con la sola eccezione delle lezioni di catechismo e di un’ora settimanale nelle classi seste.
14 maggio
Un Regio decreto nomina, in sostituzione dei sindaci, i podestà dei Comuni del mandamento di Aosta. Primo podestà di Aosta è il colonnello Giuseppe Cajo, presidente della federazione provinciale degli ex-combattenti, vicesegretario della sezione cittadina del PNF e direttore del Banco di Roma. Presenterà le dimissioni il 30 gennaio del 1928, “in ossequio alle direttive del Partito circa il cumulo delle cariche”.
Maggio-dicembre
Chiude la maggior parte dei giornali e delle riviste valdostane.
Il 3 aprile esce l’ultimo numero del “Bulletin de la Ligue valdôtaine”, fondato e diretto da Anselme Réan e diffuso in Valle dal 1912.
Il 21 maggio esce l’ultimo numero de «Le Pays d’Aoste», il settimanale cattolico promosso nel 1913  dal canonico Jean-Joconde Stevenin.
Nel mese di novembre, a seguito del provvedimento del prefetto di Torino, D’Adamo, che “sospende” l’uscita di quattordici periodici nella Provincia, esce l’ultimo numero del «Duché d’Aoste», il giornale «religieux et politique» pubblicato ininterrottamente dal 3 gennaio 1894, e l’ultimo numero della “Patrie Valdotaine”, il giornale fondato da Anselme Rèan nel marzo del 1924.
26 ottobre
Si costituisce l'associazione “Pro Valle d'Aosta”. Sorta su iniziativa del commissario straordinario del Comune di Aosta, generale Cesare De Antonio, intende riunire e coordinare le iniziative per lo sviluppo delle attività economiche, turistiche e culturali della Valle. Presiede l’associazione l’on. Gino Olivetti, segretario della Confindustria e rappresentante degli industriali nel Gran Consiglio del fascismo; la carica di segretario generale è assegnata a Jules Brocherel.

1927

11 gennaio

Un regio decreto istituisce, fra le 17 nuove Province d’Italia, quella di Aosta comprendente anche Ivrea e gran parte del Canavese. Aosta diventa sede della regia Prefettura, della federazione provinciale del Partito nazionale fascista e della Questura. In febbraio si insedia il primo prefetto, Stefano Pirretti, che resterà in carica fino al luglio del 1929. Della Giunta provinciale amministrativa fanno parte: Pietro Francesco Agostino, Giuseppe Avignone Viasone, Charles Glarey, Enzo Marcoz. Tra le conseguenze più immediate della nascita della Provincia di Aosta vi sarà la riapertura, nel maggio del 1928, del Tribunale d'Aosta, chiuso nel 1923.
4 aprile
Il Governo firma il decreto relativo alla costruzione del tronco ferroviario Aosta - Pré Saint-Didier
21 aprile
Esce il primo numero de «La Provincia d'Aosta», organo della federazione provinciale fascista d'Aosta. Diretta dal cremonese Cesarino Cis, uscirà fino al 22 luglio 1943.

1928

Maggio
Il Tribunale di Ivrea dichiara il fallimento della Banca Réan.  Le autorità giudiziarie procedono alla chiusura della Banca.  Sono arrestati i fratelli Émile e Laurent Réan, figli di Anselme (morto un mese prima). Il crollo dell'istituto di credito getta nella miseria oltre 12.000 creditori, quasi tutti piccoli risparmiatori valdostani. Il Tribunale di Aosta condannerà a 15 anni di reclusione Laurent Réan e a 10 anni il fratello Émile.

1929

24 marzo
Si vota per il plebiscito. Gli iscritti al voto nella Provincia d'Aosta sono 66.390; i votanti 56.508; i «sì» saranno 54.485, i «no» 1.952; i voti nulli 71. La percentuale dei «sì» supera il 64%. Ad Aosta i «no» sono 262 contro 3.653 «sì»; l'opposizione percentualmente più elevata si verifica a Challand, dove i «sì» sono 375 e i «no» 133. I parlamentari della Provincia d’Aosta sono Giuseppe Brezzi, eletto senatore, e Gabriele Michelini di San Martino, eletto deputato.
Maggio
Nasce presso la sede della federazione provinciale fascista il Dopolavoro Aosta.
25 agosto
Muoiono tentando di scalare l'inviolata parete nord-est del Monte Emilius, Alexandre e Jean Charrey, figli dell'ex deputato Julien, e Jean Norat, membri della sezione valdostana della “Giovane Montagna”. L’associazione alpinistica cattolica dedicherà loro una cappella nella zona dei laghi di Laures.
28 ottobre
Nel settimo anniversario della Marcia su Roma è inaugurata la linea ferroviaria Aosta - Pré-Saint-Didier. Al viaggio inaugurale prendono parte, tra gli altri, il senatore Giovanni Agnelli, Vittorio Valletta, Enrico Falk e l'amministratore delegato della Cogne conte Salvadori di Wiesenhoff.

1930

28 maggio
Il Tribunale di Aosta dichiara il fallimento del Crédit Valdôtain, la banca creata nel 1921 su volontà di Jean-Joconde Stevenin e di altri esponenti del mondo cattolico valdostano. La crisi colpisce circa tremila creditori, nella maggior parte lavoratori e piccoli proprietari.
28 ottobre
Il podestà di Aosta Giuseppe Fusinaz inaugura una serie di opere pubbliche, tra cui il nuovo Cimitero monumentale, la palestra dell’ONB, le case dell’INCIS e la strada comunale Pont-Suaz - Gressan - Jovençan.

1931

Aprile 
Secondo i dati del censimento, la popolazione residente in Valle d’Aosta ammonta a 83.479 abitanti. Il maggiore incremento demografico si registra ad Aosta dove risiedono 13.962 persone (erano 7009 nel 1911). Aosta è diventata una città operaia: circa un migliaio di residenti è alle dipendenze dirette della Cogne. La crescita della città è dovuta principalmente al flusso immigratorio. Oltre il 50% dei residenti in Aosta è nata fuori Valle (in maggioranza proveniente dal Piemonte e dal Veneto). Nel 1911 il 63% dei nuclei matrimoniali era costituito da coppie di valdostani. Nel 1931 la percentuale è scesa al 32%.E’ fortemente diminuita la popolazione residente in montagna. Nei comuni al di sopra dei 1000 metri risiedeva nel 1911 il 34% della popolazione, scesa vent’anni dopo al 29%.
28 dicembre
Iniziano a Pont-Saint-Martin i lavori di costruzione del nuovo stabilimento dell’Industria lamiere speciali SPA (ILSSA) di proprietà dell’industriale milanese Carlo Viola. Entrerà in funzione il 28 dicembre dell’anno successivo, occupando 73 dipendenti, saliti a 190 nel 1933 e a 1240 nel 1943.

1932

24 febbraio
La prima sezione della suprema Corte di cassazione respinge il ricorso dei responsabili della Banca Réan contro la sentenza per bancarotta fraudolenta emessa dalla Corte d’appello di Torino.
14 maggio
Il Tribunale di Alessandria condanna per bancarotta semplice per il fallimento del Crédit Valdôtain il presidente, Serafino Béthaz, e gli amministratori Alphonse Chatrian e Louis Lyabel. Il direttore, Giuseppe Assi, ed il ragioniere Giovanni Mattio sono condannati per bancarotta fraudolenta. Assolto il canonico Jean-Joconde Stevenin.
16 ottobre
Entra ad Aosta il nuovo vescovo, monsignor Francesco Imberti. Nato a Racconigi nel 1882, era presidente della giunta diocesana e direttore dell’Azione Cattolica torinese. Il prefetto di Torino segnala alle autorità valdostane la sua “cordiale adesione al regime”.

