BENVENUTI NEL SITO "STORIA DELLA VALLE D'AOSTA"

 

 

L' OTTOCENTO

1800

15-18 maggio
L’esercito di Napoleone attraversa la Valle d’Aosta.
L’avanguardia dell’Armée de Riserve, circa tremila uomini comandati dal Generale Lannes, attraversa il valico del Gran San Bernardo e inizia la discesa verso Aosta. Dopo aver facilmente superato la resistenza del Reggimento Kinsky, composto da quattrocento croati che avevano ripiegato da Saint-Rémy fino alla città, Lannes entra a mezzogiorno del 16 maggio in un’Aosta deserta, accolto soltanto dal clero che lo implora di essere generoso con una città già tanto provata dalla guerra. Le autorità francesi rassicurano la popolazione, disponendo che le autorità locali rimangano sul posto e preoccupandosi di organizzare una festosa accoglienza per l’imminente passaggio del Primo Console Napoleone Bonaparte.
19 maggio – 1 giugno
Battaglia di Bard.
Le truppe di Lannes raggiungono Bard, dopo aver superato con successo il tentativo austriaco di fermare a Châtillon la discesa dei francesi. Berthier porta il Quartiere Generale a Verrès da dove invia tre messaggi al Primo console prospettandogli i seri problemi che il forte pone al passaggio delle truppe e soprattutto dell’artiglieria.
La sera del 20 maggio, mentre l’avanguardia di Lannes passa oltre Bard attraverso i sentieri che aggiravano il forte, tagliandolo fuori da ogni comunicazione con Ivrea, il generale di Divisione Dupont intima la resa al Comandante Bernkopf. Ricevuta una risposta negativa, ordina l’attacco a sorpresa del Borgo di Bard, abbandonato dalla popolazione sin dal giorno della presa di Aosta.
Nella notte tra il 21 e il 22 maggio, approfittando dell’oscurità, i soldati della 58° mezza brigata della divisione Loison, guidata dal gen. Gobert, camminando curvi dietro i parapetti fiancheggianti la strada, raggiungono e demoliscono la porta di Culetto, mentre un secondo gruppo di zappatori del genio discende lungo le rupi della montagna, supera le prime palizzate e si impadronisce dell’alta e bassa borgata calando il ponte levatoio dalla parte di Donnas. La guarnigione austriaca è costretta ad abbandonare il Borgo e a ritirarsi combattendo nella fortezza. I Francesi diventano padroni del paese, occupano le case e iniziano dalle finestre uno scambio giornaliero di fucileria con gli assediati.
La mattina del 22 il generale Dupont invia al capitano Bernkopf un secondo invito alla resa, ricevendone un secondo rifiuto. Un distaccamento di 400 uomini prende allora posizione ad Albard tenendo sotto fuoco le batterie basse e i trinceramenti che fronteggiano la Dora. Sulla montagna che sovrasta il forte vengono fatti trasportare a braccia dai contadini del posto (per un premio di 1200 franchi) tre pezzi di artiglieri catturati agli austriaci nel combattimento di Châtillon. Ma non è una potenza di fuoco sufficiente a costringere il forte alla resa.
La mattina del 26 maggio trecento granatieri di Francia tentano l’assalto a sorpresa, ma sono respinti da una valanga di fuoco che costa la perdita di oltre duecento uomini tra morti e feriti, tra i quali il generale Dufour, caduto mentre sta tentando l’attraversamento della Dora su di uno zatterone affondato dagli assediati.
Fallito l’attacco, non rimane che l’assedio. Il compito è affidato al Gen. Chabran, comandante della retroguardia, la cui divisione è considerata la più debole di tutta l’armata essendo composta in gran parte da coscritti alla prima esperienza militare. Circondano il forte 1243 fucilieri, guidati da 119 ufficiali: 302 fucilieri nel borgo di Bard, 283 sul lato di Hône, 375 sul lato di Donnas e 283 sulle alture di Albard. Ma i pezzi da 8 e da 4 dell’artiglieria francese, pur tenendo costantemente sotto pressione gli assediati, non procurano gravi danni alle strutture del fortilizio. Occorre portare un cannone da 12 a ridosso della porta principale del forte, piazzarlo fuori dalla portata di tiro dei difensori e sparare da distanza ravvicinata. La mossa vincente è realizzata nelle notti del 30 e 31 maggio quando il cosiddetto “cannone di Andreossi”, la cui sola bocca da fuoco pesa quasi una tonnellata, è trascinato fino al presbiterio della chiesa parrocchiale e posto a fianco del campanile, fuori dalla vista dei difensori e protetto dalle pareti rocciose strapiombanti.
La mattina del 1 giugno inizia il bombardamento: incominciano a crollare le palizzate che collegano fra loro le opere murarie, poi iniziano ad apparire brecce sempre più larghe nei muri del forte. Al tramonto è intimata la resa e il comandante Bernkopf issa la bandiera bianca. La capitolazione con l’onore delle armi è firmata la sera del 1 giugno 1800.
Giugno
In seguito alla battaglia di Marengo, Napoleone annette alla Francia il Piemonte e la Valle d’Aosta.

1801

4-11 gennaio
La seconda Révolution des Socques scoppia in seguito all'ordine del governo francese di requisire le campane per la fabbricazione di cannoni.
Il 4 gennaio la requisizione delle campane del campanile di Châtillon scatena la rivolta. I contadini della Bassa Valle marciano su Aosta al grido di “morte ai giacobini”. Il 10 gennaio fucilano a Donnas il notaio Louis Regis, il chirurgo Bertoliat, Humbert Cantaz e sua moglie e il giorno successivo, a Chambave, il notaio Ducrue. Il governatore militare della città di Aosta, generale Merk e il commissario straordinario, Laurent Martinet, pregano il vescovo di Aosta, Paolo Giuseppe Solaro di Villanova, di parlamentare con i ribelli. Questi promette ai capi l’impunità, la restituzione delle campane, la destituzione del commissario Bruni. Dopo una settimana di paura i contadini rientrano alle loro case. Gli ecclesiastici accusati di essere gli istigatori della rivolta, vengono arrestati, ma sono immediatamente rilasciati.
2 aprile
E’ ricreato, nonostante l'opposizione dei valdostani che auspicano la creazione di un autonomo Dipartimento, l'Arrondissement d'Aoste, sottoprefettura del Département de la Doire, con sede a Ivrea. Tra i primi provvedimenti vi è la soppressione degli Ordini religiosi. Primo sottoprefetto di Aosta è l’avvocato Laurent Martinet, già commissario della Repubblica.
Tra i primi provvedimenti della nuova amministrazione vi è l’allontanamento dalla Valle dei Padri Barnabiti che dirigevano il Collège Saint- Bénin, dei canonici di Lorraines e dei Cordeliers, i cui conventi sono requisiti per i quartieri militari.

1802

31 agosto
Sono cacciati dalla Valle d’Aosta i Padri Cappuccini, le suore di Lorraines, della Visitation e di Sainte-Catherine, le cui proprietà vengono requisite. Analoga sorte subiscono i conventi di Morgex, Châtillon e Verrès.
L'istruzione elementare viene progressivamente laicizzata con la sostituzione dei maestri religiosi o comunque nominati dal parroco, con maestri laici, impegnati a sostituire un progetto educativo fondato sulla formazione del buon cristiano con un progetto laico di creazione del buon cittadino.

1803

30 aprile
In seguito alla riorganizzazione delle diocesi e alla loro riduzione prevista dal Concordato fra Napoleone e la Santa Sede, la diocesi di Aosta è soppressa e annessa a quella di Ivrea e di Pinerolo. Sono soppressi anche il Seminario e il Capitolo della Cattedrale. Il vescovo di Aosta, Paolo Giuseppe Solaro di Villanova, deve rassegnare le sue dimissioni, benché avesse tentato in tutti i modi di rassicurare i francesi, piegandosi perfino ad elogiare la “Dichiarazione dei diritti dell'uomo” e a fungere da mediatore nei conflitti tra i contadini rivoltosi e la Municipalità. Mons. Grimaldi, Vescovo di Pinerolo, è nominato anche Vescovo di Aosta e di Ivrea, dove stabilisce la sua residenza.

1814

19 maggio
In seguito alla definitiva sconfitta di Napoleone, la Valle d’Aosta ritorna sotto il dominio sabaudo. Un solenne Te Deum di ringraziamento saluta il ritorno del Re. L’avvocato Jean-Baptiste Réan, che aveva in precedenza aderito al governo repubblicano e ricoperto la carica di sindaco di Aosta durante l’Impero, viene nominato Intendente di Aosta. Ritornano in vigore le Regie Costituzioni del 1770.

1817

26 settembre
Papa Pio VII emana la Bolla di ricostituzione della Diocesi di Aosta. I Cappuccini riprendono possesso dei conventi di Châtillon e di Morgex; ad Aosta riapre il Seminario maggiore. Vescovo di Aosta è nominato André-Marie de Maistre,  fratello di Joseph e di Xavier, che muore tuttavia prima di poter prendere possesso della sede.

1820

2 giugno
Il comune di Saint-Vincent acquista la proprietà della fonte scoperta nel 1770 e fa costruire un piccolo edificio a due piani, in stile neoclassico, la Fons salutis, come appare nella scritta sulla facciata. Al piano inferiore sta la sorgente delle acque, mentre quello superiore è adibito a stanze di riposo per gli ospiti. Nel 1822, fra il paese e la sorgente, viene costruita una strada carrozzabile sufficientemente larga da consentire il transito delle carrozze reali. Nel paese sorgono i primi due alberghi: lo "Scudo di Francia" e il "Leon d'Oro".

1821

Marzo
Alcuni liberali valdostani, fra i quali l’avvocato Laurent Martinet e il giovane Félix Orsiéres, salutano con entusiasmo i moti costituzionali torinesi, ai quali prende parte attivamente il giovane valdostano Antonio Maria Luigi Sarriod de la Tour, capitano di cavalleria, che verrà condannato a morte.

1834

Luglio
A Pré-Saint-Didier entra in funzione il nuovo edificio per i bagni termali con l'intento di attirarvi la famiglia reale. Costruzione semplice ed elegante, in mezzo a un verde prato ombreggiato dagli alberi e rinfrescato dai ruscelli, contiene diciassette vasche in marmo bianco, collegate da una serie di condutture d’acqua che ne conservano la purezza e la temperatura originale.

1835

23 settembre
Giungono ad Aosta i Frères des Ecoles Chrétiennes per prendersi cura dell’educazione dei ragazzi. Per oltre vent’anni gestiranno le due scuole elementari maschili della città e presso il Municipio e presso la Collegiale. Una delibera del consiglio comunale nel 1857 li sostituirà con maestri laici.

1841

Il canonico Félix Orsières pubblica a Torino il Coup d'oeil historique sur le Pays d'Aoste suivi d'une Théorie des améliorations à introduire en cette province, prima storia a stampa della Valle d’Aosta e primo organico programma di riforme in Valle d’Aosta.
Secondo Orsières era giunto per la Valle d'Aosta il tempo in cui "i lumi della moderna civiltà dovevano trionfare sugli errori creati da uno spirito mercenario e accreditati dall'ignoranza". Igiene e istruzione della gioventù sono i cardini del progetto di rinnovamento: la luce e l'aria dovevano precipitarsi al fondo delle mefitiche stalle dove languivano i bambini; i ministri della religione dovevano tenere i giovani lontani dai pregiudizi. Il Vangelo doveva temere soltanto l'ignoranza, soprattutto quella delle fanciulle, troppo spesso escluse dall'istruzione e destinate pertanto ad essere delle cattive madri. In ogni capoluogo doveva nascere una biblioteca pubblica.
Secondo Orsières era soprattutto l'isolamento a produrre il ritardo nello sviluppo fisico e morale dei valdostani. La strada carrozzabile per il Piccolo San Bernardo avrebbe consentito ad Aosta di diventare "un entrepôt" dove sarebbero affluiti francesi, svizzeri, savoiardi e piemontesi; le sue risorse si sarebbero moltiplicate. Diverse industrie sarebbero potute nascere se si fossero moltiplicati i mezzi di trasporto su ruota, non solo nella valle principale, ma anche in quelle collaterali; se si fossero costruiti acquedotti e canali d'irrigazione; se si fosse prestata maggior cura alla coltivazione dei bachi da seta; se per prevenire la totale distruzione delle foreste, si fosse sostituito il legname con il carbone; se i valdostani avessero sfruttato essi stessi in prima persona tutte le opportunità commerciali offerte dalla posizione geografica.
15 gennaio
Esce il primo numero della “Feuille d’Annonces d’Aoste”, primo periodico valdostano. Quindicinale, stampato presso la tipografia Damien Lyboz, diretto dal fratello del tipografo, Augustin Lyboz, si presenta soprattutto come un foglio di informazioni e annunci economici, del tutto estraneo alla politica (anche per la censura preventiva cui è sottoposto il giornale), almeno fino al 1848, quando la prima pagina aprirà con un “Vive Charles Albert”, “Vive le Statut!). Vi collaborano tuttavia alcuni dei maggiori esponenti del primo liberalismo valdostano, come il canonico Félix Orsières, il "piccolo Gioberti valdostano", come ironicamente lo definivano i suoi avversari politici, ma anche esponenti del clero più conservatore. Con il passare degli anni, il giornale si apre sempre più di frequente a temi di carattere culturale, economico, sociale, dall’igiene all’istruzione, dalle tecniche per migliorare i rendimenti agricoli alle strade e alle comunicazioni, all’interno di una comune sensibilità che attraverso la cultura sia possibile modificare la società e nessuna censura possa fermare “il pensiero che vuole distruggere l’oscurantismo.
L’ultimo numero apparirà il 15 novembre 1853 quando sarà sostituito dal periodico “Le Constitutionnel valdôtain”.

 

1842

5 marzo
Il Consiglio comunale di Aosta approva il Règlement d'embellissement de la ville, primo vasto tentativo di dare alla città un piano regolatore che proibisse ai privati interventi tali da danneggiare l'immagine della città, ostacolare il traffico lungo le vie, mettere in pericolo la sicurezza pubblica. L'anno successivo l'architetto aostano Philippe Gaio presentava al Consiglio comunale un piano "d'embellissement et rectilinéation" della città, teso a favorire il commercio, "donner de la viabilité aux habitants" e abbellire una città "qui peut bien fixer l'attention du voyageur de génie". Sul piano urbanistico la costruzione del nuovo municipio di Aosta, fra il 1836 e il 1847, rappresentò  il segno più evidente della trasformazione della città. Il grande palazzo dell'Hôtel de ville, costruito sul luogo dell'antico convento di Saint-François, costituì l'elemento di unificazione della città, ancora composta di due nuclei distinti, la Ville e le Bourg, organizzati intorno ai due poli della Cattedrale e di SantOrso. Con la creazione del nuovo centro civico, completato cinquant'anni dopo dalla stazione ferroviaria sull'asse del Municipio, scomparve anche sul piano politico l'anacronistico sistema dei due sindaci e si completò la costruzione di un sistema amministrativo unificato.

