Stefano Viaggio è nato a Roma il 27 marzo 1951, si è laureato in lettere presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi in Storia dei Partiti Politici (prof. Renzo De Felice). Oggi in pensione, Stefano Viaggio é stato programmista-regista, dal 1978 al 2013, presso la Sede Regionale Rai della Valle d'Aosta e si è occupato di programmi televisivi e radiofonici di carattere storico sulla Valle d'Aosta e su aspetti storico-culturali delle Alpi Occidentali, di recente con particolare attenzione alla geologia del territorio valdostano.
Stefano Viaggio si occupa di fotografia e di storia della fotografia: ha collaborato alle riviste Storia Contemporanea, Fotopratica, Millenovecento, Grande Guerre Magazine e Archivi Fotografici Toscani. Nel 2005 ha curato presso Il Museo Storico della Guerra di Rovereto la mostra "Soldati fotografi, fotografie della Grande Guerra sulle pagine di Le Miroir". Un suo saggio, "L'immagine della Prima Guerra Mondiale tra innovazione e tradizione in alcune riviste francesi, italiane e tedesche", è pubblicato nel volume Nessuno potrà tenersi in disparte. La Grande Guerra: memoria, territorio, documentazione, a cura di Adolfo Mignemi, edito dalla Casa Editrice Interlinea nel 2009.
Attualmente gestisce tre blog su Google: uno dedicato alla fotografia e la Grande Guerra http://fotografiaprimaguerramondiale.blogspot.it/, uno dedicato alla storia della fotografia http://lafotografiaspontaneastefanoviaggio.blogspot.it/?zx=fbe4f082ac41f6da. e un terzo in cui ha pubblicato alcuni racconti http://raccontistefanoviaggio.blogspot.it/.
Il canale Stefano Viaggio di youtube ospita 34 video di Stefano Viaggio. I documentari sono dedicati alla Prima Guerra Mondiale (con particolare attenzione al Fronte Occidentale) e ad alcuni aspetti di quello che oggi viene definito "il tempo remoto": le ere più antiche della Terra di cui in Europa si rinvengono le vestigia in alcune formazioni geologiche (un'attenzione particolare è dedicata alle piste dei dinosauri).I documentari che ha pubblicato sulla Valle d'Aosta sono dedicati a chi vuole approfondire la conoscenza di questo territorio alpino in cui la magnificenza delle montagne più alte d'Europa si unisce ad un'antichissima storia geologica.
La montagna davanti. L'officina di Vulcano
La Dora Baltea e il paesaggio valdostano
Estreme lontananze. La miniera di sale di Bex e la cava a crinoidi di Villeneuve
Valle d'Aosta Il colle del piccolo S. Bernardo
Valle d'Aosta. Frammenti di paesaggio
Valle d'Aosta la Dora e le marmitte di Arvier
Valle d'Aosta: Davanti al Cervino
Gianfranco Ialongo, Il Sacrario del Battaglione Aosta - La Storia
La Valle d'Aosta non fu teatro di guerra nella Prima Guerra Mondiale ma vi contribuì con un prezzo molto alto: 8.500 giovani inviati al fronte, 1.557 caduti, 3.600 ospedalizzati per ferite o malattie, 850 fatti prigionieri. Molti dei caduti furono Alpini del Battaglione Aosta comandato dal colonnello Ernesto Testa Fochi e facente parte del 4° Reggimento Alpini. Alla fine del conflitto, al Battaglione Aosta, unico tra tutti i battaglioni alpini, fu conferita la Medaglia d'Oro al Valor Militare per le azioni sul Monte Vodice e sul Monte Solarolo.
Il territorio valdostano non poteva offrire luoghi simbolici per celebrare i contenuti dell'impegno e i valori dei soldati, infatti non si avvertì, alla fine del conflitto, l'esigenza di costruire un luogo di commemorazione. Un museo della memoria avrebbe potuto, in parte, assolvere a questo compito ma allora non fu fatto. A fine anni '20 il col. Carlo Rossi comandante del 4° Reggimento Alpini, decise di costituire con materiale documentario privato e militare, un Sacrario all'interno della nuova caserma Testa Fochi. I locali furono inaugurati il 18 maggio 1940, poche settimane prima dell'entrata in guerra contro la Francia che si sarebbe concretizzata proprio in Valle d'Aosta al Piccolo San Bernardo e al Col de la Seigne.-