1933

28 maggio
Si svolge la prima edizione del Trofeo Mezzalama.
La competizione sci-alpinistica, organizzata dal CAI e dallo Sky Club Torino per onorare la memoria di Ottorino Mezzalama, torinese, pioniere dello sci alpinismo che due anni prima aveva perso la vita a Vipiteno, sotto una valanga, prevede un percorso di 35 km, con un dislivello di 1600 m. L’itinerario parte dal colle del Teodulo (m. 3317), supera in successione il colle del Breithorn (m. 3826), il passo di Verra (m. 3848), il Castore (m. 4226), il colle del Felik (m. 4061), la Capanna Sella (m. 3585), il Naso del Lyskamm (m. 4100), il ghiacciaio del Lys fino al rifugio Gnifetti  (m. 3648), il rifugio Linty (m. 3047), l’Alpe di Gabiet (m. 2342) per giungere a Gressoney-la-Trinité (m. 1637). Sono iscritte alla prima edizione 18 squadre di cui due francesi, che non concluderanno la prova, una svizzera, una tedesca.
Vince lo Sci Club Valtournenche (L. Carrel, A.Gaspard, P. Maquignaz) che copre il tragitto in 2 ore 48’ 6”, seguito dallo Ski Club Zermatt (E. Julen, G. Julen, U.Lehner, 2 ore 48’ 57’’) e dallo D.S.V. Monaco (G. Muller, W.Bogner, M. Worndle, 3 ore 42’ 32”). Al quarto posto si classifica lo Sci Club Monte Bianco di Courmayeur (F. Salluard, A. Ottoz, A. Chenoz, in 3 ore 46’ 59”).
Trasformato dal fascismo in uno strumento di propaganda dello sci e dello sport nazionale, il Trofeo si ripeterà ogni anno fino al 1940, consacrando soprattutto le imprese della Scuola Militare Alpina.
8 luglio
Gli alpinisti Amilcare Crétier, Basile Ollietti e Antoine Gaspard muoiono precipitando dalla cresta De Amicis del Cervino. Crétier, nato a Verrès nel 1909, nonostante la sua giovane età si era già imposto tra i migliori alpinisti del tempo, con ascensioni di rilievo internazionale, come la nord-est della Grivola, la parete sud-est del Mont Maudit, la nord-ovest del Gran Paradiso, la cresta sud del Grand Combin e la parete sud dell’Aiguille Noir du Peuterey. Il suo Diario alpinistico verrà pubblicato dalla sezione di Verrès del Club Alpino Italiano.
9 dicembre
Il notaio Giulio Ettore Marcoz assume la carica di podestà di Aosta, che ricoprirà sino al 1939. Ex liberale, era stato vicepresidente del Consiglio provinciale dell’economia corporativa. Sarà tra i promotori del progetto di italianizzazione della toponomastica valdostana.

1934

9 gennaio
E’ inaugurata ad Aosta la Scuola Militare alpina.
La cerimonia si svolge alla presenza del generale Spiller, comandante di corpo d’armata di Torino e del generale Celestino Bes, ispettore delle truppe alpine, nella sede del castello del barone Jocteau, sulla collina di Beauregard, che assumerà l’anno successivo la denominazione di castello Duca degli Abruzzi, l’alpinista-esploratore  scomparso l’anno prima in Somalia
La proposta di una Scuola Militare Alpina era stata varie volte avanzata negli ambienti del CAI e dell’ANA. Sin dal 1924, “L’Alpino”, il giornale dell’ANA, aveva sottolineato che gli alpini non potevano “esimersi dall’obbligo di essere anche alpinisti”: “pensare che si possano affrontare ghiacciai, tormente, ad altezze superiori a tremila metri senza un’accurata preparazione alpinistica, sarebbe come dire che la cavalleria non ha bisogno di saper andare a cavallo”. Nell’agosto del 1933, il capitano Giorgio Fino, accademico del CAI, aveva steso un progetto che da tempo circolava nelle gerarchie del mondo alpino ed alpinistico italiano: la creazione di un corpo piccolo, ma altamente specializzato, nella guerra di montagna, un gruppo scelto di alpini addestrato nelle tecniche della scalata e dello sci, capace di imprese d’alta quota. Quindi la creazione di una Scuola Militare di Alpinismo dove si doveva “perfezionare la tecnica sci alpinistica di un certo numero di ufficiali e sottoufficiali destinati a diventare poi istruttori della truppa; costituire un centro di studi di montagna; creare dei reparti specializzati per imprese di eccezionale difficoltà”.
Il progetto era piaciuto al generale Baistrocchi che lo sottopose all’attenzione del Duce. Il decreto istitutivo venne firmato da Vittorio Emanuele III il 22 dicembre 1933. La scelta del luogo cadde su Aosta che offriva naturali palestre di ghiaccio e di roccia e una splendida sede, il castello del barone Jocteau.
I corsi di specializzazione in sci-nordico e sci-alpinismo, arrampicata e soccorso alpino partono immediatamente. Fra i docenti si alternarono i massimi alpinisti italiani, da Emilio Comici a Giusto Gervasutti, campioni di sci, studiosi del CAI. Tra i primi allori la medaglia d’oro, nei IV Giochi Olimpici Invernali di Garmisch del 1936, conquistata dalla staffetta di fondo che stacca negli ultimi metri la favoritissima pattuglia finlandese.
1 febbraio
Entra in funzione sulla linea ferroviaria Torino-Aosta la motrice prodotta dalla FIAT con il nome di Littorina, che consente di effettuare il viaggio in 2 ore e venti minuti.
25 marzo
Il plebiscito nella Provincia d’Aosta fa registrare il voto favorevole al regime fascista del 96% della popolazione. I Comuni della Valle esprimono 24.960 voti favorevoli e 49 contrari, 10 dei quali a Verrès.
28 ottobre
E’ inaugurata la strada carrozzabile per il Breuil. Costruita dalle imprese Defilippi e Degasso, su progetto dell’ingegnere Giulio Gentile di Torino, è il punto di partenza del rapido sviluppo di Cervinia. L’ingegnere torinese Dino Lora Totino costituisce la Società Cervino per realizzare una funivia tra il Breuil e Plan Maison. Gli alberghi del Breuil passano da 5 del 1933 a 14 del 1939 e le presenze turistiche salgono da 3.239 del 1933 a 18.385 del 1939.
28 ottobre
Sono inaugurati ad Aosta i nuovi edifici del Liceo-ginnasio, dedicato a Vittorio Emanuele, principe di Napoli, e dell’Istituto provinciale per l’assistenza della maternità e dell’infanzia, voluto dalla principessa Maria José e dedicato alla memoria di Maria Pia di Savoia.
18 novembre
E’ inaugurata ad Aosta la caserma Testa Fochi, costruita di fronte alla casermetta Beltricco. Per l’occasione è scoperto il monumento ai caduti del 4° reggimento alpini, dono delle donne fasciste della Provincia di Aosta
6 dicembre
Esce a Parigi il primo numero de «La Voix des Valdôtains», organo degli emigrati valdostani vicini al Fronte popolare. Chiuderà alla fine del 1936.