1845

La Commissione per lo studio del cretinismo nel Regno di Sardegna individua in Valle d’Aosta  3554 gozzuti e 2180 cretini su di una popolazione complessiva di 81.232 abitanti. Il problema del cretinismo era emerso con terribile evidenza nei resoconti di viaggio dei primi viaggiatori stranieri in Valle d’Aosta. Particolare diffusione avevano avuto le pagine di De Saussure, di Bourrit, di William Brockedon e di Raoul Rochette, secondo i quali “in nessun altro luogo vi erano tanti gozzuti e cretini quanto in Valle d’Aosta”. Nelle prime guide di viaggio di Murray, di Baedeker, di Johanne che accompagnano la nascita del turismo alpino ottocentesco, la Valle d’Aosta è descritta come un luogo “bellissimo per la natura ma infame per il cretinismo”, dove “la végétation est si belle et l’humanité si laide”.

1848

10 marzo
Aosta festeggia lo Statuto. Alle 11 del mattino la diligenza proveniente da Torino e recante il dispaccio reale è accolta da una folla plaudente. L'indomani, su invito del sindaco di Aosta, viene celebrato nella Cattedrale un solenne Te Deum di ringraziamento alla presenza delle autorità civili, religiose e militari. Canti, musiche e acclamazioni proseguono fino a tarda notte.
26 marzo
La nuova legge sulla libertà di stampa  autorizza qualunque scritto che non offenda la religione e la morale e non pregiudichi il "regolare andamento del governo". La censura, esercitata fino ad allora dall'autorità ecclesiastica, viene affidata a una commissione di nomina governativa che si riserva il diritto di sequestro e di sospensione dei giornali.
27 aprile
Prime elezioni politiche per il Parlamento subalpino.
Nel collegio di Aosta vince l'avvocato Laurent Martinet (170 voti) contro l'avvocato Léonard Gerbore (25 voti). Nel collegio di Quart vince l'avvocato Maurice Tercinod (77 voti) contro l'avvocato Léonard Gerbore (24 voti). Nel collegio di Verrès vince, con l'unanimità dei suffragi (68 voti), il capitano del genio militare Louis Ménabréa
4 ottobre
Le leggi sull'istruzione pubblica varate dal ministro Carlo Boncompagni riorganizzano il sistema scolastico nel Regno di Sardegna. Esse prevedono il controllo dello Stato su tutto l'insegnamento pubblico, statale e privato. Le numerose scuole elementari della Provincia di Aosta passano sotto il controllo di un Consiglio di Istruzione presieduto dall'Intendente. E' fatto obbligo a ogni comune di aprire una scuola elementare, disposizione che ha scarso affetto sulla Valle d'Aosta, dove vi era già la più alta concentrazione di scuole del Regno.

1849

10 gennaio
Nasce ad Aosta il Comité médical d'hygiène et santé publique. Istituito per iniziativa di un gruppo di medici, si propone di studiare le cause delle malattie più diffuse in Valle, individuarne i rimedi per suggerirli al legislatore e avviare un progetto di educazione fisica e morale dei giovani.
15 gennaio
Nasce ad Aosta il Cercle National d'Aoste allo scopo di far conoscere i vantaggi del governo monarchico-costituzionale, diffondere le idee democratiche, migliorare la condizione del popolo e insegnare i diritti e i doveri dei cittadini. Presidente provvisorio è il canonico  Félix Orsières,
22 gennaio
Nuove elezioni politiche per il Parlamento subalpino.
Nel collegio di Aosta si afferma l'avvocato liberale Laurent Martinet (167 voti) contro l'avvocato Léonard Gerbore (34 voti). Nel collegio di Quart l'avvocato Frédéric Barbier (70 voti)  contro l'avvocato Léonard Gerbore (45 voti).  Nel collegio di Verrès l'avvocato Jean-Baptiste Défey (57 voti) contro il capitano Louis Ménabrea (17 voti).
31 gennaio
Si svolgono ad Aosta le prime elezioni comunali. Laurent Martinet, che ha ottenuto il maggior numero di suffragi, è nominato, con decreto regio, sindaco della città.
1 marzo
Esce il primo numero del settimanale "L'Indépendant". Organo ufficiale del clero, nato per iniziativa del vescovo Jourdain, rappresenta la risposta cattolica al periodico "La Feuille d'Annonces d'Aoste" che aveva assunto una chiara connotazione liberale. Stampato dalla tipografia di Damien Lyboz (dal novembre del 1859, dalla tipografia di J.-B. Stevenin) è redatto interamente da membri del clero, fra i quali il canonico Grat Jovet, l'abbé Pierre-Joseph Béthaz, i canonici  Edouard Bérard, Joseph-Auguste Duc (futuro vescovo di Aosta), Paul Gavard e l'abbé  Cyprien Bich.
Mentre dà una valutazione moderatamente positiva dello Statuto, considerandolo un baluardo contro l'avanzata dei "rivoluzionari" e cioè dei repubblicani e dei democratici che, novelli barbari, minacciavano l'Italia, “L’Indépendant” sarà decisamente avverso alla politica ecclesiastica messa in atto dal governo piemontese ed al processo di unificazione italiana che gli appariva come una violazione sistematica dei diritti inviolabili della Chiesa. Obiettivo di fondo sarà difendere "les droits du surnaturel dans la société chrétienne" e opporsi senza tregua "à cet esprit moderne qui cherche à éliminer le Christ des choses du temps".
Uscirà fino al 6 gennaio 1876 quando subentrerà, come organo della curia, la "Feuille d'Aoste".

1850

25 gennaio
Nasce "Le Conseiller du peuple. Journal du Val d'Aoste, politique, littéraire agricole". Pubblicato dall’editore Mensio, uscirà ogni dieci giorni, fino al 30 giugno 1850 e mensilmente fino al 14 febbraio 1851, con il nuovo sottotitolo "Journal mensuel d'instruction et d'éducation". Redatto dal canonico Basile Guichardaz, si presenta come un giornale cattolico aperto al dialogo con i liberali, propone un progetto di collaborazione sui temi dell’istruzione, dell’igiene pubblica, della sanità che si sarebbe infranto con il varo delle leggi  Siccardi sull’incameramento dei beni ecclesiastici.
8 aprile
Il Senato piemontese approva le leggi Siccardi che aboliscono il tribunale e le immunità ecclesiastiche, prevedono la riduzione  delle festività religiose e il divieto per gli enti ecclesiastici di acquistare beni o accettare donazioni senza l'autorizzazione dello Stato. In Valle, alle manifestazioni di entusiasmo dei liberali, si contrappongono le violente proteste dei clericali.
10 luglio.
La Famiglia reale si reca in vacanza alle terme di Courmayeur. Il corteo con la Regina e il Duca di Aosta attraversa alle cinque del mattino la città di Aosta diretta a Courmayeur. La città è addobbata come per le grandi feste. La popolazione accorre lungo la strada. Archi di trionfo e pubblica illuminazione accompagnano tutto il viaggio notturno del corteo reale. Le autorità ribadiscono l'attaccamento dei valdostani a Casa Savoia. Alle nove del mattino il corteo raggiunge Courmayeur dove la Famiglia reale rimarrà fino al 14 agosto.
27 luglio.
Prima caccia di Vittorio Emanuele II.
Dopo una settimana contrassegnata da notizie contraddittorie, alcuni colpi di fucile sui monti sopra Lillaz, nella valle di Cogne, annunciano l’arrivo imminente di Sua Maestà. Vittorio Emanuele II, da poco salito al trono, fa il suo ingresso a Cogne verso mezzogiorno, accompagnato dal fratello Ferdinando, Duca di Genova, dall’aiutante di campo, generale Morozzo della Rocca, dal marchese Cesare Pallavicini e da alcuni ufficiali di ordinanza. La municipalità e il parroco, seguiti da un lungo corteo di folla, gli vanno incontro, al grido di “Vive le roi”. Il sovrano si ferma circa un’ora davanti alla Chiesa dove lascia al curato 500 lire da distribuire alle vittime dell’incidente della miniera dell’anno precedente. Altre famiglie povere ricevono “qualche soldo di elemosina” e sono “largamente ricompensati” i cacciatori che hanno accompagnato il sovrano durante le cacce.
E’ l’inizio di una stagione straordinaria per i territori valdostani inclusi nei Distretto Reale di caccia. Dal 1863, quando le cacce diventeranno regolari, al 1913, quando per l’ultima volta Vittorio Emanuele III si recherà a Valsavarenche, un fiume di denaro si riverserà sulla Valle d’Aosta, in particolare sulle vallate di Champorcher (prima meta di caccia presto abbandonata per la carenza di animali), di Cogne e di Valsavarenche. Per re verranno costruiti ponti, strade, sentieri, restaurate case e castelli e troveranno lavoro centinaia di persone. La Valle d’Aosta godrà di una pubblicità gratuita, una straordinaria vetrina internazionale, proprio negli anni in cui nasceva il turismo alpino.

1852

10 gennaio
Il vescovo di Aosta proibisce la lettura di cinque opuscoli del canonico Orsières: Le vrai curé; L'évêque selon l'Evangile; Observations ethnologiques; De la révocation arbitraire des pouvoirs d'un ecclésiastique; Essai d'un cathéchisme civique et politique raisonné.
Aprile
È istituita ad Aosta la prima Ecole de méthode per le maestre della scuola elementare. Della durata di circa due mesi e mezzo, deve essere obbligatoriamente frequentata in estate dalle maestre "non approuvées", cioè dalle persone che insegnano senza aver mai sostenuto alcun esame di "approbation".

1853

28 aprile
È inaugurato ad Aosta l'Hospice des crétins, destinato ad accogliere i bambini al di sotto dei dieci anni affetti da cretinismo, studiare le diverse fasi della malattia e tentarne la cura. Proposto dall'Ordine di San Maurizio e Lazzaro e dal Consiglio di amministrazione dell'Ospizio di Carità di Aosta, sono inizialmente ammessi 11 bambini scelti da un'apposita commissione. Direttore è nominato il Conte Crotti di Costigliole; medici il barone Bich e il dott. Favre.
1 dicembre
Nasce "Le Constitutionnel valdôtain", settimanale liberale e filo cavouriano. Tra i redattori vi sono il sindaco di Aosta, Bruno Favre e il canonico Félix Orsières. Nato in occasione delle elezioni politiche dell'8 dicembre 1853, a sostegno della candidatura dell'avvocato Laurent Martinet, tratta i temi che maggiormente caratterizzano la cultura liberale valdostana: lo sviluppo delle strade e in particolare la costruzione della carrozzabile del Gran San Bernardo, con l'ipotesi di un tunnel a Menouve che collegasse la Valle con la Svizzera; lo sviluppo della pubblica istruzione, e in particolare la creazione di scuole femminili e di scuole normali per la formazione dei maestri; l'igiene pubblica e la sanità; la difesa delle istituzioni liberali e dello Statuto albertino contro le manovre del "parti prêtre". Nonostante la condanna del Vescovo di Aosta, André Jourdain, che il 22 settembre 1854 ne proibisce la lettura in tutta la diocesi, il periodico sarà attivo fino al 28 gennaio 1858, quando sarà vittima dei conflitti interni al mondo liberale seguiti alla sconfitta elettorale del novembre 1857.
8 dicembre
Elezioni politiche. L'avvocato Laurent Martinet (170 voti) vince nel Collegio elettorale di Aosta contro l'avvocato Léonard Gerbore (94 voti), candidato dei conservatori. Nel collegio di Quart vince il cavaliere Joseph Gerbore (99 voti), contro l'avvocato Bruno Favre (54 voti) e il conservatore Joseph Buniva (9 voti). A Verrès vince l'avvocato Frédéric Barbier (38 voti), contro l'avvocato Dominique Marco (35 voti).
26 dicembre
Scoppia la terza Révolution des socques.
In seguito alla promulgazione della legge sulla tassa personale e mobiliare, un gruppo di contadini si raduna a Champorcher e PontBozet  per marciare su Aosta al grido di "Viva il Re" e "Abbasso lo Statuto". A Hône i rivoltosi si impadroniscono delle armi della Guardia nazionale.
Il giorno seguente l'intendente Racca muove incontro ai rivoltosi, saliti a diverse centinaia, che marciano sulla città chiedendo l'abolizione dello Statuto, la revoca del ministro delle Finanze, la soppressione delle imposte e dei nuovi pesi e misure, il ripristino delle feste religiose.
28 dicembre
Le truppe inviate da Ivrea dall'Intendente generale reprimono la rivolta in Bassa Valle, mentre ad Aosta la Guardia nazionale, affiancata da carabinieri, doganieri e cittadini in armi, prepara la difesa. Una delegazione di autorità, composta dal Vescovo mons. Jourdain, dall'Intendente Racca, dal Vicario generale Jans, dal conte Crotti, dal sindaco Favre e dall'avvocato Deffey, muove incontro agli insorti e permette loro di entrare pacificamente in città, dopo averli convinti a deporre le armi.
29 dicembre
Il battaglione proveniente da Ivrea giunge ad Aosta. L'Intendente generale sconfessa l'atteggiamento morbido delle autorità cittadine e arresta 200 rivoltosi. L'Intendente Racca, accusato di avere ceduto di fronte agli insorti, viene sospeso dalle sue funzioni. Le autorità organizzano la ricerca e l'arresto dei rivoltosi nei paesi della Bassa Valle. Fra questi, sei ecclesiastici vengono imprigionati con l'accusa di aver fomentato l'insurrezione.

1854

Gennaio
532 persone sono arrestate con l'accusa di avere partecipato all'insurrezione contadina. Al termine dell'istruttoria saranno citate in giudizio 120 persone, poi ridotte a 104, di cui 78 già incarcerate e 26 in contumacia.
6 febbraio
Il conte Crotti di Costigliole inizia a pubblicare a puntate, sul giornale "L'Indépendant", la sua Notice historique sur les causes du mouvement insurrectionnel de la Vallée d'Aoste dans les journées des 26-27 et 28 décembre 1853. L'insurrezione è attribuita a due cause: gli attacchi dello stato alla religione cattolica e le nuove imposte in un momento di grave carestia e di miseria. E' respinta come una calunnia l'accusa al clero di aver fomentato i disordini.
Luglio
E’ inaugurato a Courmayeur il Grand Hôtel Royal, primo albergo di lusso valdostano con 180 posti letto. Costruito dall'albergatore sanremese Lorenzo Bertolini, diviene luogo alla moda del turismo termale ed alpino ai piedi del Bianco. Alla metà dell'Ottocento circa cinquecento villeggianti frequentavano ogni estate la piccola stazione termale che acquista  la fama di una "Chamonix d'en deça des Alpes". 
Settembre
36 casi di colera sono segnalati in tutta la Valle d'Aosta e in particolare a Verrès. L'epidemia, proveniente da Genova, provoca decine di migliaia di morti in tutta Italia, ma non colpisce in modo particolarmente grave la Valle d'Aosta, dove i morti accertati a causa del contagio sono complessivamente quattordici.