1935

26 maggio
Alla terza edizione del Trofeo Mezzalana si iscrivono sedici squadre tra cui due tedesche  (Monaco e Garmish) e due francesi (Guides de Chamonix allenate da Armand Chalet, guida oltralpe leggendaria, e l’Ecole de Haute Montagne, scuola militare alpina nata nel 1932). Partecipano per la prima volta i professionisti della Scuola Militare Alpina di Aosta che si presentano alla partenza muniti di leggeri sci da fondo in hickory e attacchi Rottefella invece dei classici sci da fondo. L’inusuale attrezzatura messa in campo dalla Scuola di Alpinismo, la raffinata tecnica della cordata, le diete calibrate, il vestiario (controllato al grammo) hanno facilmente la meglio sulla rude forza delle guide alpine e dei minatori valdostani o valtellinesi.
Classifica finale:
1° Scuola Militare di Alpinismo, Aosta. (E. Silvestri, C. Ronc, A. Chenoz) in 4 ore 54’ 3”.
2° Scuola Militare di Alpinismo, Aosta. (F. Vida, E. Schranz, C. Invernizzi ) in 5 ore 3’ 10”.
3° Dopolavoro AEM Milano-Grosio (A. Compagnoni, M. Compagnoni, S. Confortola) in 5 ore 14’ 17”.
L’anno successivo le sanzioni internazionali all’Italia ridurranno la partecipazione straniera.

1936

6 maggio
Aosta festeggia la nascita dell’Impero. Il vescovo Francesco Imberti presiede in Cattedrale un Te Deum di ringraziamento per la vittoria della guerra coloniale in Africa. Il Duce dona alla città d’Aosta le statue di Cesare ed Augusto. Al Supercinema Savoia si proietta il documentario «Il cammino degli eroi».
La raccolta  dell’oro imposta da Mussolini per fare fronte alle sanzioni decretate dalla Società delle Nazioni all’Italia per la guerra d’Etiopia, si chiude nella provincia d’Aosta con un attivo di 146,812,15 grammi.
26 luglio
Entra in funzione il primo tronco della funivia del Cervino che collega il Breuil con Plan-Maison. Il secondo tronco che collega Plan-Maison alla Testa Grigia, sempre realizzato dalla Società Cervino, entrerà in funzione nel marzo del 1939.

1937

Giugno
Il podestà Ettore Marcoz dà il via alla revisione della toponomastica cittadina, modificando il nome di vie e piazze in ossequio alla politica di italianizzazione.
6 luglio
Cinquecento alpini del battaglione “Duca degli Abruzzi”, della Scuola Militare Alpina di Aosta, salgono in colonna per vie diverse la catena del Monte Bianco, disponendosi lungo la linea di confine tra l’Italia e la Francia.

1938

Gennaio
In occasione del bimillenario della nascita di Augusto, Mussolini destina un primo versamento di un milione di lire alla costruzione, a cura dell’Ordine mauriziano, del nuovo ospedale d’Aosta. L’opera sarà realizzata dalla Società per Imprese Costruzioni Bassanini di Milano, su progetto dell’ingegnere Gaspare Pestalozza, e verrà inaugurata nel 1942.
20 agosto
In relazione al censimento degli ebrei, disposto dal Gran Consiglio del Fascismo, il questore trasmette al prefetto l’elenco nominativo di 13 ebrei residenti ad Aosta e di 4 ebrei stranieri residenti nella provincia.

1939

27 febbraio
Una commissione presieduta dal prefetto elabora una proposta per ridurre alla forma italiana il toponimo di dei 74 Comuni valdostani; l’iniziativa è assunta in polemica contro la Francia, accusata di condurre una campagna antitaliana.
A seguito della deliberazione assunta dal podestà, Luigi Ramallini, alcune vie cittadine mutano di denominazione: via de Tillier - via Roma; via Édouard Aubert - via 9 maggio; via Martinet - via Antonino Bossonetto; via Festaz - via Guglielmo Marconi; via Roma - via Addis Abeba.
19-20 maggio
Mussolini visita la Valle d’Aosta. A Châtillon pone la prima pietra della centrale idroelettrica di Breil. Ad Aosta parla alla folla raccolta nella piazza Carlo Alberto ed alla sede aostana del PNF. A Cogne visita le miniere di ferro.
In ricordo della visita del duce ad Aosta, viene eretta di fronte alla Casa littoria la colonna sormontata dalla lupa romana, opera realizzata su progetto dell’architetto Augusto Momo.
Giugno
Nasce la Società anonima Monte Bianco. L’ingegnere Dino Lora-Totino, presidente della Società Cervino, è nominato amministratore delegato. Il consiglio della società, presieduto dal senatore Donzelli, è composto da Angelo Manaresi, presidente nazionale del CAI, da Guido Alberto Rivetti, dal conte Enrico Marone e dal conte Giovanni Passerin d’Entrèves, presidente della sezione del CAI di Torino. Prima iniziativa è il progetto di costruzione di una funivia che colleghi Entrèves al Colle del Gigante.

1940

10 giugno
La dichiarazione di guerra alla Francia, secondo il questore d’Aosta, Vittorio Labbro, è accolta dai valdostani “con scarso entusiasmo, anzi con freddezza”. Il primo caduto valdostano sarà Vittorio Marcoz.
18 dicembre
E’ costituito presso la Scuola Militare Alpina il battaglione sciatori Monte Cervino, al comando del maggiore Gustavo Zanelli. Considerato il “non plus ultra della scuola”, è composto esclusivamente di scapoli, volontari, maestri di sci o guide alpine, medico e cappellano compresi. Otterrà il triste primato del “reparto più decorato del secondo conflitto mondiale” (4 medaglie d'oro, 43 d'argento, 69 di bronzo, 81 croci di guerra).

1941

13 gennaio
Parte per l’Albania il “Battaglione Sciatori Monte Cervino”. Sarà decimato prima dell’arrivo della primavera. Il 21 maggio rientrano ad Aosta i soldati superstiti. Il Battaglione Monte Cervino sarà ricostituito nell’ottobre del 1941 per rafforzare il contingente militare italiano impegnato in Russia: 600 uomini scelti fra i migliori sciatori di tutti i reggimenti alpini, con armi ed equipaggiamento d’avanguardia (tute mimetiche bianche impermeabili, scarponi in vibram, sci ed armi leggere).
21 giugno
Muore a Excenex l’abbé Joseph-Marie Trèves. Nato nel 1874, il battagliero curato di Excenex era stato tra i fondatori della Jeune Vallée d’Aoste. Cattolico intransigente, antiliberale e antimoderno, era stato molto impegnato sul piano politico e sociale in difesa del mondo contadino, delle scuole di villaggio, del francese e dei principi autonomisti e federalisti
Dicembre
Sono concentrati nella cittadina termale di Saint-Vincent 98 ebrei provenienti dalla Dalmazia, il nucleo più consistente dei 219 ebrei slavi sfollati nella provincia d’Aosta. Nel febbraio 1943 saranno trasferiti da Saint-Vincent nel campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia in provincia di Cosenza.

1942

4 novembre
E’ inaugurato ad Aosta il nuovo Ospedale mauriziano.

1943

4 maggio
Rientra ad Aosta, reduce dalla Russia, il reparto sciatori Monte Cervino, i Satanas bieli (diavoli bianchi) come li chiamavano i russi. Sono preceduti dalla fama di “sciatori della morte”.
25 luglio
La notizia della caduta di Mussolini provoca in Valle vivaci manifestazioni di giubilo. Lino Binel, uno degli organizzatori della manifestazione, viene fermato e arrestato dalla polizia con altri giovani.
Settembre
Pochi giorni dopo l’armistizio, Émile Lexert e Giovanni Chabloz del Partito comunista italiano, organizzano la prima riunione clandestina in cui si gettano le basi della Resistenza armata. Émile Chanoux rientra ad Aosta da Chambéry, dove era fuggito, e riprende i contatti con gli antifascisti per fissare le modalità e le finalità della Resistenza valdostana. Severino Caveri ripara in Svizzera. Secondo le stime più recenti sarebbero una cinquantina i partigiani che entrano nelle bande già nel mese di settembre.
Intanto si costituisce il Fascio repubblicano d’Aosta, sotto la guida del commissario reggente Guido Molinar, che nel dicembre lascerà l’incarico per rientrare nelle file dell’esercito. Gli succederà Piero Mancinelli.
11 ottobre
Esce il primo numero de «Il Popolo d’Aosta», organo del Partito fascista repubblicano. Dal 21 gennaio del 1944 assumerà il titolo “La Provincia Alpina”. Cesserà le pubblicazioni il 16 aprile 1945.
21 ottobre
La Cogne è posta sotto il controllo del ministero del Reich per l’armamento e la produzione bellica.
24 novembre
Nel memorandum di Algeri sulle rivendicazioni della Francia nei confronti dell’Italia, René Massigli, ministro degli Esteri del governo provvisorio francese, propone tra le soluzioni della questione valdostana quella del “rattachement total à la France”.
13 dicembre
Primo Levi è arrestato nei pressi di Saint-Vincent in quanto ebreo e partigiano, assieme a Vanda Maestro e Luciana Nissim, che come lui hanno trovato ospitalità in una locanda del villaggio. Dopo un periodo di detenzione, i tre giovani saranno portati al campo di concentramento di Fossoli di Carpi e di qui al campo di sterminio di Auschwitz, da cui Vanda Maestro non farà ritorno.
19 dicembre
Dichiarazione di Chivasso.
A Chivasso, nella casa del geometra valdese Edoardo Pons, si incontrano: Mario Alberto Rollier e Giorgio Peyronel, professori di chimica all’Università di Milano, valdesi, cresciuti alla scuola teologica di Karl Barth e collaboratori della rivista protestante e antifascista di Giovanni Miegge, “Gioventù cristiana”, legati agli ambienti azionisti di “Giustizia e Libertà” e al piccolo nucleo di federalisti che faceva capo ad Altiero Spinelli e ad Adriano Olivetti; Osvaldo Coïsson e Gustavo Malan di Torre Pellice che nelle valli valdesi avevano organizzato i primi nuclei di resistenza armata e avevano ospitato e nascosto l’esecutivo piemontese del Partito d’Azione; Émile Chanoux e  Ernest Page, in rappresentanza dei gruppi regionalisti valdostani. Avrebbe dovuto partecipare, ma è impedito da impegni universitari, anche Federico Chabod che invia attraverso l’amico Giorgio Peyronel, un Testo preparatore.
Durante l’incontro viene stesa una Dichiarazione dei rappresentanti delle popolazioni alpine, che sarà pubblicata clandestinamente sui “Quaderni dell’Italia libera” del Partito d’Azione.
Obiettivo della Dichiarazione è contrastare il processo di marginalizzazione della montagna attraverso la creazione di “un regime federale repubblicano a base regionale e cantonale” che restituisca alle popolazioni alpine le leve della gestione economica, disinnescando nuovi possibili irredentismi. Constatato che “i venti anni di malgoverno livellatore ed accentratore” avevano significato per le valli alpine “oppressione politica”, “rovina economica” e “distruzione della cultura locale”, la Dichiarazione afferma che ”la libertà di lingua come quella di culto è condizione essenziale per la salvaguardia della personalità umana […]; il federalismo è il quadro più adatto a fornire le garanzie di questo diritto individuale e collettivo e rappresenta la soluzione del problema delle piccole nazionalità e la definitiva liquidazione del fenomeno storico degli irredentismi […]; un regime federale repubblicano a base regionale e cantonale è l’unica garanzia contro un ritorno della dittatura”. Le “popolazioni delle vallate alpine” chiedono pertanto che il nuovo Stato italiano, che si auspica “organizzato con criteri federalistici”, rispetti alcuni principi fondamentali: il riconoscimento alle vallate alpine del diritto “di costituirsi in comunità politico-amministrative autonome sul tipo cantonale”; l’affidamento ad “elementi originari del luogo” dell’esercizio delle funzioni politiche e amministrative locali (compresa quella giudiziaria) comunali e cantonali; la piena garanzia, “per la loro posizione geografica di intermediarie tra diverse culture, per il rispetto delle loro tradizioni e della loro personalità etnica, e per i vantaggi derivanti dalla conoscenza delle diverse lingue”, di una “particolare autonomia culturale e linguistica”, consistente nel diritto di usare la lingua locale, di insegnarla in ogni ordine di scuola e di “ripristinare immediatamente tutti i nomi locali”. Chanoux svilupperà i temi della dichiarazione nel saggio Federalismo e autonomie, pubblicato postumo nei “Quaderni dell’Italia libera del Partito d’Azione”.