1855

4 gennaio
Nasce il settimanale "Feuille d'Aoste", espressione dell'ala moderata del movimento liberale e continuatore della "Feuille d'Annonces d'Aoste". Primi redattori sono Jean-Oyen Mellé, Bruno Favre, Rémy Chevalier; editore lo stesso Damien Lyboz che aveva pubblicato la "Feuille d'Annonces”. Il giornale si propone “une discussion calme et sans passion” su tutti i temi di interesse per la Valle. E’ a favore dello sviluppo dell’istruzione, rivendicando però il primato dell’educazione morale e religiosa; è favorevole allo Statuto albertino, ricordando non solo i diritti, ma anche i doveri dei cittadini; plaude alla causa della libertà, dell’unità, dell’indipendenza dell’Italia, esprimendo l’auspicio che il governo prenda in considerazione le tristi condizioni della Valle.
Uno dei più longevi fra i periodici valdostani, cesserà le pubblicazioni, dopo molte trasformazioni che lo porteranno verso posizioni sempre più conservatrici fino a diventare nel 1876 un organo della Curia vescovile, il 27 gennaio 1893.
9 marzo
Il Tribunale di Torino assolve 67 dei 77 detenuti per la rivolta contadina del dicembre 1853. Sono condannate nove persone, tutte per delitti comuni commessi durante la rivolta. I sacerdoti coinvolti nell'insurrezione vengono tutti assolti.
29 marzo
Nasce ad Aosta l'Académie scientifique et religieuse de Saint-Anselme. Promotore dell'iniziativa è il Priore di Sant’Orso, Jean-Antoine Gal, affiancato dal padre cappuccino Joseph Beroud (1795-1860), dal canonico Victor-Joseph Lucat (1824-1856), dal barone Emile Bich (1799-1870), dal conte Edouard Crotti di Costigliole (1799-1870). Gli obiettivi della nuova istituzione sono espressi nelle allocuzioni introduttive dell'abbé (abbé) Frédéric Cavagnet, che denuncia la scarsa familiarità dei valdostani con la loro storia, e del canonico Gal che esorta agli studi di archeologia e di etnografia per mostrare "le caractère  exceptionnel et remarquable" del Pays d'Aoste e ribadisce il ruolo fondamentale della religione nell'impedire alle scienze di corrompersi e delle scienze nel rendere omaggio alle opere di Dio. Lo statuto dell'accademia professa "une soumission parfaite au pontife romain" e sancisce il ruolo della scienza come ausiliaria della religione. La presenza quantitativa degli ecclesiastici è largamente superiore a quella dei laici e tutte le cariche istituzionali, salvo quella del tesoriere, sono assegnate a membri del clero.
31 luglio
Le guide di Courmayeur, Joseph Chabod, Pierre-Joseph Mochet, Marie-Joseph Perrod, Alexandre Fenoillet, Pierre-Alexis Proment e il giovane scozzese James Ramsay compiono la prima ascensione al Monte Bianco dal versante di Courmayeur. La spedizione, partita il 30 luglio alle cinque del mattino, raggiunge la sommità del Monte Bianco alle una del pomeriggio del giorno successivo. L'impresa suscita numerose polemiche e qualcuno (ad esempio la "Gazette de Savoie") nega l'autenticità del resoconto. Il completamento della via italiana al Bianco, negli anni successivi, trasformerà Courmayeur in una capitale dell'alpinismo.

1856

3 dicembre
Il consiglio comunale delibera la sostituzione con maestri laici dei "Fratelli della dottrina cristiana" (detti Frères ignorantins) che dal 1834  istruivano i bambini della città. L’ordine religioso è accusato di insegnamento “clericale” e di affiliazione alla setta gesuita. Una violenta polemica si scatena fra i clericali e il comune di Aosta intorno ai principi fondamentali dell'istruzione elementare.

1857

15 novembre
I conservatori vincono le elezioni politiche. Il colonnello conte Emmanuel de Bosses (212 voti), il conte Edouard Crotti di Costigliole (144 voti), e il conte Vittorio di Camburzano (108 voti) sconfiggono per la prima volta i candidati liberali Martinet (178 voti), Mongenet (72 voti) e Frescot (62 voti), rispettivamente nei collegi elettorali di Aosta, Quart e Verrès.

1858

16 giugno

Nasce il settimanale “L’Impartial”. Journal politique, littéraire, agricole et commercial de la Vallée d'Aoste" (poi "Journal de la Vallée d'Aoste"). Settimanale, poi bisettimanale, è diretto dal giornalista savoiardo Antony Luyrard. Di ispirazione liberale e anticlericale, uscirà presso la tipografia Jean Violetta di Aosta fino al 5 luglio 1860.

Il programma proclama l'impegno per la difesa della libertà e il rispetto dei diritti dei cittadini contro "le parti du passé"; l’impegno per lo sviluppo dell'industria, del commercio e dell'agricoltura, attraverso la costruzione della ferrovia e delle strade carrozzabili. Le tematiche di carattere locale riprendono le battaglie del "Constitutionnel valdôtain" degli anni precedenti: sviluppo della rete viaria, in particolare la costruzione delle carrozzabili per il Grande e il Piccolo San Bernardo, del tunnel di Menouve e della ferrovia Aosta-Torino; difesa delle libertà costituzionali, perennemente minacciate dagli organi di stampa conservatori; diffusione dell'istruzione popolare, laica e gratuita; promozione del turismo e in particolare delle stazioni termali di Pré-Saint-Didier, di Courmayeur e di Saint-Vincent.
Sul piano nazionale il giornale difende generalmente le scelte del governo piemontese tra il 1858 e il 1860. L'opera diplomatica di Cavour e l'eroismo di Garibaldi sono sempre degni di ammirazione. La guerra contro l'Austria è la lotta "de la civilisation contre le despotisme, de la nationalité contre l'étranger". Le annessioni della primavera del 1860 sono salutate come "un fait unique dans les annales du monde", senza dubbio "le plus bel enseignement que puisse donner un peuple à sa postérité". Solo le riforme ecclesiastiche sono troppo moderate, poiché il potere temporale dei Papi nuoce a quello spirituale e questa confusione danneggia gravemente la religione.
Dopo l'annessione della Savoia alla Francia, la redazione de "L'Impartial", che fino a quel momento era stato il più fervido sostenitore dell'italianità della Valle, decide di pubblicare l'articolo di un anonimo corrispondente che, dopo aver sottolineato i profondi legami della Valle d'Aosta con la Savoia e con la Francia, profetizza una Valle d'Aosta "annegata come un atomo nel vasto regno italiano". La fine del giornale non fu probabilmente estranea ai clamori suscitati da quell'articolo. Il 5 luglio 1860, senza alcuna spiegazione, il periodico cessa definitivamente le pubblicazioni.
7 luglio
I liberali vincono le elezioni dei Consigli divisionari e provinciali. Dopo la sconfitta del 1857, il successo elettorale è il primo di una serie che, sull'onda dei trionfi dell'esercito sabaudo, delle annessioni e dell'impresa garibaldina, trascina il partito liberale valdostano a ricuperare la maggioranza prima nelle elezioni parziali del Comune di Aosta del 1° agosto 1859 e del gennaio 1860, poi nelle politiche del 1860.

1859

5 giugno
Esce il primo numero del settimanale "L'Album. Journal  des Grandes Alpes".
Primo periodico volto in modo specifico alla promozione del turismo in Valle d'Aosta, è ideato dal medico aostano Auguste Argentier, in collaborazione con il giornalista milanese Carlo Viale, con l’intenzione di uscire tutte le domeniche per l'intera stagione delle cure termali. L'obiettivo è far conoscere al pubblico lo splendore della natura valdostana, accrescere la ricchezza della Valle attraverso "l'industrie des étrangers" e promuovere lo sfruttamento a fini sanitari delle fonti termali di Saint-Vincent, Courmayeur e Pré-Saint-Didier. Stampato dal tipografo Violetta, in quattro pagine, interamente in lingua francese, con pubblicità degli alberghi e lista dei turisti che frequentano le località termali, reca sul frontespizio l'esplicita dichiarazione che "L'Album, étranger à la politique, s'occupe de littérature, sciences, beaux-arts, hygiène, descriptions, critique et compte-rendu".
Il settimanale si rivolge tanto ai clienti delle stazioni termali quanto agli albergatori, alle guide, ai commercianti locali, invitati a mostrarsi più zelanti nel soddisfare le esigenze dei clienti, e a tutta la popolazione locale, esortata a riconoscere l'importanza del turismo e a dimostrarsi più aperta nei confronti dei viaggiatori. Le quattro pagine comprendono un editoriale dedicato all'illustrazione delle virtù salutari delle acque e alla descrizione delle bellezze naturali delle stazioni termali di Courmayeur, Saint-Vincent e Pré-Saint-Didier, luoghi deputati a trainare lo sviluppo dell'industria turistica; una Petite Chronique  e dei Mélanges, dove Argentier annota avvenimenti, raccoglie curiosità, divaga sulla moda, la storia locale, la religione, la guerra, lasciando libero corso al suo temperamento di umorista impertinente e alla sua filosofia di libero pensatore.
Il periodico dura una sola estate. L'ultimo numero, del 27 ottobre 1859, annuncia la sospensione delle pubblicazioni per l'anno in corso "pour les reprendre le premier dimanche du mois de juin de l'année 1860" e invita i lettori che non hanno ancora pagato l'abbonamento a farlo al più presto. Ma l'anno successivo il giornale non avrebbe visto la luce.
23 novembre
E' soppressa la Provincia di Aosta. La legge Rattazzi sul riordinamento delle amministrazioni comunali e provinciali, approvata dal Parlamento subalpino, abolisce la Provincia di Aosta, trasformandola in Circondario (Arrondissement) della Provincia di Torino. La classe dirigente valdostana insorge all'unanimità chiedendo  il ripristino della Provincia e la battaglia per la difesa dell'autonomia provinciale coinvolge tutte le forze politiche.
La "Feuille d'Aoste" confessa che un profondo "sentimento di scoraggiamento" si è impadronito dei valdostani di fronte a un governo sordo ai loro appelli e ai loro lamenti, mentre invece è "prodigo di benefici in tutti gli altri luoghi".  Quando le antiche province erano scese al rango di arrondissement (“comme si Turin avait besoin d'Aoste pour s'arrondir”), un lungo grido di protesta si era elevato da tutte le parti contro questo modo di tagliare la popolazione. “Quante città sacrificate alla prosperità di un solo centro!" "Quale non fu la delusione generale quando si vide che, per il più piccolo atto amministrativo, occorreva il consenso dei signori di Piazza Castello, la maggior parte dei quali ignora probabilmente a quale latitudine si trovi la Valle d'Aosta".
I clericali de "L'Indépendant" ironizzano sui sentimenti patriottici espressi dalla cultura liberale: “Applaudissez, Italianissimes Valdôtains…L’Italie est faite, nous sommes Italiens, mais en disparaissant des rangs des peuples”.  Nei mesi successivi il foglio conservatore si impegna in una campagna di denuncia dei misfatti del governo centrale: abolizione dell'autonomia provinciale, progressiva centralizzazione di tutti i rami dell'amministrazione, minaccia alla lingua francese, assegnazione ai forestieri degli impieghi locali più importanti e remunerativi.

1860

24 marzo
Il Trattato di Torino cede alla Francia la contea di Nizza e il Ducato di Savoia, nell'ambito degli accordi stipulati a Plombières. In giugno il Parlamento italiano approva la cessione di Nizza e Savoia alla Francia. Un vivace dibattito si apre sui giornali valdostani intorno alla nuova collocazione della Valle d'Aosta nello stato unitario italiano.
In occasione delle annessioni degli Stati del centro-Italia, la "Feuille d'Aoste" annuncia "la più bella pagina della nostra storia... il trionfo del principio di libertà e di nazionalità sull'idea sempre assurda e stretta del municipalismo", una pagina che avrebbe fatto dei valdostani "i cittadini di una grande nazione", capace di creare "un'era nuova" e far dimenticare "un passato infelice".
25 marzo
I candidati del Comité libéral vincono le elezioni politiche. Nel collegio di Aosta l'ingegnere Germain Sommeiller sconfigge il candidato dei conservatori, conte Solaro della Margarita (335 voti contro 66). Nel collegio di Quart, il medico Emmanuel Bich sconfigge il conte Crotti di Costigliole (151 a 80). Nel collegio di Verrès, il cav. Balthazard Mongenet sconfigge il conte Vittorio di Carburzano (141 a 38).
7 giugno
Una lettera anonima viene pubblicata dal giornale liberale "L'Impartial". In essa si sottolinea lo stretto legame tra la storia valdostana a quella savoiarda e si preconizza per la Valle d'Aosta un futuro dove la sua identità sarebbe annegata come una goccia nell'oceano italiano. La lettera apre un vasto dibattito e lo stesso "Impartial" prenderà le distanze dall'anonimo autore della lettera.

1861

27 gennaio
Prime elezioni politiche per il Parlamento italiano. Nel collegio elettorale di Aosta (che ora comprende anche l'ex collegio elettorale di Quart) è eletto deputato il conte Carlo Alfieri (313 voti) contro il barone Emmanuel Bich (6 voti). In quello di Verrès, Balthazard Mongenet (133 voti) contro il barone Emmanuel Bich (97 voti). I cattolici non partecipano alle elezioni.
7 aprile
A seguito della rinuncia del conte Carlo Alfieri, una nuova tornata elettorale si svolge nel collegio di Aosta. Viene eletto deputato il commendatore Domenico Carutti con 378 voti su 389 votanti.
9 aprile
Il Consiglio scolastico provinciale informa la Municipalità di Aosta dell'intenzione di rendere obbligatorio l'insegnamento dell'italiano nelle due classi del corso superiore elementare e di sostituire gli insegnanti locali con maestri che conoscono la lingua italiana. Il Consiglio comunale di Aosta si oppone duramente.
Novembre
Il deputato lucchese Vegezzi Ruscalla pubblica l'opuscolo Diritto e necessità di abrogare la lingua francese in alcune valli della provincia di Torino, nel quale invita lo Stato italiano a utilizzare ogni mezzo per cancellare "questa macchia alla nazionalità italiana". L'opuscolo suscita un vasto dibattito nella cultura italiana e reazioni molto forti in Valle d'Aosta. In risposta, il canonico Edouard Bérard pubblica, presso la tipografia aostana Lyboz, l'opuscolo La langue française en Vallée d'Aoste, commissionatogli dalla Giunta municipale di Aosta. Sui giornali locali ferve la querelle linguistica.

1862

23 marzo
Elezioni politiche. A seguito delle dimissioni dell'on. Carutti, il ministro Domenico Berti è eletto deputato nel collegio elettorale di Aosta con 328 voti su 328 votanti.
30 ottobre
Un decreto regio riorganizza gli studi secondari al Collège Saint-Bénin. Il francese è ristabilito come lingua principale e strumentale, l'italiano è introdotto gradualmente a partire dalla seconda classe del Ginnasio. Sono mantenuti i corsi di filosofia, sono introdotti i corsi della Scuola tecnica e lo stato si impegna a concorrere per un terzo alle spese per il mantenimento del Collège.
I corsi presso il Collège, sotto la direzione dei Padri Barnabiti, saranno solennemente riaperti in gennaio. Di fronte a una vasta folla, le autorità civili, ecclesiastiche e militari del Circondario di Aosta prendono la parola per illustrare i risultati raggiunti ed esprimere i più sinceri ringraziamenti al ministro della Pubblica Istruzione "pour les bienfaits considérables dont il nous a dotés au moyen des décrets de réorganisation des études secondaires".

1865

14 luglio
Edward Whymper raggiunge la vetta del Cervino. Dopo un assedio durato quattro anni, l'alpinista inglese, partito da Zermatt, in compagnia di Charles Hudson, Haddo e Francis Douglas, Michel Croz, Zum Taugwald e figlio, raggiunge la cima della montagna "inaccessibile" battendo di poche centinaia di metri la cordata del Club Alpino italiano guidata dalla guida di Valtournenche Jean-Antoine Carrel. Lungo la discesa quattro componenti della spedizione, Croz, Hudson, Francis e Haddo Douglas, precipitano trovando la morte.
Tre giorni dopo si conclude anche la prima ascensione del Cervino dal versante italiano. Dopo la delusione patita il 14 luglio, Jean-Antoine Carrel, Aimé Gorret, Augustin Meynet, Jean-Baptiste Bic, partiti dal Breuil alle sette del mattino, dopo aver pernottato al Col du Lion, raggiungono la cima alle due mezzo del pomeriggio.
22 ottobre
Elezioni politiche. Ad Aosta è riconfermato Domenico Berti, unico candidato (297 voti). A Verrès Balthasard Mongenet (160 voti) batte l'avvocato Philibert Frescot  (147 voti).

1867

10 marzo
Elezioni politiche. Nel collegio di Aosta l'avvocato Louis Paris sconfigge il marchese Aymard Cavour (300 voti contro 253) e nel collegio di Verrès il conte Crotti di Costigliole sconfigge il candidato liberale Balthasard Mongenet (192 voti contro 185)
23 giugno
Elezioni politiche à Verrès. Il conte Crotti di Costigliole, candidato dei conservatori, è eletto deputato contro il cav. Balthasard Mongenet, liberale, per 175 voti a 123.
Aprile-settembre
L'epidemia di colera raggiunge la Valle d’Aosta.
Il 20 aprile è segnalato in città il primo caso di colera. Un carbonaro proveniente da Bergamo, Jean-Marie Bonaldi, è ricoverato all'Ospedale Mauriziano di Aosta. Viene posto in isolamento, curato e guarito. Il 29 aprile il colera fa la prima vittima. Antoine André, vetturino di professione, muore al ritorno di un viaggio ad Ivrea, dove la malattia aveva incominciato a diffondersi. Si evita tuttavia di parlare di epidemia e di prendere le necessarie precauzioni. Il 20 maggio tre aostani muoiono di colera. Di fronte all'evidente diffusione della malattia, il Consiglio comunale e il Consiglio sanitario del Circondario prendono le prime misure per fronteggiare l'epidemia: una commissione sanitaria viene istituita in permanenza presso il Municipio di Aosta, un lazzaretto viene installato alla Torre del Lebbroso.
Un avviso sanitario invita la popolazione alla calma e alla fiducia, prima condizione per sottrarsi all'epidemia; indica alcuni rimedi a base di tisane alle erbe e cucchiai di rhum e richiama la necessità di una rigorosa pulizia delle abitazioni e delle strade, ordinando di rimuovere le immondizie dalle strade, coprire di terra le concimaie e procedere alla disinfezione delle latrine.
Nei mesi di giugno e luglio il colera si diffonde in quasi tutta la Valle. Solo alcuni comuni di alta montagna (Gressoney, Ayas, Chamois, Champorcher, La Thuile, Valgrisenche, Valsavarenche, Cogne) rimangono immuni dal contagio. Un secondo lazzaretto, con personale medico e infermieristico, viene aperto nei locali del Piccolo Seminario (nell'ala sud-est del Collège) e viene istituito un servizio sanitario per la cura degli ammalati a domicilio e la constatazione dei decessi.

Ad agosto e settembre l'epidemia di colera diminuisce di intensità. Si chiudono i lazzaretti, si congedano i due medici che il prefetto di Torino aveva inviato ad Aosta per aiutare le autorità locali. Il Consiglio comunale, a nome di tutta la popolazione, ringrazia tutti coloro che si erano prodigati contro l'epidemia: i medici e i farmacisti, le suore di San Giuseppe e i Padri Barnabiti, le guardie urbane, le guardie campestri e i cantonieri.

L' 11 settembre muore ad Aosta l'ultimo malato di colera. L'epidemia cessa dopo aver provocato in Aosta 439 morti su una popolazione di circa 7.000 abitanti. Negli altri comuni della Valle le vittime del colera furono complessivamente 1744.
31 agosto
Nasce ad Aosta il Comice agricole.
Obiettivo principale è diffondere e incoraggiare i progressi dell'agricoltura, nella consapevolezza che solo incrementando la produttività del suolo sarebbe stato possibile incrementare la ricchezza del paese.
Inserendosi nel contesto di un'economia agricola molto povera e arretrata, il Comice sviluppa nel corso degli anni un'intensa attività che, attraverso informazioni, consigli, sollecitazioni, concorsi a premi, sussidi, iniziative di vario genere, tocca i più diversi settori della vita agricola: la coltura dei foraggi, la zootecnia, la viticoltura, la silvicoltura, la frutticoltura, le pratiche della concimazione, l'introduzione di nuovi strumenti e tecniche agricole, la lotta contro i parassiti delle piante, la creazione e la diffusione in ogni comune di latterie sociali e di "écoles des fruitiers". 
Centrale è l'impegno nei confronti dell'istruzione dei contadini al fine di sostituire "une méthode raisonnée de culture à la routine aveugle qui règne malheureusement trop dans nos campagnes", e sconfiggere il pregiudizio radicato secondo cui "il n'y a rien de mieux à faire que ce qu'on a fait jusqu'ici". Lo strumento più efficace per far conoscere le iniziative del Comice, è il "Bulletin" dell'associazione, inviato ai soci e ai comuni  della Valle.
Nonostante le difficoltà incontrate (l'esiguità delle risorse finanziarie, la scarsa collaborazione dei comuni, la radicata diffidenza dei contadini nei confronti delle innovazioni, l'apatia e la negligenza dei soci che, spesso, dimenticavano di pagare la quota dovuta), il Comice  continuerà la sua opera, guidato da uomini come il canonico Edouard Bérard, presidente dal 1870 al 1888, o come Louis Napoléon Bich, subentratogli nel 1889, e con la collaborazione di persone competenti come l'agronomo Laurent Argentier e il veterinario Louis Faletti, nella consapevolezza che "les idées chez nous marchent lentement et ne portent des fruits qu'après un grand nombre d'années".

1868

30 maggio
La "Società delle guide alpine di Courmayeur" è riconosciuta ufficialmente dal ministero degli Interni. Prima associazione del genere in Italia, e seconda in Europa dopo Chamonix, era nata negli anni cinquanta ad opera di un gruppo di guide di Courmayeur impegnate a valorizzare dal punto di vista alpinistico il piccolo comune termale ai piedi del Monte Bianco.

20 Luglio

È inaugurato ad Aosta un "Corso magistrale" per la preparazione dei maestri e delle maestre valdostane. Istituito dal Consiglio scolastico provinciale sulla base di un decreto prefettizio del 17 giugno 1868, il corso (talvolta impropriamente definito "Scuola magistrale") avrà la durata di due mesi e mezzo e agli esami conclusivi saranno ammessi 142 candidati, di cui 122 otterranno la promozione. Vivaci proteste nei fogli locali suscita il fatto che le lezioni (ad eccezione del catechismo) siano tenute interamente in lingua italiana.

31 agosto
Nasce ad Aosta la Succursale aostana del Club Alpino Italiano.
Seconda sezione in Italia, dopo quella di Varallo Sesia, è voluta e animata dal canonico Georges Carrel. La presidenza onoraria è attribuita all'alpinista e giornalista inglese Richard Henry Budden. Secondo il progetto originario, doveva trattarsi di una stanza dove il Club Alpino Torinese potesse depositare qualche libro, carta e strumenti per le escursioni. Nella sede, in cima alla grande scala del Municipio di Aosta, i visitatori potevano trovare una piccola biblioteca, guide, panorami e foto di montagna, una collezione di animali, piante, rocce e minerali, cimeli di grandi ascensioni, come la scala usata da Whymper sul Cervino, e un grande plastico in rilievo della Valle d'Aosta, donato dal canonico Pierre-Louis Vescoz.
Due anni dopo un “Cabinet de lecture” è inaugurato nella sala del CAI. Promosso dal giornalista e alpinista inglese H.R. Budden, direttore onorario, e denominato anche "Cercle littéraire d'Aoste", è posto sotto la vigilanza della municipalità ed ha un direttore effettivo, un bibliotecario e un segretario. Oltre al materiale della sezione aostana del CAI, accoglie la biblioteca che il canonico Orsières aveva legato all'amministrazione cittadina e si impegna ad acquistare nuove opere e ad abbonarsi a riviste varie. In base al regolamento, il circolo letterario deve rimanere estraneo a ogni questione politica e religiosa; per diventarne membri è necessario il parere vincolante dell'assemblea generale e il pagamento di una quota trimestrale; nella sala di lettura è fatto divieto di parlare e di fumare.
Intanto, in montagna, gli alpinisti potevano incominciare a trovare i primi rifugi. In particolare si deve all'iniziativa del CAI di Aosta e di Torino la costruzione della capanna Carrel sul Grand Tournalin (1876), del pavillon Budden sulla becca di Nona (1877), della capanna della Gran Torre al Cervino (1882), della capanna Regina Margherita sul Fallère (1884), del pavillon De Saussure sul Monte Crammont (1889), della capanna Defey al colle del Rutor (1889) e delle prime tre capanne, all'Aiguille du Midi, al colle del Gigante, e all'Aiguille Grise, che avviavano la creazione di un sistema di rifugi nel gruppo del Monte Bianco.
5 dicembre
La Camera dei deputati approva, con 157 voti a favore e 55 contrari, il progetto di legge sul completamento della strada nazionale del Piccolo San Bernardo, deliberando la spesa di 946.000 per l'esecuzione del secondo troncone fra La Thuile e la frontiera francese e per i lavori di completamento del primo troncone da Pré-Saint-Didier a La Thuile, opere dichiarate "di pubblica utilità".

1869

21 novembre
È solennemente inaugurato ad Aosta il Refuges des pauvres.
A lungo invocato da illustri personalità valdostane e dall'amministrazione cittadina per soccorrere gli anziani indigenti e infermi della Valle e porre un argine al fenomeno dilagante della mendicità nel capoluogo, il nuovo ospizio vede la luce grazie all'impegno del reverendo Père Laurent (al secolo Pierre-Thomas Lachenal), Procuratore Generale dell'Ordine dei Frati Minori, che aveva saputo volgere a favore dei poveri del suo paese la generosità di alcuni benefattori francesi. I lavori per la costruzione dell'edificio che doveva ospitare da 150 a 200 persone, erano stati avviati nella primavera del 1867 in un vasto appezzamento di terreno di proprietà dell'Ordine Mauriziano, a nord  della città.

1870

Luglio
E' installato a Valsavarenche il primo telegrafo valdostano. In occasione del suo soggiorno estivo, il re Vittorio Emanuele II, per mantenere i contatti con la capitale, fa installare una linea telegrafica diretta tra Valsavarenche e Firenze. Un giornale locale scrive che il telegrafo collegherà "il soggiorno degli stambecchi alla capitale d'Italia; i châlets  della Valle al palazzo Pitti di Firenze".
30 luglio
La Camera dei deputati approva il progetto della ferrovia Ivrea-Aosta. In occasione della discussione sulle convenzioni ferroviarie, nonostante l'opposizione dei ministeri delle Finanze e dei Lavori Pubblici, i deputati valdostani Crotti di Costigliole e Louis Paris riescono a far approvare al Parlamento l'impegno di accordare "la concessione di una linea di strada ferrata da Ivrea ad Aosta mediante 3.500.000 lire che saranno pagate al concessionario o con numerario, o con titoli di rendita del debito pubblico" (comma 4, art. 31, legge n. 5858 del 28 agosto 1870. Poco dopo l'approvazione della legge, il conte Crotti costituisce un Comitato promotore per sollecitare l'inizio dei lavori.
20-27 novembre
Elezioni politiche. Nel collegio di Aosta il barone Joseph Gerbore vince al ballottaggio con 282 voti contro l’avvocato Louis Paris (149 voti). Nel collegio di Verrès (iscritti 432, votanti 337), Domenico Carutti vince con 214 voti contro l’avvocato Philibert Frescot (112 voti).

1871

20-27 agosto
Si vota nel collegio di Aosta per la sostituzione dell’avvocato Gerbore deceduto nel mese di luglio. Nel primo scrutinio nessuno dei candidati ottiene il numero di voti richiesto (l’avvocato Philibert Frescot, candidato dei liberali e sostenuto dal Ministero ottiene 222 voti; il conte Verasis di Castiglione, sostenuto dai cattolici, 83 voti). Nel ballottaggio (elettori 879, votanti 502) vince l’avvocato Frescot  con 297 voti contro 202.

1872

5 gennaio
"L'Echo du Val d'Aoste" inizia le pubblicazioni. "Journal politique et littéraire", di tendenza liberale e anticlericale, è fondato dal dottor Auguste Argentier, dal dottor Pierre Dupont e dall'avvocato Joseph Duc, primo direttore. Il 1° agosto del 1873 gli subentra il giovane François Farinet. Il periodico esce presso la tipografia di J.-B. Stevenin; dal gennaio 1882 e fino alla fine del 1889 è stampato dall'editore Louis Mensio.
15 giugno
Il castello di Issogne è acquistato dal cavaliere Vittorio Avondo, noto pittore torinese, al prezzo di 20.500 lire. Di lì a pochi mesi il mecenate piemontese inizierà i lavori di restauro.