1944

15 gennaio
Il ministro degli Esteri del governo provvisorio francese, René Massigli, in un discorso trasmesso da Radio Algeri, si dichiara favorevole all’annessione della Valle d’Aosta alla Francia.
«La Provincia Alpina», organo del Partito fascista repubblicano di Aosta, pubblica con grande rilievo la notizia delle rivendicazioni francesi sulla Valle d’Aosta.
23 aprile
Émile Lexert, comandante partigiano della banda della Suelvaz (Fénis), è ucciso da una raffica di colpi sparata dai militi fascisti che l’hanno sorpreso a Breil mentre rientrava da una ispezione alla centrale idroelettrica di Covalou, per tentare un sabotaggio agli impianti. La banda ne prenderà il nome.
18 maggio
Émile Chanoux e Lino Binel, leaders della Resistenza valdostana, sono arrestati dal questore Pietro Mancinelli e dal sottotenente Alberto Bianchi. Chanoux muore nella notte, a seguito delle torture subite. Binel sarà deportato in Germania.
Dopo la morte di Chanoux emerge come leader della resistenza valdostana l’avvocato e capitano di complemento Cesare Ollietti “Mézard”, già ufficiale sul fronte francese e in Jugoslavia.
2 luglio
Su iniziativa di alcune bande partigiane nasce la “Repubblica di Cogne”. Grazie ad un accordo con il direttore delle Miniere, l’ingegnere Franz Elter, i tedeschi si impegnarono a non attaccare i partigiani di Cogne di fronte all’impegno da parte dei minatori di proseguire l’attività mineraria e garantire il rifornimento di materie prime all’industria aostana. Cogne diventa un’isola di sicurezza per i partigiani, viene scelta come sede del comando e vi si trasferisce il Tribunale partigiano, presieduto dall’avvocato Renato Chabod.
Nel corso dell’estate quasi tutte le valli laterali sono sotto il controllo della Resistenza. Rimangono stabilmente in mano ai tedeschi e ai fascisti La Thuile, Courmayeur, tutto il fondo valle e la città di Aosta.
E’ il periodo di massima espansione della Resistenza valdostana che secondo le stime più attendibili raccoglie quasi tremila partigiani (2842 secondo il comando di zona) contro 5428 tra tedeschi e fascisti.
30 luglio
Un vasto rastrellamento dei nazifascisti contro gli uomini della banda Vertosan provoca nei pressi di Saint-Nicolas undici vittime fra i partigiani e tre fra i civili. Il villaggio Cerlogne è completamente incendiato. La banda è costretta a riparare in Valsavarenche.
23 agosto
Pont-Saint Martin è bombardata da aerei americani. Muoiono 133 persone e 42 case sono distrutte.
23-24 agosto
Per ritorsione contro l’attacco partigiano al posto di blocco di Nus, effettuato il 18 agosto (che aveva causato la morte di 11 soldati tedeschi e la cattura di un milite ferito), i nazifascisti attaccano la zona controllata dalla 13ª banda Émile Chanoux, incendiano il villaggio di Trois-Ville e uccidono Pietro Désandré, Eusebio Barrel e Tommaso Forethier.
Secondo un censimento fatto a fine guerra i nazifascismi hanno distrutto, nel corso delle rappresaglie, 260 case, gravemente danneggiate 131, per un totale di 467 famiglie sinistrate.

Settembre
Dopo il ritiro dei tedeschi al di qua delle Alpi e la liberazione della Savoia, alcuni esponenti della Resistenza valdostani sono avvicinati da rappresentanti militari e politici dei servizi segreti francesi per sondare le aspirazioni della popolazione in merito a un possibile «rattachement à la France». Il Governo provvisorio francese, non potendo apparire ufficialmente poiché il gen. Eisenhower, comandante supremo alleato in Francia, accogliendo le richieste del Quartiere Generale alleato in Italia, aveva ordinato alle truppe francesi di non operare in alcun modo a est della frontiera franco-italiana del ’39, lascia la gestione della questione valdostana a un organismo dei servizi segreti, la Direction Générale d’études et recherches (DGER), alle dirette dipendenze del generale de Gaulle. Viene costituita la Mission des Alpes, un organismo clandestinoche si articola operativamente in tre missioni: la Mission Bananiers, che si occupa delle rivendicazioni francesi nella Valle del Roya, la Mission Escartons che opera nella Val di Susa e la Mission Mont-Blanc, affidata al dott. Henry Voisin, medico di Annecy, con sede nei pressi della cittadina savoiarda, con il compito di fomentare e di sostenere il movimento annessionista valdostano.
L’iniziativa francese produce una frattura profonda all’interno della Resistenza valdostana. Alcuni esponenti dell’antifascismo valdostano, provenienti soprattutto dall’area cattolica e dall’emigrazione valdostana in Francia, fortemente legati a un progetto di conservazione della lingua francese e delle tradizioni locali, accolgoro con interesse, e talvolta con autentico entusiasmo, l’iniziativa dei servizi segreti francesi. Per gli esponenti filo-italiani della Resistenza è invece l’occasione non solo per ribadire l’estraneità della Valle d’Aosta alla storia della Francia e la pericolosità politica ed economica di un’annessione alla “nazione più centralista d’Europa”, ma anche per elaborare il progetto di una originale collocazione istituzionale della Valle d’Aosta all’interno del nuovo Stato italiano che sarebbe sorto alla fine della guerra.
2  settembre
Il CLN piemontese emana, su sollecitazione di Federico Chabod, un proclama ai valdostani per garantire il suo impegno affinché, alla fine della guerra sia ristabilita ed ampliata l’autonomia culturale della Valle d’Aosta e nasca un’Italia nuova fondata sulle autonomie locali.
14 settembre
Emilio Magliano «Arnaud», già comandante del 4° reggimento alpino di Aosta, ex capo di gabinetto al ministero della Guerra, condannato per aver rifiutato di collaborare con la Repubblica sociale italiana, è nominato comandante delle formazioni partigiane della II Zona Valle d’Aosta. Fra i suoi compiti “politici” è impedire una soluzione annessionista alla questione valdostana.
16 settembre
Federico Chabod invia al Comitato di liberazione nazionale Alta Italia un memoriale su La questione valdostana con cui si sollecita l’assicurazione di uno statuto d’autonomia amministrativa, economica e culturale di cui lo storico valdostano traccia una bozza.
27 settembre
Chabod stende un secondo memoriale, diretto ai valdostani, La Valle d’Aosta, l’Italia e la Francia, per dimostrare che l’annessione è contraria agli interessi della Valle d’Aosta.
6 ottobre
Il CLNAI trasmette ai valdostani la dichiarazione solenne a sostegno dell’instaurazione di un regime di ampia autonomia amministrativa, linguistica e culturale per le popolazioni italiane di lingua francese, “nel quadro di una libera comunità democratica, ispirata al rispetto degli interessi locali ed al decentramento delle amministrazioni”. Il testo del messaggio sarà diffuso il 21 da Radio Valle d’Aosta libera, che trasmette da Cogne.
20 ottobre
Alcune personalità valdostane firmano a Valtournenche un pronunciamento anti-annessionista: il documento reca le firme di Giulio Bordon, Ettore d’Entrèves, Amedeo Berthod, Federico Chabod, Bruno Binel e dei canonici Romain Vesan e Romain Maquignaz.
28 ottobre
L’amnistia promessa dalla Repubblica di Salò per i renitenti alla leva unitisi alla Resistenza (presentandosi ai distretti militari e consegnando le armi sarebbero stati “perdonati” e avviati al lavoro), insieme alle incerte prospettive della guerra, la cui fine era ritenuta imminente dopo lo sbarco in Normandia e la liberazione, mentre ormai si profilava un altro inverno di guerra, incrinano il fronte partigiano. Secondo alcune stime più dell’80% dei partigiani si consegna in risposta al bando di amnistia, circa 300 riparano in Francia o in Svizzera, mentre i rimanenti (400 secondo una relazione del generale Magliano) si apprestano a superare l’inverno nascondendosi presso familiari o in villaggi d’alta quota.
Mancano dati precisi sulle forze contrapposte. Nell’inverno del ’45 stazionano in Valle, appostati sul confine francese circa 5000 alpini della divisione Littorio composta da ex internati nei campi di prigionia che hanno aderito alla Repubblica sociale e giovani di leva che hanno risposto ai bandi di arruolamento. Le forze militari tedesche e della Repubblica di Salò dovrebbero oscillare fra i dieci e i quindicimila uomini.
29 ottobre
Reparti nazifascisti riconquistano la Valtournenche, che era stata liberata dalla banda partigiana Marmore, comandata da Celestino Perron «Tito». Nel tentativo di difendere la zona, la banda perde una quindicina di uomini.
1-2 novembre
Vasta offensiva dei nazifascisti nella Valle di Cogne e di Valsavarenche, in mano ai partigiani. Questi, nell’impossibilità di reggere lo scontro, decidono di evacuare la zona e ripiegano in Francia, dove saranno disarmati e internati nella caserma Bizanet.
16 dicembre
Il presidente del Consiglio dei ministri, Ivanoe Bonomi, firma il “Messaggio per i patrioti e la popolazione della Val d’Aosta”, con cui assicura che nella ricostruzione dell’Italia democratica sarà garantita anche alla Valle d’Aosta l’autonomia amministrativa e culturale.