1873

1 febbraio
Esplode la questione del Collège.
Sulla base di un giudizio gravemente negativo degli ispettori venuti a esaminare le condizioni dell'insegnamento e la preparazione culturale e didattica dei professori del Collège di Aosta, una lettera del Prefetto e Presidente del Consiglio scolastico della provincia di Torino e una nota del Ministero invitano il municipio di Aosta a licenziare i Padri Barnabiti e a "uniformarsi alle prescrizioni di legge" nella nomina dei professori. Gli insegnanti del Collège si dimettono; pregati dal Consiglio comunale, accettano di continuare a svolgere la loro attività fino al termine dell'anno scolastico. Il 12 febbraio il Consiglio comunale di Aosta si dimette all'unanimità per protesta contro l'ordine ministeriale di allontanare i Padri Barnabiti dal Collège. Il Comune di Aosta viene commissariato in attesa di indire nuove elezioni. È inviato ad Aosta a svolgere le funzioni di sindaco il delegato regio Alessandro Ceresa di Bonvillaret.
16 marzo
Si svolge in una sala del Municipio di Aosta la prima riunione della “Societé de secours mutuel entre les ouvriers d'Aoste. Promossa da ventitre esponenti della borghesia aostana, animati da interessi politici e filantropici, l'associazione intende fornire agli operai ammalati le cure mediche e le medicine necessarie, un sussidio durante i giorni di assenza dal lavoro, una pensione in caso di invalidità e vecchiaia e incoraggiare con ogni mezzo gli operai al lavoro, all'istruzione e alla buona condotta.
Alla riunione partecipa un gran numero di operai di varie professioni. Sono eletti gli organismi dirigenti: il presidente Nicola Gallesio, il vice-presidente Emmanuel Bozon, il tesoriere Jean-Baptiste Rebogliatti, il segretario François Farinet e i sedici membri del consiglio generale, di cui otto rappresentanti del "comitato promotore" e otto rappresentanti degli operai aostani.
La festa di inaugurazione della Società si svolge il 1° giugno presso il Municipio con una grande manifestazione popolare, banda musicale, banchetto e discorsi delle autorità. Dopo i primi sei mesi di vita, risultano iscritti alla Società 38 "soci onorari" (sostenitori dell'istituzione che non beneficiano di alcun sussidio, ma si assicurano la direzione della società) e 202 "soci effettivi" (operai che devono dimostrare con un certificato medico di godere buona salute e versare una tassa d'ammissione il cui ammontare varia a seconda dell'età). Al termine del primo anno di vita il capitale sociale ammonterà a L. 1.636,95.

1874

Giugno-agosto
Una grave epidemia di afta epizootica si diffonde fra il bestiame. Proveniente dalla Savoia, la malattia colpisce in modo particolare i capi bovini provocando gonfiore dei piedi, febbre intensa, forte salivazione. Intorno al quarto giorno, sul muso, in bocca, sui piedi e le mammelle si formano delle vesciche piene di liquido. Il decorso della malattia è generalmente benigno e dura 15-20 giorni, ma possono presentarsi delle complicazioni che provocano la morte dell'animale. Durante la malattia il latte perde le sue qualità e può trasmettere la febbre ai bambini che ne fanno uso.
8-15 novembre
Elezioni politiche. Nel collegio di Aosta (elettori 853, votanti 448), l'avvocato Philibert Frescot, candidato liberale, ottiene 267 voti, contro 180 del conte Alessandro Ceresa di Bonvillaret, sostenuto dai cattolici. Al collegio di Verrès vanno al ballottaggio il colonnello Roberto Morra e il commendatore Domenico Carutti.
Nel ballottaggio al collegio di Aosta l’ avvocato Frescot vince con 315 voti contro Alessandro Ceresa, 245 voti. Nel collegio di Verrès, Roberto Morra sconfigge per pochi voti il candidato liberale Domenico Carutti, ma, essendo stato eletto anche a Carmagnola, opta per questo collegio.

1875

5 marzo
Il deputato Domenico Carutti presenta alla Camera un progetto di legge per un sussidio chilometrico al tronco di ferrovia Ivrea-Aosta. Il progetto, già compreso nella legge del 14 maggio 1865 e nuovamente incluso nella legge generale del 28 agosto 1870, dovrebbe essere finanziato attraverso una sovvenzione annuale di 2.000 lire per ogni chilometro, ovvero 68.000 lire annuali, per un periodo di tempo non superiore ai 35 anni.
Il progetto verrà ripresentato l’anno successivo, sottoscritto anche dall'avv. Frescot e da altri 46 parlamentari. Prevede "una sovvenzione annua di lire duemila per ogni chilometro e per un periodo di tempo che non oltrepassi i 35 anni". Il ministro Zanardelli "riconosce l'importanza grandissima di congiungere colla nostra rete ferroviaria quell'estremo punto del territorio nazionale ove cessa il comune idioma" e "non si oppone alla presa in considerazione di questo progetto, ma vi aderisce di buon grado".

1876

23 gennaio
È fondata a Châtillon una "Società operaia di mutuo soccorso e di istruzione”. Principale promotore è Giuseppe Corona che in un opuscolo, Les sociétés ouvrières. Aux ouvriers de Châtillon, Aosta Mensio 1876, espone gli scopi dell'associazione mutualistica: promuovere il lavoro, il risparmio, la previdenza, la solidarietà, la moralità, la sobrietà e l'istruzione; combattere l'alcool, il gioco, le passioni accecanti. Motto della nuova società è "amiamoci e soccorriamoci". Presidente è nominato lo stesso Corona, vice-presidenti il notaio Albin Lucat e il geometra Augustin Pession, segretario il farmacista Albin Miglietti.
8 ottobre
Nel discorso programmatico pronunciato a Stradella, il futuro presidente del Consiglio Agostino Depretis, parlando della necessità di completare la rete delle ferrovie italiane, dichiara di attribuire una "importanza speciale" alla linea ferroviaria Ivrea-Aosta.
5 dicembre
Ad Aosta un sottocomitato promotore della ferrovia Ivrea-Aosta lancia una sottoscrizione privata per accelerare i lavori di costruzione della ferrovia. Un "Appello al popolo" chiede ai comuni e ai privati di sottoscrivere una quota minima di L. 50 (in seguito ridotta a 20).
5-12 novembre
Elezioni politiche. Nel collegio elettorale di Aosta l'avvocato Frescot ottiene 274 voti contro i 50 ottenuti dall'avvocato Paris e viene eletto al primo turno. Nel collegio elettorale di Verrès sono ammessi al ballottaggio Charles Compans De Brichanteau e Domenico Carutti. La domenica successiva Charles Compans  viene eletto deputato con 192 voti contro 134 di Domenico Carutti.

1877

5 marzo
La legge Coppino sull'istruzione elementare obbligatoria prevede l'obbligo della frequenza scolastica  gratuita per tutti i fanciulli dai sei ai nove anni e l'eliminazione dell'insegnamento del catechismo dalle materie obbligatorie. Dure le reazioni del clero locale che accusa lo stato di sottrarre i bambini alla cura della famiglia e della Chiesa.
15 marzo
Muore ad Aosta, povero e dimenticato, Innocenzo Manzetti, considerato da alcuni il “vero inventore del telefono”.
Nato ad Aosta il 17 marzo 1826, dopo aver condotto i suoi studi al Collège di Aosta, aveva lavorato all'ufficio del genio civile dell'Arrondissement ed era stato a lungo al servizio della città come consigliere comunale e membro del consiglio di amministrazione dell'Ospizio di carità. Divenne noto, in particolare, come inventore di un suonatore di flauto (un automa, dalla statura, la forma, le fattezze di un uomo, composto di ferro e di acciaio e ricoperto di pelle di camoscio, con una maschera e due occhi di porcellana che, all’arrivo del pubblico, muoveva le braccia, levava il cappello, salutava e pronunciava alcune parole. Tramite l'aria compressa che veniva immessa nel flauto a colpi di lingua, poteva suonare fino a dodici arie diverse, modulate da un programma registrato meccanicamente su un cilindro attraverso un macchinario simile a quello della pianole meccaniche), di una macchina a vapore, di un velocipede a tre ruote e a tre sedili.
Il primo rudimentale “telegrafo parlante” documentato fu realizzato fra il 1861 e il ‘64 quando venne ripetutamente sperimentato (sul funzionamento dell’apparecchio i giudizi dei contemporanei non erano univoci) nelle vie di Aosta. Non brevettò mai alcuna invenzione, né mai poté esporle al di fuori della Valle, anche per lo scarso sostegno dei suoi concittadini.
Sarà il professor Pasquale Fornari, direttore del Regio Istituto Sordomuti di Milano, in un saggio apparso sull’ “Educatore italiano” nel dicembre 1883 (nel pieno della contesa giudiziaria fra Bell e Meucci) a sostenere la priorità di Manzetti nell’invenzione del telefono, rivendicando attraverso di lui i meriti della scienza cattolica contro l’esaltazione del liberale e garibaldino Meucci.

1878

10 gennaio
La notizia della morte di Vittorio Emanuele II provoca in Valle una profonda emozione. Il Sindaco e la Giunta municipale di Aosta testimoniano a S.M. Umberto I le più vive condoglianze dei valdostani "pour la perte immense que vient de faire la Nation et en particulier la Vallée d'Aoste pour S.M. Victor Emanuel II, le rédempteur de l'Italie, l'Hôte habituel et vénéré de nos montagnes, le Protecteur Tout-Puissant de notre chemin de fer". Una sottoscrizione per l'erezione di un monumento al sovrano viene aperta in tutti i comuni della Valle.
Tre libri escono nei mesi successivi per ricordare le cacce del re in Valle d’Aosta. Tancredi Tibaldi pubblica in aprile il feuilleton Lo Stambecco e le Caccie di Vittorio Emanuele II in Valle d'Aosta, sulle pagine della "Gazzetta Piemontese" di Torino. Con le semplici iniziali di T.T., l'opuscolo verrà riedito Aosta, il mese successivo, dallo stampatore Luigi Mensio.
L'abbé Gorret pubblica a giugno, presso l’editore torinese Francesco Casanova, Victor-Emmanuel sur les Alpes. Notes et souvenirs, elegante volume arricchito dodici vignette del disegnatore Teja (una seconda edizione rivista e aumentata verrà pubblicata alcuni mesi più tardi).
L'abbé Ferdinand Fénoil pubblica presso l’editore Mensio di Aosta Le roi chasseur et les bouquetins de la Vallée d'Aoste, dove non mancano pesanti ironie e osservazioni pungenti sulla politica antiecclesiastica del sovrano.

1° aprile
È aperta la prima "Scuola magistrale femminile rurale", della durata di due anni, finalizzata a preparare le maestre elementari di grado inferiore. La sede è nell'edificio che sorge nella piazza San Francesco, a nord del Municipio, dove già avevano sede le Scuole elementari femminili del comune di Aosta.  Le ragazze che intendono frequentarla devono aver compiuto 15 anni e aver superato un esame di ammissione consistente in una composizione scritta e in una prova orale sulle prime regole di grammatica e le prime operazioni di aritmetica. Su 70 aspiranti, 51 sono ammesse ai corsi.

1879

1 aprile
Si insedia ad Aosta una compagnia di 250 alpini e venti ufficiali dello Stato Maggiore, primo nucleo del famoso Battaglione Aosta. In città ci si augura che la crescita della presenza dei militari possa portare giovamento al piccolo commercio in crisi da diversi anni.
Giugno
La Camera dei deputati approva la legge sulle costruzioni ferroviarie che prevede nuove linee per oltre 6.000 chilometri, con un onere per lo Stato di 1.260.000.000 (169 milioni sono invece a carico degli enti locali). L'articolo 9 prevede la costruzione del tronco ferroviario Ivrea-Aosta per un costo complessivo di 15 milioni, un decimo dei quali a carico della Provincia e dei Comuni.
Durante la discussione in aula è approvata (257 voti a favore e 96 contrari) la mozione del marchese Carlo Compans, secondo la quale la ferrovia Aosta-Ivrea avrà la precedenza su tutte le altre linee di seconda categoria e dovrà  essere conclusa entro il 1885. La notizia, diffusa in Valle da un manifesto del Sottoprefetto Salvetti, suscita grandi manifestazioni di entusiasmo. La Giunta comunale di Aosta delibera di celebrare l'evento con un banchetto patriottico e una pubblica festa, in occasione della solennità di San Grato.
20 agosto
Il ministero dei Lavori Pubblici sceglie per la ferrovia il progetto Mondino (tracciato lungo la riva destra della Dora), preferendolo al progetto Borella (tracciato lungo la riva sinistra). I lavori sono appaltati in cinque tronchi. In qualità di direttore tecnico dei lavori è nominato l'ingegnere Pasquale Muzi, coadiuvato dagli ingegneri Carlo Sapegno e Edoardo Pedrazzini.
7-8 settembre.
Le feste per l'approvazione del progetto di legge sulla ferrovia "sono di quelle che fanno epoca negli annali di un popolo" (come scrive la stampa locale). Per due giorni la banda musicale suona in tutte le vie della città. Un "banchetto patriottico" con 490 coperti è allestito al Plot sotto la direzione del sig. Alemano, capo del personale dell'Hôtel de l'Ange di Courmayeur. Il grande ballo di beneficenza termina alla 5 e mezzo del mattino e mai la città di Aosta era stata così illuminata. Contemporaneamente il prefetto e sessanta sindaci della Valle, insieme ai membri del vecchio Comitato per la ferrovia, si riuniscono a congresso per costituire un Comitato per il traforo del Monte Bianco.

1880

1 marzo
Esce il nuovo settimanale "Feuille d'Annonces d'Aoste". Con il sottotitolo "Journal littéraire, agricole et commercial", uscirà fino al 26 dicembre 1881. Direttore responsabile, proprietario ed editore è lo stampatore aostano Louis Mensio. Estraneo alle lotte politiche, il periodico annovera tra i collaboratori  soprattutto esponenti del Comice agricole, come l'agronomo Laurent Argentier e Louis-Napoléon Bich e si rivolge in modo particolare ai contadini.
16 maggio
Elezioni politiche. Nel collegio di Aosta vince il barone Jules De Rolland con 403 voti contro il marchese Charles Compans de Brichanteau (20 voti). Nel collegio di Verrès (votanti 307) vince il marchese Charles Compans de Brichenteau con 307 voti contro il commendatore Domenico Carutti (134 voti).

7 agosto

La regina Margherita visita per la prima volta la Valle d'Aosta. Da Pont-Saint-Martin ad Aosta è un cammino trionfale fra offerte di fiori, danze e discorsi di benvenuto. Ad Aosta, verso le tre del pomeriggio, l'accolgono tutte le autorità e una città in festa, con bandiere e archi trionfali. Al termine della festa, la regina si reca al castello reale di Sarre dove stabilisce la sua residenza e dove dichiara di voler visitare la Valle da un estremo all'altro, passeggiando senza scorta.
17 agosto
Il re Umberto I giunge ad Aosta, accompagnato dal fratello Amedeo, duca d'Aosta. Trent'anni dopo la visita trionfale di Vittorio Emanuele II, la Valle accoglie con grandi feste il nuovo sovrano che raggiunge la regina al castello di Sarre. Nei giorni successivi si reca a caccia a Valsavarenche. E’ scongiurato il pericolo che la morte di Vittorio Emanuele II avesse potuto significare la fine della redditizia stagione delle cacce reali.

1881

Dicembre
Il primo volume dell'Historique de la Vallée d'Aoste, di Jean-Baptiste de Tillier, esce presso l'editore Luigi Mensio. Curato dallo stesso editore e dal canonico Edouard Bérard, contiene l'ultima parte del manoscritto dello storico settecentesco, dedicata al Gouvernement politique et économique de la Vallée d'Aoste.

1882

Gennaio
Una maestra elementare che insegna ad Aosta è minacciata di licenziamento da parte dell'Ispettore scolastico provinciale in quanto non conosce la lingua italiana. L'incidente innesca una campagna da parte della stampa conservatrice che accusa il ministro della Pubblica Istruzione, Guido Baccelli, e la Massoneria, di voler proscrivere la lingua francese "per impedire ai fanciulli di apprendere il catechismo" e strappare ai valdostani "la loro lingua e la loro fede".

Luglio

La Corte d'assise straordinaria con sede a Ivrea viene chiusa perché due avvocati valdostani, incaricati della difesa, si sono rifiutati di parlare in lingua italiana. Questo malgrado due dei tre giurati fossero del Circondario di Ivrea e dunque nell'impossibilità di comprendere il francese. In Valle scoppia la polemica. I conservatori parlano di "persecuzione" e di "asservimento"; i liberali di "diritto" dei valdostani al francese e di "dovere" di conoscere l'italiano. Secondo questi ultimi, considerata la composizione della giuria, era "buona educazione" degli avvocati esprimersi in italiano e non porsi nella provocatoria condizione di una "minoranza prepotente e sciovinista".
29 luglio
Alessandro, Alfonso, Corradino e Gaudenzio Sella, con l’aiuto della guida Maquignaz di Valtourneche, conquistano la cima del Dente del Gigante. L’impresa alpinistica aveva un grosso significato politico. Sulle Alpi iniziava la guerra delle bandiere e le vette di alcune montagne, particolarmente significative per la loro posizione o la loro visibilità, erano divenute luoghi di scontro reale o simbolico fra alpinisti di diverse nazionalità. La spettacolare guglia nel massiccio del Bianco, al confine con la Francia, era l’ultimo quattromila inviolato delle Alpi e la sua ascesa era ritenuta impossibile. Per l’alpinismo italiano, sconfitto dagli inglesi su tutte le principali vette alpine, il Dente del Gigante restava l’ultima occasione di riscatto. I Sella ne parlarono a Jean-Joseph Maquignaz nel luglio del 1882 (poco dopo la firma della Triplice Alleanza). Questi, insieme al figlio Jean-Baptiste e al nipote Daniel, si trasferisce per diversi giorni sul ghiacciaio per  attrezzare la parete con chiodi, scale e corde fisse, un lavoro che consente ai Sella di scalare il Dente in sicurezza e di issarvi la bandiera italiana.
27 ottobre
Nasce il settimanale "Le Patriote". Di orientamento liberale e anticlericale, espressione di una corrente avversa al gruppo liberale che fa capo a François Farinet, è pubblicato dalla tipografia di Jean-Baptiste Stévénin, con il sottotitolo di "Journal politique et administratif de la Vallée d'Aoste". Uscirà fino al 26 dicembre 1885.
29 ottobre
Prime elezioni politiche col nuovo sistema dello scrutinio di lista. La Valle d'Aosta vota insieme al Canavese. La maggioranza liberale elegge il marchese Compans de Brichanteau (12.600 voti), l'ingegnere navale Carlo Vigna (12.107), il conte Guido di San Martino (10.893) e il barone Jules De Rolland (7.260). I conservatori eleggono il capitano Luigi Chiala (4.981). Continuano le polemiche sul nuovo sistema elettorale.

1883

Gennaio-febbraio
Si accende la discussione fra la Ville e il Bourg sull'ubicazione della futura stazione ferroviaria e la relativa strada di accesso in città. Il 24 febbraio il Consiglio comunale di Aosta, dopo tre sedute straordinarie dedicate al problema, vota a favore (undici voti contro nove) dell'ubicazione della stazione designata dall'Ufficio tecnico, ossia al centro della città, in corrispondenza con il Municipio.
26 febbraio
Il deputato Jules De Rolland denuncia alla Camera le frequenti trasgressioni da parte delle autorità scolastiche provinciali delle disposizioni della legge Casati in merito all'insegnamento del francese in Valle d'Aosta. Secondo il rappresentante dei valdostani questo atteggiamento, anziché favorire la diffusione della lingua italiana, crea soltanto ostilità e ritardi. Il giornale clericale, la "Feuille d'Aoste", sottolinea, contro l'impostazione dei liberali, come il francese non sia soltanto un "diritto" dei valdostani, ma un "sacro dovere", una salvezza per il loro avvenire.
17 ottobre
Il Consiglio scolastico provinciale approva un ordine del giorno in cui invita il governo a provvedere "efficacemente e sollecitamente all'insegnamento della lingua italiana nella patriottica Valle d'Aosta". Durante la riunione alcuni consiglieri, tra cui il sindaco di Torino, conte di Sambuy, si esprimono apertamente sulla necessità di sostituire in Valle d'Aosta "la lingua nazionale a quella parlata".
Intanto ad Aosta l'Ispettore scolastico provinciale invita i maestri a non servirsi della lingua francese. Questi si rivolgono al Consiglio comunale chiedendo una delibera che disciplini in modo chiaro e definitivo l'insegnamento dell'italiano  e del francese nella scuola elementare.
3 novembre
Si apre la prima Scuola magistrale maschile. Le condizioni di ammissione sono identiche a quella della Scuola magistrale femminile. Su una quarantina di candidati, solo quattro sono ammessi al sussidio e la scuola rischia immediatamente di chiudere.
22 novembre
Il Consiglio comunale, dopo aver ribadito "l'importanza e la necessità dell'insegnamento simultaneo delle due lingue per conservare la prima e accogliere la seconda", e ritenendo "indispensabile procedere in modo graduale dal noto all'ignoto, ovvero dalla lingua materna a quella nazionale", delibera che il francese e l'italiano siano insegnati nelle diverse classi elementari colla seguente proporzione: unicamente il francese nella prima, due giorni di francese e un giorno di italiano nella seconda, due giorni di italiano e uno di francese nella terza e nella quarta.
7 dicembre
Il Consiglio scolastico provinciale respinge la delibera del Consiglio comunale di Aosta esprimendosi per "l'esclusione pura e semplice del francese dall'insegnamento nelle elementari".
11 dicembre
Il sindaco invita il ministro della Pubblica Istruzione a interporre i suoi uffici presso l'autorità scolastica provinciale ricordando l’impegno dell'Amministrazione comunale per l'introduzione della lingua italiana, "gradito dovere" da realizzare "a poco a poco, senza scosse, opera del tempo saviamente aiutata, non di sconsigliata violenza", ma anche il desiderio del paese di conservare come "sacro dovere" la "sua vecchia lingua francese".

1884

10 gennaio
Il ministro della Pubblica Istruzione, Guido Baccelli, scrive al Deputato valdostano Jules de Rolland in merito al ricorso presentato dal Municipio di Aosta contro i provvedimenti del Consiglio scolastico provinciale di Torino: "mentre come italiano faccio voti affinché il desiderio patriottico del Consiglio provinciale venga presto appagato, devo convenire come Ministro nelle sagge considerazioni per le quali quella Giunta comunale stima si abbia a procedere con ragionevole graduazione, in modo che il linguaggio locale abbia ad essere egualmente curato".
25 febbraio
Il Consiglio comunale ricorre al ministero della Pubblica Istruzione contro il decreto del Consiglio scolastico provinciale di Torino, ricordando  che "non è da ritenersi abrogato" l'articolo 374 della legge Casati che prevede il diritto all'insegnamento in lingua francese nelle scuole valdostane.MarzoIl ministero della Pubblica Istruzione invia due ispettori per concertare con il Consiglio comunale i mezzi per assicurare  l'insegnamento paritario e parallelo del francese e dell'italiano nelle Scuole valdostane. Il dibattito divampa intanto sui giornali valdostani. Per l'organo dei cattolici, la “Feuille d'Aoste", la formula adottata dall'Amministrazione comunale, dal ministro Baccelli e dai fogli liberali, ovvero "il francese come diritto e l'italiano come dovere", costituiva un grave pericolo per le tradizioni valdostane e andava ribaltata: il francese era un dovere per tutti i valdostani, mentre l'italiano un diritto.
Aprile
Nel corso di una serie di incontri con la Giunta municipale di Aosta, gli ispettori inviati dal Ministero esprimono parere nettamente contrario al progetto di Regolamento per l’uso del francese e dell’italiano nella scuola elementare presentato dalla Giunta, progetto che riprende le linee fondamentali della delibera comunale del novembre 1883. Gli ispettori insistono sulla necessità dell’uso esclusivo dell’italiano nella classe prima, per poi procedere al parallelismo delle due lingue nelle classi successive.AgostoDopo mesi di laboriose trattative tra il Comune di Aosta e il ministero della Pubblica Istruzione, si giunge finalmente ad un accordo. Il Ministero emana un decreto, concernente tutte le scuole elementari del Circondario di Aosta,  che sancisce il principio dell’uguaglianza di trattamento delle due lingue: “l’horaire de toutes les écoles élémentaires sera distribué en deux parts égales, consacrées une à l’enseignement de l’italien, l’autre à l’enseignement du français”. Dunque, il francese sarà insegnato parallelamente all’italiano con uno stesso numero di ore; qualora l’insegnamento parallelo delle due lingue esigesse un aumento di orario, il Governo si impegna a concorrere con sussidi speciali. Per quanto concerne gli altri ordini di scuole, il decreto stabilisce che nella Scuola normale femminile e in quella maschile sia istituita una cattedra di francese; tale cattedra sarà mantenuta nel Ginnasio, mentre nel liceo sarà istituita una cattedra di letteratura francese.
Con delibera del 3 settembre, la Giunta municipale decide di accettare le proposte del Governo.

1885

Gennaio
Si compiono ad Aosta i primi esperimenti di illuminazione elettrica privata condotti dalla Société valdôtaine d'éclairage.
20 settembre
Il primo treno arriva alla stazione di Donnas. È inaugurato il primo troncone della ferrovia Ivrea-Aosta, tutta in forte ritardo sulla previsione dei lavori.

1886

12 aprile
Una locomotiva attraversa per la prima volta il torrente Buthier. L'avvenimento, malgrado la pioggia e il fango intorno ai cantieri, attira verso la stazione una grande folla di curiosi.
23 maggio
Elezioni politiche. Nella circoscrizione di cui fa parte la Valle d'Aosta risultano eletti Charles Compans de Brichenteau (13.098 voti), Luigi Chiala (12.802), Carlo Vigna (12.187); Michele Chiesa (9.664) e Jules de Rolland (9.195).
4 luglio
Il treno inaugurale arriva alla stazione di Aosta. Alle 13 e 25 (con quasi due ore e mezzo di ritardo sul previsto) le due locomotive e i ventisette vagoni del convoglio inaugurale, attesi da una folla immensa, entrano nella stazione di Aosta. Dopo la benedizione della locomotiva da parte del vescovo della diocesi e il ricevimento delle autorità all'Hôtel de Ville, verso le tre del pomeriggio, viene inaugurato il monumento a Vittorio Emanuele II. Quindi un banchetto di 410 coperti viene servito nel cortile del Saint-Bénin. La sera viene inaugurato in piazza Carlo Alberto il nuovo impianto di illuminazione elettrica.
Le feste proseguono il giorno successivo. Alle dieci del mattino è inaugurata una lapide commemorativa di Innocenzo Manzetti, "ideatore ed esecutore nel 1864 del primo apparecchio telefonico". Segue un concerto musicale in Piazza Carlo Alberto. Alle tre del pomeriggio è inaugurata alle Porte Pretoriane la nuova condotta di acqua potabile. La sera fuochi d'artificio al Plot e illuminazione della collina.
Durante il mese di luglio la linea ferroviaria Ivrea-Aosta entra a regime. Da Chivasso partono ogni giorno quattro convogli ordinari e un merci: un accelerato (velocità 50 km/ora) alle 6,45 (arrivo ad Aosta alle 10,25), tre omnibus (velocità 45 km/ora) alle 10,43 (arrivo alle 14,44), alle 15,50 (limitato a Verrès, arrivo 18,16), alle 19,12 (arrivo 23,02) e un merci alle 8,10 (arrivo ore 15,42). Da Aosta partono un omnibus alle 6,00 (arrivo a Chivasso alle 9,42), un accelerato alle 11,35 (Chivasso ore 14,52) e un omnibus alle 17,50 (Chivasso ore 21,29).

1887

Gennaio
Il primo telefono è installato nella Reale farmacia e drogheria di Anacleto Colli-Lanzi, successore di Nicola Gallesio, in via Croix de Ville n. 6. È collegato con l'altro negozio dello stesso Colli nella ex casa Forré, in via Emanuele Filiberto n. 3. Un secondo telefono viene installato, pochi giorni dopo, all'Ospizio del Gran Bernardo e assicura il collegamento con la cantina di Saint-Rhémy.
1 febbraio
Esce "Socrate", organo della "Società pedagogica valdostana". "Periodico per gli educatori primari e secondari", è redatto per la parte italiana dal prof. Gabrini, della Scuola magistrale di Aosta, e per la parte francese dal prof. Nex. Quindicinale, contiene, oltre agli atti ufficiali della "Società pedagogica valdostana", articoli di interesse pedagogico e materiale di utilizzazione didattica nelle scuole.AgostoUna statistica pubblicata dalla Deputazione provinciale sull'infanzia abbandonata assegna alla Valle d’Aosta un triste primato. La Provincia di Torino deve mantenere complessivamente 6.625 bambini abbandonati, ma Aosta ha la percentuale più alta fra i Circondari della Provincia torinese. Questi i dati: Circondario di Torino: 4635 bambini abbandonati su una popolazione di 562.976; Circondario di Aosta: 708 su 85.007; Circondario di Ivrea: 504 su 184.967; Circondario di Susa: 383 su 91.866; Circondario di Pinerolo 342 su 139.046. 

Novembre
I castelli di Verrès, Issogne e Fénis, la Cattedrale di Aosta, la Collegiata e la Chiesa di Sant'Orso sono dichiarati “Monumenti nazionali”. L'elenco dei monumenti nazionali medievali e moderni è pubblicato dal bollettino del ministero delle  Finanze che dichiara "nazionali" ventitré monumenti della Provincia di Torino. Su questi edifici nessun intervento di restauro può essere avviato senza l'approvazione del ministero della  Pubblica Istruzione e i lavori saranno eseguiti a spese delle finanze dello Stato.