1945

24 gennaio
Maria Ida Viglino (PSI) assume la presidenza del ricostituito CLN valdostano, di cui fanno parte Alessandro Pollio Salimbeni (PdA); Aimé Berthet (DC); Fabiano Savioz (PCI). Un mese più tardi sarà nominato il rappresentante del PLI nella persona dell’avvocato Carlo Torrione.
26 gennaio
Una colonna di 51 operai della Cogne, precettati per il trasporto di vettovagliamento per gli alpini della RSI, e quattro militari sono obbligati, nonostante le proibitive condizioni del tempo, a mettersi in marcia per raggiungere le postazioni al Col du Mont. Una slavina li travolge nel corso della salita, uccidendo 36 uomini.
Febbraio
Il canonico Joseph Bréan, rifugiato in Svizzera, stende un memoriale in cui si delinea un progetto che prevede l’occupazione francese della Valle. Il ministro degli Esteri del Governo francese, Georges Bidault, esprimerà in merito un parere sfavorevole. Le proposte dei valdostani filoannessionisti saranno riformulate da Paul-Alphonse Farinet in un memoriale in cui si richiede il rattachement alla Francia, purché siano accordate garanzie specialmente in relazione alla concessione delle acque, all’esenzione di imposte, al rispetto del regime concordatario ed alla costruzione del tunnel del Monte Bianco.
27 aprile
Alcuni reparti francesi si attestano nella zona del Piccolo San Bernardo con il proposito di occupare la Valle d’Aosta. Per fermare l’avanzata francese e contrastare il movimento annessionista, Augusto Adam schiera i reparti alpini della “Divisione Littorio”, della Repubblica Sociale italiana, accanto alle formazioni partigiane.
Il CLN aostano conferisce la carica di prefetto ad Alessandro Passerin d’Entrèves, quella di questore a Luigi Ravenni. L’avvocato Carlo Torrione è nominato sindaco d’Aosta, carica che ricoprirà sino al 10 dicembre del 1946.
28 aprile
I partigiani entrano nella città di Aosta, prima dell’arrivo degli Alleati. L’ingresso in città avviene senza spargimento di sangue in quanto, grazie anche alla mediazione del Vescovo, le truppe tedesche e della RSI lasciano la Valle senza opporre resistenza.
In assenza di una ricerca sistematica mancano dati precisi sulla “resa dei conti”. 57 membri della Brigata Nera di Aosta, 79 della Guardia Nazionale Repubblicana, 17 dell’Esercito Repubblicano, 26 della Polizia ausiliaria, 7 della Polizia confinaria, 39 donne e 94 civili sono arrestati e imprigionati alla Scuola Militare Alpina. Anche se nessun ordine è stato dato in tal senso (e se è difficile distinguere i casi di suicidio dalla giustizia sommaria o da delitti comuni) i corpi di diversi militanti del passato regime, forse un centinaio, sono rinvenuti nelle acque dei torrenti o della Dora.  
30 aprile
In base ad un accordo con il colonnello francese De Galbert, i reparti francesi che avevano valicato la frontiera sono autorizzati ad accantonarsi in Valle d’Aosta, ma nei limiti di una fascia di 30 chilometri.
2 maggio
Il capo di stato maggiore del Comando generale del 75° corpo d’armata tedesco firma a Biella la resa delle truppe tedesche e fasciste presenti nelle zone di Biella, Ivrea ed Aosta. La Valle d’Aosta è interamente liberata ad opera esclusiva del movimento partigiano; le forze tedesche ancora presenti fra Bard ed Ivrea, dove si è spinto anche un contingente francese, si arrendono.
7 maggio
Il canonico Jean-Joconde Stevenin presenta all’Académie Saint-Anselme un suo progetto di Statuto per l’autonomia della Valle d’Aosta, che attribuisce ai Consigli comunali l’elezione del Consiglio Valle.
12 maggio
Il CLN valdostano, preoccupato per la presenza di truppe francesi d’occupazione che sostengono l’iniziativa di un plebiscito per l’annessione alla Francia, con un telegramma inviato a Stalin, a Truman, a Churchill, alla Conferenza di San Francisco, al governo Bonomi ed al CLNAI, ne invoca l’immediato intervento.
13 maggio
I partigiani di tutte le formazioni politiche sfilano per le vie di Aosta, accolti da una folla festante.
Secondo i dati più recenti hanno militato nella Resistenza 3384 persone tra combattenti e benemeriti riconosciuti. I partigiani caduti sono 186, più 51 non valdostani caduti o catturati in Valle. Le vittime civili sono 240 di cui 130 nel bombardamento di Pont-Saint-Martin  e 33 operai della Cogne travolti dalla valanga al Con du Mont.
15 maggio
La delegazione valdostana composta dal presidente del CLN, Maria Ida Viglino, da Federico Chabod, dal canonico Charles Bovard e dal prefetto Alessandro Passerin d’Entrèves discute a Torino e concorda con il CLNP il testo del progetto d’autonomia per la Valle d’Aosta.
17 maggio
La bozza del progetto d’autonomia per la Valle d’Aosta stesa a Torino, nel corso della riunione congiunta del 15 maggio 1945, è accolta con qualche modifica dal CLNAI, che s’impegna a sostenere l’iniziativa presso il Governo.
18 maggio
In occasione del primo anniversario della morte di Émile Chanoux, si svolge una manifestazione popolare, promossa, d’intesa con la Missione francese Mont-Blanc, dal gruppo di filoannessionisti riuniti nel Comité valdôtain de libération che ha raccolto più di 16.000 firme a sostegno di un plebiscito che consenta ai valdostani di pronunciarsi a favore dell’annessione alla Francia o del permanere della Valle d’Aosta all’interno dello Stato italiano. Sulla piazza di Aosta si verificano alcuni scontri fra un gruppo di manifestanti che agitano la bandiera francese e i partigiani che cercano di strapparla. Il comando alleato interviene con i carri armati per sgombrare la piazza e fa arrestare, all’insaputa del Prefetto, alcuni tra i più accesi manifestanti, fra cui alcuni agitatori infliltrati dei servizi segreti francesi.
Il Prefetto, Alessandro Passerin d’Entrèves, respinge la proposta di plebiscito e quindi rassegna le sue dimissioni deluso dal fallimento del suo progetto di “conciliazione nel rispetto di tutte le opinioni e di tutte le tendenze politiche”.
7 giugno
Il presidente degli Stati Uniti, Harry Truman, intima al generale De Gaulle di ritirare le sue truppe dal territorio italiano. De Gaulle impartisce di conseguenza l’ordine che di evacuazione dalla Valle d’Aosta che si concluderà nel mese di luglio.
I partigiani sono congedati con l’ordine, non sempre eseguito, di consegnare le armi.
26 agosto
Federico Chabod ed Eugenio Dugoni, delegati del CLN piemontese e del CLNAI, illustrano ai sindaci e alle autorità della Valle, convocate nel salone ducale del Municipio, il testo dei due Decreti legislativi luogotenenziali relativi all’autonomia della Valle approvati dal Consiglio dei ministri.
7  settembre
Sono promulgati i Decreti luogotenenziali n. 545 e 546 per l’autonomia valdostana, relativi, rispettivamente all’«ordinamento amministrativo della Valle d’Aosta» ed alle «agevolazioni di ordine economico e tributario».
13 settembre
Nasce l’ Union valdôtaine allo scopo di  «promouvoir et de défendre tous les intérêts de la Vallée d’Aoste et des Valdôtains».
6 novembre
E’ fucilato ad Aosta Rudy Lerch, condannnato a morte dalla Corte d’assise straordinaria di Aosta per collaborazionismo con i nazi-fascisti. Sarà l’unico fra i collaborazionisti, fra i 16 condannati a morte, a subire in Valle d’Aosta la pena capitale.
15 dicembre
Esce il primo numero del giornale «Union Valdôtaine», organo di stampa dell’omonimo movimento regionalista. Lo dirigerà sino al 31 ottobre del 1948 Albert Deffeyes.