1888

4 gennaio
Nasce il settimanale "Le Valdôtain. Journal politique, administratif et agricole". Stampato dalla tipografia di Edouard Duc, uscirà fino a tutto il 1893, annoverando fra i redattori il dottor Anselme Réan, l'abbé Ferdinand Fénoil, il dottor Costantino Teppex, l'abate François-Gabriel Frutaz e l'abate Alexandre Jaccod. Di  orientamento cattolico-liberale almeno nei primi anni di vita, il giornale si presenta come “amico, nello stesso tempo, delle massime del Cristianesimo e della civiltà moderna”,  collocandosi in una posizione di equilibrio tra il foglio di stampo liberale “L’Echo du Val d’Aoste”  e la “Feuille d’Aoste”  ormai di  chiaro orientamento cattolico.
16 luglio
Il Consiglio comunale di Aosta delibera all'unanimità il passaggio del Collegio e del Pensionato al Governo che accetta le condizioni proposte dal Municipio. Il Ginnasio (i corsi liceali erano stati soppressi per problemi economici e per mancanza di allievi fin dai primi anni Ottanta) diventa "regio", con tutte le prerogative che ne derivano; il Governo prende a suo carico tutto il corpo docente e si impegna ad aprire il Pensionato, dichiarato "Convitto Nazionale". In via eccezionale, per la Valle d'Aosta, la retta della pensione mensile al Convitto sarà di sole 30 lire e nel Ginnasio verrà mantenuta una cattedra di lingua francese. La municipalità si impegna a cedere al Governo le rendite del Collegio, a pagare un contributo annuo di 3000 lire e a concorrere per un terzo alle spese per l'istituzione del Convitto. In quanto al Liceo, il municipio si riserva il diritto di avviare negoziazioni col governo per il suo ripristino. Il Pensionato sarà retto da un Consiglio di amministrazione nominato dal Municipio.
29 agosto
Viene inaugurato il Collegio nazionale Principe di Napoli. La grande festa per l'inaugurazione si svolge alla presenza della Regina Margherita, ancora in costume di montagna al ritorno di un'escursione in Svizzera, del ministro della Pubblica Istruzione, Paolo Boselli, di tutte le autorità del comune di Aosta e della provincia di Torino, e in mezzo a un grande concorso di pubblico.
28 novembre
Il Consiglio comunale delibera la costruzione di un teatro cittadino su di un terreno di proprietà del Comune. Alla spesa di 60.000 lire prevista dal progetto redatto dall'ingegner Boggio di Torino, il Comune farà fronte mediante il lascito Défey (10.000 lire) e lanciando un prestito di 50.000 lire ammortizzabile in 31 anni (saranno emesse 500 obbligazioni al portatore del valore di 100 lire l'una, al tasso di interesse annuo del 3%).188929 gennaio
L'assemblea generale del Comice agricole delibera la fondazione di una "Società dei produttori di fontina" allo scopo di dare una direzione "teorica e pratica alla fabbricazione dei formaggi e attivarne il commercio e l'esportazione". Durante l'assemblea viene proposta l'istituzione di una "école des fruitiers", la nomina di un jury e di un ispettore per il controllo dei formaggi e per dirimere le eventuali questioni che dovessero sorgere fra negozianti e produttori.
1 agosto
La Regina Margherita arriva per la prima volta a Gressoney-Saint-Jean.
Giunta alle otto del mattino alla stazione di Pont-Saint-Martin, dove viene ricevuta dalle autorità, le Società operaie, le bande musicali e una grande folla di persone accorse da tutti i Comuni, la regina sale a cavallo e parte per Gressoney salutata lungo il percorso dalle popolazioni dei Comuni della Valle, con alla testa i consiglieri comunali e i bambini degli asili con mazzi di fiori. Il corteo reale raggiunge alle cinque del pomeriggio il palazzo del barone Peccoz dove la regina prende alloggio. Alla sera tutta la valle viene illuminata a festa; falò vengono accesi sulle colline.
E’ il primo di tanti soggiorni della regina nella località della valle del Lys. Conquistata dalla quiete della natura, dalla bellezza e dalla praticabilità del Monte Rosa e forse dalla devota ospitalità del barone Luigi Peccoz, vi sarebbe ritornata tutte le estati, fino al 1925, a pochi mesi dalla morte, risalendo a dorso di mulo la valle del Lys o attraverso il colle di Valdobbia; poi, a partire dal 1894, lungo la nuova strada carrozzabile, prima in carrozza e poi in automobile. Per lei il barone Luigi Peccoz farà costruire una villa e un grande châlet, dando il via alla moderna e raffinata edilizia di Gressoney, mentre il marito, Umberto I, ordinerà la costruzione di un castello, in località Belvedere, completato nel 1904 quale dimora estiva della corte. Neppure la morte improvvisa del barone Peccoz, il 26 agosto 1894, durante un'escursione d'alta quota al colle del Lys, interromperà il rapporto fra la Regina e Gressoney, rapporto che farà del villaggio della Valle del Lys una piccola capitale estiva, centro di intrighi di corte e di pettegolezzi mondani.
Margherita di Savoia riuscirà ad attrarre a Gressoney i più bei nomi dell'aristocrazia e della cultura. Il paese diventerà la residenza estiva di molti principi reali: Umberto I, Maria Pia di Portogallo e la regina Elena, accompagnata talvolta dal consorte, il nuovo re d'Italia Vittorio Emanuele III. Nobili e uomini di Stato faranno costruire le loro ville a Saint-Jean e alla Trinité. Il fotografo di fiducia della regina, Valentino Curta, pittore, commerciante, topografo, studioso della minoranza Walser e animatore del "Caffé Gambrinus", illustrerà con le sue foto e una  piccola Guida della valle del Lys la nuova Gressoney. Giosuè Carducci, nel 1898, prenderà alloggio al nuovo Hôtel Miravalle, dove leggerà alla Regina alcuni sonetti non molto apprezzati dai suoi vecchi amici repubblicani. Giuseppe Giacosa, nel suo rifugio all'Alpe Lavetz, completerà nel 1897 la stesura del suo volume sui Castelli valdostani e canavesani e all'hôtel Monte Rosa di Gressoney ambienterà la commedia Acquazzone in montagna, recitata con successo in diversi teatri italiani.Dicembre Esplode ad Aosta la polemica sulla questione del teatro. Il giornale clericale la “Feuille d'Aoste" denuncia il teatro come strumento di immoralità, scuola di perversione, tanto più pericolosa perché aperta anche alle donne e ai fanciulli, ed espressione di un vergognoso spreco economico. Il foglio liberale, "L'Echo du Val d'Aoste", sostiene invece la funzione educativa del teatro che sottrae la gente alle osterie e alle "gargottes"  di cui è piena la città

1890

9 gennaio
Nasce "L"Alpino. Giornale della Valle d'Aosta", primo periodo valdostano interamente in lingua italiana. Ideato da Luigi Mensio, esponente di rilevo del liberalismo valdostano e titolare dell'omonima tipografia, si avvale della collaborazione dell'avvocato Désiré Lucat (redattore nel 1890) e del dottor Charles Marguerettaz, ufficiale sanitario del Circondario di Aosta. Di orientamento liberale, auspica l'inserimento della Valle nella vita politica e culturale dello stato italiano e conduce una ferma battaglia per la diffusione della lingua italiana in Valle d'Aosta, nella convinzione che ciò non contrasti in alcun modo con la difesa del suo patrimonio linguistico e culturale.
9 giugno
È aperto ad Aosta l'Hôtel Royal Victoria, tenuto da Maurizio Bertolini, proprietario del Grand Hôtel Victoria di Sanremo. Posto sulla piazza della stazione, di fronte all'arrivo del treno, è il primo albergo di lusso della città.
18 agosto
Muore sui ghiacciai del Monte Bianco la guida Jean-Joseph Maquignaz. Il “padrone del Cervino”, com’era definito negli ambienti del Club Alpino Italiano, aveva aperto nel 1867, con una spedizione senza clienti che prefigurava una nuova funzione della guida alpina, una nuova via alla vetta del Cervino che abbreviava di un’ora l’ascensione ed eliminava la pericolosa traversata detta della “galleria”. Nel 1882, insieme al figlio Jean-Baptiste e al nipote Daniel, attrezzò il Dente del Gigante per consentire ai Sella di conquistare l’ultimo quattromila della Alpi. Insieme all’amico Antonio Castagneri, prestigiosa guida di Balme con cui aveva condiviso molte spedizioni, era partito ad accompagnare sul Bianco il Conte Umberto Scarampi di Villanova. Nessuno conosceva il loro itinerario quando una violenta bufera si abbatté sulla montagna. Preoccupata del ritardo, la madre del conte di Villanova sollecitò le guide di Courmayeur e i parenti di Maquignaz ad organizzare spedizioni di soccorso, ma il maltempo perdurò fino alla fine di agosto respingendo i soccorritori e cancellando ogni traccia dalla montagna. I corpi dei tre alpinisti non saranno mai più ritrovati.
25 agosto
Muore scendendo dal Cervino Jean-Antoine Carrel, detto il Bersagliere. Primo nel 1865 sul versante italiano del Cervino, dopo essere stato preceduto sulla cima nella corsa con Whymper, aveva poi salito altre 53 volte la montagna. Divenne una delle guide più richieste per ascensioni in Europa, in America e in Africa. Riconciliatosi con Whymper, lo aveva accompagnato sulle Ande. Carrel muore di sfinimento dopo aver messo in salvo il suo cliente, sorpreso da una tempesta nella traversata del Col du Lion.
23 novembre
Elezioni politiche. Sono eletti nel V collegio di Torino a cui afferiscono gli elettori valdostani: Compans de Brichanteau, Michele Chiesa, Luigi Chiala, Emilio Pinchia e Arturo Perone di San Martino. Voti ottenuti in Valle (votanti 22.241) dai principali candidati: Compans 5020; Chiala 3148; De Rolland 2780; Chiesa 2724; Perrone 2708.

1891

15 gennaio 
È aperta ad Aosta, su iniziativa del Comice agricole, l'Ecole des petites industries forestières. I corsi si terranno nel Palazzo Ansermin, e dureranno due mesi. Per l'ammissione occorre aver compiuto 14 anni e non superato i 40. La direzione della scuola è affidata allo scultore Parfait Lana; le lezioni, della durata di due ore ciascuna, si svolgeranno due volte al giorno. Il corso si conchiuderà con un esame teorico e pratico.
22 gennaio 
Esce il primo numero del giornale "La Vallée d'Aoste. Journal politique, administratif et économique". Edito dalla tipografia Jean-Baptiste Stévenin, il nuovo settimanale uscirà fino al 13 agosto per complessivi trenta numeri. Redatto probabilmente dall'avvocato Edouard Alliod, il giornale, secondo un altro periodico locale, sarebbe "una creatura" del deputato Carlo Compans de Brichanteau, non soddisfatto dell'impegno del suo organo locale "L'Alpino".
23 aprile 
La Camera approva la riforma del sistema elettorale che abolisce lo scrutinio di lista introdotto con la riforma elettorale del 7 maggio 1882. Sono reintrodotti i collegi elettorali (508 nel territorio del Regno) la cui tabella verrà compilata da una commissione parlamentare presieduta dal ministro degli Interni. I collegi elettorali di Aosta e Verrès verranno ripristinati.

1892

1° febbraio
Entrano in vigore le nuove tariffe doganali con la Francia. Le vacche e i tori pagheranno un dazio di 10 lire per capo, i vitelli  12 lire, pecore e montoni 15,50 lire, gli agnelli 1,50 lire, le capre 2 lire, i maiali 8 lire a quintale. Crescono in Valle le preoccupazioni per l'esportazione del bestiame.
8 febbraio
Il Consiglio comunale delibera l'apertura del teatro Emanuele Filiberto la cui costruzione, avviata nel 1888, era stata completata, tra infinite polemiche, alla fine del 1891. Il locale viene affittato per 1000 lire a un società di privati cittadini, la "Società dei Gaudenti", costituitasi per organizzare balli e veglioni durante la stagione del carnevale. L’inaugurazione avverrà il 15 febbraio con un veglione. Il costo del biglietto di ingresso è di lire 1. La stampa locale registra l'ottimo esito della festa che vede una grande partecipazione di pubblico. Identico successo avranno i quattro veglioni successivi, sempre organizzati durante il carnevale dalla "Società dei Gaudenti".
L'inaugurazione ufficiale del teatro avrà luogo nel 1894 ad opera della Compagnia lirica Migliara che, il 25 marzo, proporrà la Lucia di Lammermoor, cui fanno seguito La Favorita, Il Barbiere di Siviglia, Don Pasquale. Negli anni successivi, sul palco dell'Emanuele Filiberto, si alterneranno, sempre con un notevole successo di pubblico, compagnie drammatiche o di operette, che portano ad Aosta La Tosca, Cavalleria rusticana, Come le foglie, Amleto, Otello, Elisir d'amore, il Barbiere di Siviglia, compagnie filodrammatiche che organizzano spettacoli, balli e veglioni di carnevale o la Società filarmonica cittadina che vi dà i suoi concerti a scopo di beneficenza.
19 aprile
È sottoscritto il trattato di commercio fra l'Italia e la Svizzera. Esso prevede una diminuzione del dazio sull'esportazione dei formaggi (4 lire al quintale) e del burro (7 lire al quintale), dei buoi (15 lire a testa anziché 30), dei maiali (5 lire oltre i sessanta chili) e dei montoni (0,50 lire per capo); è previsto invece un aumento per vacche e vitelli (18 lire a testa).
28 maggio 
Il deputato Compans de Brichanteau denuncia alla Camera i danni che il trattato con la Svizzera provoca all'economia valdostana. Mantenere bassa la tariffa dei formaggi significa far invadere l'Italia dai prodotti svizzeri in modo tale che i produttori valdostani trovano una concorrenza spietata. Senza adeguati dazi sull'importazione di formaggio, la fontina non trova più mercato. Inoltre le restrittive norme sanitarie svizzere sull'importazione del bestiame (quarantene, certificati sanitari e patente per i negozianti per poter frequentare i mercati svizzeri), che non hanno corrispondenti nella legge italiana, rendono impossibile l'esportazione e persino l'alpeggio del bestiame valdostano in Svizzera.
Elezioni politiche con il ritorno al collegio uninominale. In Valle si vota nei ricostituiti collegi di Aosta e Verrès. Ad Aosta vince Carlo Compans, sostenuto dai liberali, con 3.217 voti contro i 984 ottenuti da François Farinet; a Verrès vince Arturo Perrone di San Martino, sostenuto dai liberali, con 2.393 voti, contro il barone Luigi Beck Peccoz (496 voti).