1946

1º gennaio
Entra in vigore il Decreto legislativo luogotenenziale del 7 settembre 1945 n. 545, che ha istituito la circoscrizione della Valle d’Aosta e soppresso la provincia d’Aosta. La Valle d’Aosta è restituita dal Governo militare alleato all’amministrazione del Governo italiano.
10 gennaio
Federico Chabod è eletto primo presidente della Regione Valle d’Aosta, con 13 voti contro 12 voti ottenuti da Severino Caveri.
10 febbraio
Un Manifesto dell’Union valdôtaine censura l’opposizione di Francesco Saverio Nitti all’autonomia regionale e chiede una garanzia internazionale a favore dell’autonomia valdostana.
L’ Union valdôtaine si appella al Segretario generale dell’ONU affinché una Commissione internazionale sia inviata in Valle d’Aosta per aprire un’inchiesta sulla questione valdostana e a favore di una garanzia internazionale o  quantomeno bilaterale (franco-italiana) dei diritti del popolo valdostano.
7 marzo
Severino Caveri presenta in Consiglio Valle un ordine del giorno con cui si chiede la garanzia internazionale dell’autonomia valdostana. Il presidente Chabod rifiuta di inserire la proposta nell’ordine del giorno.
26 marzo
Manifestazioni di piazza a favore del plebiscito e della garanzia internazionale si svolgono ad Aosta. Un gruppo di dimostranti irrompe nello studio del presidente Federico Chabod, devastandolo e minacciando atti di violenza.
A seguito delle dimostrazioni, Chabod rassegna le dimissioni che ritira poi su richiesta unanime del Consiglio regionale.
4 aprile
Con decreto del presidente del Consiglio regionale è autorizzata la costituzione a Saint-Vincent di una Casa da gioco, nella quale è permesso anche il gioco d’azzardo. Gli utili dovranno essere ripartiti fra il concessionario, il Consiglio della Valle e il Comune di Saint-Vincent.
28 aprile
Solenne ingresso nella diocesi d’Aosta del nuovo vescovo, monsignor Maturino Blanchet, che sostituisce Mons Imberti.
31 maggio
Nasce la SITAV (Società Incremento Turistico Alberghiero Valdostano) cui il Consiglio della Valle ha concesso l’esercizio esclusivo per 10 anni della Casa da gioco di Saint-Vincent. Le cariche sono così distribuite: ingegner Dino Lora Totino, presidente; dottor Carlo Cotta, amministratore delegato; Francesco Rivella e Mario Billia, consiglieri. Federico Chabod, a nome dell’Amministrazione regionale della Valle d’Aosta, firma l’atto di concessione esclusiva per tutta la Valle d’Aosta, per dieci anni, dell’esercizio della Casa da Gioco di Saint-Vincent a favore della SITAV.
2 giugno
Al referendum Monarchia/Repubblica, 28.630 valdostani votano a favore della Repubblica, 16.506 a favore della Monarchia; le schede bianche e nulle sono 5.757.
Giulio Bordon, del Fronte democratico progressista, è eletto deputato all’ Assemblea Costituente con 21.346 voti, contro i 20.348 di Paul-Alphonse Farinet, candidato della Democrazia cristiana. 8.672 sono le schede nulle e bianche.
17 ottobre
Chiamato alla cattedra di Storia moderna dell’Università di Roma, Federico Chabod rassegna le dimissioni dalla carica di presidente del Consiglio Valle. Profondamento amareggiato dall’ostilità di alcuni suoi concittadini, Chabod non tornerà più nella sua Valle fino alla vigilia della morte che lo coglierà a Roma il 14 luglio 1960.
A succedergli alla presidenza del consiglio sarà eletto il suo acerrimo avversario, l’avvocato Severino Caveri.
17 e 24 novembre
Si svolgono le prime elezioni comunali a suffragio universale maschile e femminile. Ad Aosta vince il Fronte Democratico progressista (PCI, PSI, PdA, PRI) che ottiene il 49,3% dei voti. La Democrazia Cristiana ottiene il 28,5% e l’ Union valdôtaine il 22,2%.
Fabiano Savioz, esponente comunista nella lista di coalizione del Fronte democratico progressista, sarà eletto sindaco della città.

1947

3 marzo
Il Consiglio della Valle approva il testo del «Progetto di statuto per la regione autonoma Valle d’Aosta», da proporre all’Assemblea Costituente. Lo Statuto si ispira ai principi del federalismo e mira ad assicurare alla Valle spazi molto estesi d’autonomia politica, amministrativa, economica e culturale.
28 marzo
Vincent Trèves è arrestato a Châtillon con l’accusa formale di renitenza alla leva; in realtà su di lui grava l’accusa di aver operato per il distacco della Valle d’Aosta dall’Italia. Resterà in carcere, in cella d’isolamento, sino a che, con sentenza del 12 luglio 1948, il Tribunale di Genova lo assolverà in virtù dell’articolo 16 del Trattato di pace con la Francia, che impegna l’Italia a non incriminare chi abbia espresso simpatia o agito in favore della causa degli Alleati.
29 marzo
Apre a Saint-Vincent il Casino de la Vallée.
14 ottobre
Il Consiglio comunale di Aosta adotta la nuova toponomastica, ripristinando tutte le vecchie denominazioni, ed eliminando quelle legate a uomini ed eventi del regime fascista. Le strade del quartiere Cogne sono dedicate a partigiani caduti nella Resistenza. L’ex piazza Carlo Alberto è intitolata ufficialmente a Émile Chanoux.

1948

30- 31 gennaio
L’Assemblea Costituente discute e approva il Disegno di legge costituzionale concernente lo Statuto Speciale per la Valle d’Aosta. Il Disegno di legge, preparato dalla “Sottocommissione per gli Statuti regionali”,  relatore il deputato Emilio Lussu, del Partito Sardo d’Azione, ottiene 277 voti a favore, 84 contrari e 2 astensioni.
26 febbraio
E’ promulgato lo Statuto Speciale per la Valle d’Aosta.
“La Valle d’Aosta è costituita in Regione autonoma, fornita di personalità giuridica, entro l’unità politica della Repubblica italiana, una e indivisibile, sulla base dei principi della Costituzione e secondo il presente Statuto.
Il territorio della Valle d’Aosta comprende le circoscrizioni dei Comuni ad esso appartenenti alla data dell’entrata in vigore della presente legge. La Regione ha per capoluogo Aosta” (articolo 1).
L’articolo 2 definisce le funzioni della Regioni:
In armonia con la Costituzione e i principi dell’ordinamento giuridico della Repubblica e con rispetto degli obblighi internazionali e degli interessi nazionali, nonché delle norme fondamentali delle riforme economico-sociali della Repubblica, la Regione ha potestà legislativa nelle seguenti materie:
a) ordinamento degli uffici e degli enti dipendenti dalla Regione e stato giuridico ed economico del personale;
b) ordinamento degli enti locali e delle relative circoscrizioni;
c) polizia locale urbana e rurale;
d) agricoltura e foreste, zootecnia, flora e fauna;
e) piccole bonifiche ed opere di miglioramento agrario e fondiario;
f) strade e lavori pubblici di interesse regionale;
g) urbanistica, piani regolatori per zone di particolare importanza turistica;
h) trasporti su funivie e linee automobilistiche locali;
i) acque minerali e termali;
l) caccia e pesca;
m) acque pubbliche destinate ad irrigazione ed a uso domestico;
n) incremento dei prodotti tipici della Valle;
o) usi civici, consorterie, promiscuità per condomini agrari e forestali, ordinamento delle minime proprietà culturali;
p) artigianato;
q) industria alberghiera, turismo e tutela del paesaggio;
r) istruzione tecnico-professionale;
s) biblioteche e musei di enti locali;
t) fiere e mercati;
u) ordinamento delle guide, scuole di sci e dei portatori alpini;
v) toponomastica;
z) servizi antincendi.


Lo Statuto speciale consolida l’autonomia prevista dai Decreti luogotenenziali del 1945 e pone le condizioni per un effettivo autogoverno della comunità valdostana.
Per l'Italia rappresenta la difesa dell'unità nazionale in un momento critico per la vita del paese, ma anche l'avvio della sperimentazione di forme politiche nuove che invertono la secolare tendenza di costruzione dello Stato su modelli accentratori, con l’inizio di uno degli esperimenti più arditi di regionalizzazione della storia d’Italia. Nell'idea dei suoi promotori, in particolare nella riflessione di Federico Chabod, si configura come una autonomia territoriale (non come riconoscimento di una "minoranza etnica" censita e distinta dalla popolazione "italiana"), modello di governo del conflitto etnico e di depotenziamento di possibili irredentismi. Significa il riconoscimento dell'identità politica di una collettività e un’opportunità di sviluppo della regione, condizione essenziale per una ripresa economica resa possibile dallo sviluppo del turismo, dalla crescita dell'industria, dalle risorse del casinò di Saint-Vincent e forse, in un futuro non troppo lontano, dalla ritrovata centralità della Valle nelle vie di comunicazione. 
Delude i valdostani che avevano auspicato l'annessione alla Francia o alla Svizzera o inseguivano un modello di separazione dei gruppi etnico-linguistici. Non soddisfa alcune delle richieste dei valdostani che erano state invece accolte nel decreto luogotenenziale: si indicano le competenze della Regione e non quelle dello Stato, secondo un modello di "decentramento", piuttosto che un principio di "sussidiarietà"; le acque, una delle principali risorse della Valle, non sono regionalizzate, ma date soltanto in concessione gratuita "salvo esigenze di interesse nazionale"; le forme dell'autonomia finanziaria, e dunque le risorse necessarie per uno sviluppo autonomo, rimangono un generico principio da tradursi successivamente in legge. In particolare la "zona franca", prevista dall'articolo 14, è rinviata a successive "norme di attuazione" che non avrebbero mai visto la luce, costringendo ogni anno la Regione a negoziare con lo Stato l'ammontare dei "trasferimenti con vincolo di destinazione", secondo il più classico modello di finanza derivata, una contrattazione che svuota la capacità legislativa della Regione, rafforza il controllo dello Stato e lascia una pesante eredità di diffidenze e di malcontenti.
10 marzo
Il testo dello Statuto speciale è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Con un ordine del giorno predisposto dalla Giunta e votato all’unanimità, il Consiglio evidenzia alcuni limiti dello Statuto riconoscendo che “nelle sue linee generali, lo Statuto Speciale per la Regione Valle d’Aosta rappresenta uno sviluppo dell’ordinamento autonomo concesso con il Decreto Legislativo Luogotenenziale del 7 settembre 1945”.
18 aprile
Elezioni per il primo Parlamento della Repubblica. In Valle d’Aosta si fronteggiano quattro liste. Vince la Democrazia cristiana che presenta Paolo Alfonso Farinet alla Camera (59%) e Ernest Page al Senato (56%). Al secondo posto il Fronte democratico progressista repubblicano con Renato Chabod alla Camera (29%) e Ugo De La Pierre al Senato (30%). Il deputato uscente dell’Assemblea Costituente, Giulio Bordon, presentatosi da solo sia alla Camera sia al Senato ottiene il 6%. Infine, la lista dei Combattenti uniti con Francesco Passerin d’Entrèves alla Camera (6%) e Giuseppe Gerbore al Senato (6%).
10 maggio
Nasce il Comité des traditions valdôtaines. Presieduto dal colonnello Octave Bérard e animato da Anais Ronc Désaymonet e Paul Contoz, intende valorizzare il patrimonio culturale valdostano. L’associazione, a partire dal novembre 1949, pubblicherà la rivista “Le Flambeau” e costituirà una corale impegnata a mantenere e divulgare il reperto­rio di canti, danze e musiche popolari in francese e patois della Regione.

1949

23-24 aprile
Prime elezioni del Consiglio regionale della Valle d’Aosta. Si presentano quattro liste. La coalizione DC-UV (17.085 voti) supera la coalizione di sinistra (12.996 voti) ottenendo ventotto seggi contro sette del Blocco Socialista Progressista (costituito da PSI e PCI). Il Raggruppamento regionale, sostenuto da mons. Vallainc e dal settimanale “Lo Partisan”, esce battuto dalla competizione elettorale (6486 voti, senza ottenere neppure un seggio). Nessun seggio (2582 voti) anche per la quarta lista: il Gruppo Democratico Italiano.
21 maggio
Severino Caveri è eletto presidente della Giunta regionale, composta da 4 esponenti dell’UV e 3 esponenti della DC. La carica di presidente del Consiglio è affidata a Vittorino Bondaz della Democrazia Cristiana.
3 agosto
Entra in vigore la legge sui prodotti in esenzione fiscale per la Valle d’Aosta (zucchero, caffè, the, carburante e lubrificanti). Sergio Ramera e Oscar Perruchon, in un articolo su il “Il Monitore Valdostano”, accusano il presidente della Giunta regionale, Severino Caveri, di “infame baratto” l’accettazione, da parte della Giunta regionale del sistema dei generi contingentati in attesa (o in sostituzione) dell’attuazione della Zona Franca.