1893

1° maggio
Si celebra per la prima volta in Valle la Festa dei lavoratori. La manifestazione si svolge in una casa privata di Villeneuve con un discorso dell'avvocato César Martinet sulle "teorie socialiste già enunciate da Cristo", un discorso dell'orologiaio Grato Coccoz sull'usura, uno del calzolaio Enrico Guala sul "dovere di ogni buon socialista di infondere il culto di queste idee nel cuore e nella mente dei giovani".
3-4 settembre
È inaugurata la Capanna Regina Margherita sulla cima Gnifetti del Monte Rosa. Il programma della manifestazione prevede il pranzo sociale del Club Alpino italiano all'Albergo dell'Olen e quindi la salita alla Capanna, con l'accompagnamento di guide e portatori. La Capanna è costata L. 17.904 e 55 cent. Con quanto rimane della somma, raccolta tramite una sottoscrizione, si provvederà a comprare coperte e materassi.
12 ottobre
Apre il Circolo Socialista aostano. Il locale, posto in via Emanuele Filiberto n. 7, al piano terreno, aprirà tutti i giovedi dalle 20,30 alle 22,30 ai soci, operai in special modo, che ne faranno richiesta. Vi si terranno letture, conversazioni e dibattiti e saranno messi a disposizione giornali del partito, libri e opuscoli. Il circolo sarà sciolto alla fine dell'anno ma, nonostante i controlli della polizia, manifesti socialisti continueranno ad apparire ad Aosta negli anni successivi.

1894

3 gennaio
Nasce "Le Duché d'Aoste. Journal religieux et politique" che sostituisce la "Feuille d'Aoste". Stampato dapprima dalla tipografia di Luigi Mensio, poi dalla tipografia cattolica dall'8 luglio 1896 al novembre 1926, il settimanale, organo della Curia vescovile di Aosta, redatto, salvo pochissime eccezioni, da membri del clero, mirando essenzialmente a servire la causa della Chiesa opera per trentatre anni per contribuire al benessere spirituale della Valle, al suo sviluppo economico e sociale e alla difesa dei valori fondamentali dell'identità valdostana. Verrà soppresso dalle autorità fasciste il 3 novembre del 1926.
5 gennaio
Nasce "Le Mont-Blanc. Journal politique, administratif et agricole de la Vallée d'Aoste". Settimanale diretto da Édouard Duc, titolare dell'omonima tipografia, e da lui redatto insieme alla moglie Josephine Teppex, a differenza degli altri fogli locali non è l'organo di stampa di un partito o di qualche notabile, ma un’impresa editoriale non legata a interessi politici contingenti ed aperto alla discussione e al confronto delle opinioni. Uscirà fino al marzo del 1940, mutando più volte atteggiamenti e scelte, ma sempre mantenendo una grande capacità di riflettere i problemi della Valle.
8 giugno
La Camera dei deputati approva l'iscrizione del Liceo di Aosta nella tabella dei Regi Licei. Constatato l'ottimo andamento dei tre anni di prova (fin dall’anno scolastico 1890/91 era stata attivata la classe prima e, negli anni successivi, la seconda e la terza), l'on. Compans propone alla Camera l'importante riconoscimento di questo Istituto scolastico per "alte ragioni di italianità e di nazionalità". Intanto cresce il numero dei giovani valdostani che frequentano gli studi superiori nel Collegio nazionale Principe di Napoli: 32 alunni nel Regio Liceo, 89 nel Regio Ginnasio e 67 nelle Regie Scuole tecniche. Vi insegnano complessivamente venti professori oltre al Preside e al personale (18 persone) preposto alla sorveglianza. 
4 luglio
E' inaugurata la strada provinciale della Valle del Lys. Costruita a cura della Provincia col concorso del Governo, quale opera compresa nella legge del 32 luglio 1881, presenta uno sviluppo complessivo di 33 chilometri da Pont-Saint-Martin a Gressoney -La -Trinité, coprendo un dislivello di 1280 m. I lavori erano stati iniziati nell'agosto 1888.
25 luglio
Il barone Luigi Peccoz muore durante un'escursione in montagna in compagnia della regina Margherita. La carovana reale, composta da una cinquantina di uomini, fra guide e portatori, era partita il giorno precedente per il Colle del Lys a 4200 metri di altitudine, ma nella discesa su Zermatt il barone rimane vittima di un'affezione cardiaca. Viene trasportato ormai cadavere al Ruffel Hôtel di Zermatt dove l'attende la regina ignara. Il barone aveva grandemente contribuito a rendere la Valle del Lys un frequentato ritrovo di villeggianti, specie con la squisita e generosa ospitalità sempre offerta alla regina.

1895

15 febbraio
Esce "L'Echo des agriculteurs valdôtains. Journal agricole industriel et commercial". Organo ufficiale del Comice agricole di Aosta, quindicinale fino agli inizi de '900 e poi mensile, esce  presso la tipografia Edouard Duc (nel corso del 1897 presso la tipografia J.-B. Stévenin), fino al febbraio del 1902. Diretto da Louis-Napoléon Bich, uno dei maggiori proprietari terrieri della Valle, presidente del Comice agricole dal 1890, il  periodico si occupa di economia e, in particolare,  di agricoltura, con l'intento di fornire ai coltivatori valdostani indicazioni pratiche per migliorare le pratiche agricole.
26 maggio
Elezioni politiche. Nel collegio elettorale di Aosta vince il marchese Carlo Compans de Brichanteau (1452 voti), sostenuto dai liberali, contro François Farinet (88 voti). Nel collegio di Verrès vince François Farinet (1218 voti) con il sostegno dei conservatori e l'appoggio indiretto di una parte del clero; il suo avversario, ingegner Angelo Bottiglia, ottiene 691 voti.
22 giugno
I fratelli Pollano inaugurano ad Aosta il nuovo Politeama sotto i portici del municipio. Ad aprire le recite è la commedia brillante in tre atti I Negossiant d'Porta Palass, di Federico Garelli, interpretata dalla Compagnia di Rosetta e Romolo Solari.
24 agosto
Muore sul Bianco la guida Emile Rey. Dopo aver accompagnato un turista inglese al Dente del Gigante, in un tratto relativamente semplice in cui procedevano slegati verso la capanna del Gigante, la guida di Courmayeur scivola su di una roccia inclinata coperta di ciottoli gelati, precipitando per seicento metri. Emile Rey era noto in tutta Europa per le sue ascensioni in Scozia, in Scandinavia, nel Caucaso e nel Montenegro.

1896

16 gennaio
Nasce ad Aosta il “Circolo industriale, commerciale ed agricolo”. Il fine dell'associazione, che riunisce industriali, commercianti, esercenti ed agricoltori, è la reciproca assistenza tra i soci e la difesa degli interessi generali delle categorie interessate, in particolare affinché "non vengano imposti oneri ingiustificati e siano aboliti o diminuiti quelli che inceppano lo sviluppo commerciale e gravano sulle classi che più concorrono alla prosperità del commercio e dell'industria locale". Presidente è il negoziante Carlo Balla, vice-presidente il tipografo Luigi Mensio. La quota annua di iscrizione è di 3 lire.
Il programma del Circolo si prefigge di abolire o diminuire le imposte che inceppano lo sviluppo dell'industria e del commercio; ottenere durante la primavera e l'autunno alcune fiere settimanali e permanenti che prevalgano sulle fiere di altri Comuni della vallata; riformare i diritti di occupazione del suolo pubblico stabilendo una contribuzione proporzionata allo spazio occupato; fissare un luogo determinato per il mercato del vino e di certe derrate che si vendono ancora nelle vie e nei cortili senza che si paghi alcuna tassa; creare una sopratassa per i commercianti forestieri e ambulanti; ottenere da tutti i negozianti che non vendono beni di prima necessità che chiudano le botteghe a un'ora determinata nei giorni festivi.

1897

21 e 28 marzo
Elezioni politiche. Nel collegio di Aosta, in seguito a ballottaggio, vince il marchese Carlo Compans de Brichanteau, sostenuto dai liberali, con 1250 voti, contro l'avvocato Alphonse Farinet (1149 voti). Nel collegio di Verrès viene rieletto François Farinet (1213 voti) che batte il candidato liberale Alfonso Confalonieri Badini (756 voti).
29 luglio
E' inaugurato al Piccolo San Bernardo il giardino alpino "Chanousia", creato dall'abbé Chanoux con la collaborazione di Henry Correvon, nei pressi dell'Ospizio. L'obiettivo è di raccogliere in poco spazio l'intera flora alpina e di predisporre una ricca e completa collezione di minerali.
30 dicembre
Esce il giornale "Jacques Bonhomme. Organe des Paysans. Journal populaire, politique, administratif et économique de la Vallée d'Aoste". Il titolo riprende lo pseudonimo utilizzato come giornalista da François Farinet, già redattore del foglio liberale "L'Écho du Val d'Aoste" e, dal 1895, deputato del collegio di Verrès. Il settimanale, organo della potente famiglia Farinet, si propone come difensore del popolo valdostano sfruttato e privato dei suoi diritti, e conduce un'aspra battaglia contro la classe dirigente liberale di Aosta e il suo organo di stampa "L'Union valdôtaine". Il settimanale esce fino al 31 dicembre 1909.

1898

14 marzo
Nasce, presso il Seminario Maggiore, la “Biblioteca degli studi sociali”. Luogo di riflessione e di aggiornamento del clero, è realizzata da un gruppo di giovani sacerdoti che non vogliono estraniarsi dalla società moderna e fanno propri i valori della democrazia, della giustizia sociale, della libertà politica. Il vescovo di Aosta, pur avendo approvato, all'inizio, il progetto della biblioteca, vede con crescente diffidenza l'introduzione in diocesi di opere ritenute sospette, soprattutto la letteratura di studi sociali prodotta in Francia e suggerita dal capofila degli abbés démocrates francesi, Paul Naudet, in sospetto di eresia presso la Curia di Aosta. Tra i temi dominanti di quegli studi, la necessità di servire il popolo e non di servirsene per scopi religiosi; la presa di distanza dal liberalismo economico; la condanna dello statalismo accentratore e la rivalutazione delle associazioni e degli enti intermedi per un largo decentramento regionale.
2 dicembre
Inizia la sua attività il primo cinematografo di Aosta. Presso il teatro Emanuele Filiberto, il sig. Filippi, direttore del cinematografo al Padiglione Egiziano dell'Esposizione di Torino, presenta un assortimento di quadri animati. Il prezzo per la platea è di 50 centesimi, 80 centesimi per la prima galleria e i posti numerati, 30 centesimi per la seconda galleria. Numerosi spettatori accorrono per diverse sere di seguito.
Negli anni successivi le proiezioni cinematografiche continueranno sotto i portici del Municipio tutti i giorni, il pomeriggio e la sera, e ogni martedì, dalla mattina fino alle 22, con orario continuato, per dare anche ai contadini che venivano in città per il mercato la possibilità di assistere agli spettacoli. Al Politeama Pollano saranno installati ventilatori e sedie numerate e l'impresario teatrale dell'Emanuele Filiberto, Negri, si procurerà pellicole di marca "Pathée", la stessa del proiettore. La stampa locale sottolineerà la moralità dei soggetti, sia comici che drammatici: Vendetta di un pagliaccio (dramma), Cuore e dovere (sentimentale), In cerca di voti (comica); Casimiro fa baldoria (comicissima), L'affaire Dreyfus di George Méliès, Il terremoto di Messina, per cui tutti, anche i bambini, potevano assistervi. Il prezzo di ingresso, nel 1908, sarà di 29 centesimi, un divertimento dunque accessibile a tutte le borse.

1899

15 luglio
È aperto il rifugio Torino a 3310 metri di altitudine nella depressione del colle del Gigante, a circa sei ore da Courmayeur. Primo grande albergo di alta quota (nove metri per otto e otto metri di altezza), è costato circa 20.000 lire, di cui 500 offerte dalla sezione aostana del CAI. Al piano terreno sono sistemate la cucina e le sale da pranzo, distinte per le guide e per i clienti; al piano superiore quattro camere da letto con quattro letti ciascuna per i clienti e al secondo piano due camere destinate a dormitorio per le guide. La tassa d'ingresso è di 1,4  lire per il pernottamento e 1 lira per il coperto.
L’inaugurazione ufficiale si tiene a Courmayeur il 27 agosto. Al banchetto presso l'Hôtel Royal Bertolini partecipano circa centocinquanta alpinisti del Club Alpino Italiano. Alle tre del mattino del giorno successivo centodieci alpinisti, tra cui molte signore, accompagnate da una quarantina di guide, si recano al rifugio per il battesimo con una bottiglia di champagne. Padrino della manifestazione è il presidente del Cai, Francesco Gonella. Il discorso d'inaugurazione è tenuto dal conte Cibrario. Subentrato all'improvviso il cattivo tempo, alcuni partecipanti alla manifestazione proseguono per Chamonix, mentre altri scendono precipitosamente a Courmayeur.
25 luglio
Transita per la prima volta ad Aosta, diretta in Savoia, un’automobile a benzina. Secondo la stampa locale, il nuovo mezzo di comunicazione non è adatto alle strade di montagna, a causa delle curve continue e soprattutto perché spaventa i cavalli. Comune è l'auspicio che non ne passino molte.
Settembre
Esce presso l'Imprimerie catholique, il Premier livre de lecture de l'enfant valdôtain. Redatto dalla Soeur de Saint-Joseph, Mère (Mère) Célestine, da trent'anni maestra presso la scuola delle Giuseppine, antenato del celebre Chez Nous, è il primo libro per le scuole elementari specificatamente dedicato ai bambini valdostani. Il fine esplicito è, insegnando a leggere, far amare Dio, i genitori, le virtù e la patria.
1 ottobre
Il nuovo Bâtiment des écoles è inaugurato in Piazza S. Francesco. Ospita in un'unica grande struttura la Scuola Normale Superiore femminile con annesso Convitto, il corso elementare di tirocinio per le aspiranti maestre, il Giardino Froebeliano, le scuole elementari maschili e quelle femminili. Il progetto, fortemente voluto dalla Giunta Chabloz, aveva avuto un iter molto travagliato, sia per motivi di ordine finanziario (un prestito di 160.000 lire), sia per la durissima campagna di opposizione scatenata dalla stampa clericale che, in nome di principi di ordine religioso e morale e avanzando timori per l'insegnamento della lingua francese nella nuova Scuola, aveva cercato in tutti i modi di contrastare l’iniziativa dell'amministrazione liberale.OttobreAnselme Réan presenta alla Giunta comunale il manoscritto dal titolo Lectures valdôtaines pour les écoles, manuale di lettura per la scuola valdostana redatto in seguito al concorso indetto nel 1896 dal Consiglio comunale per un manuale scolastico in francese, specifico per le scuole valdostane. Il volume, un'antologia di autori valdostani su soggetti valdostani, si presenta come un "manuale tutto impregnato delle tradizioni, della storia e del carattere valdostano" che deve aiutare a superare le contrapposizioni fra laici e clericali, liberali e conservatori, per creare il "valdôtain avant tout".

17 novembre
Esce il primo numero de "L'Union valdôtaine". Stampato presso la tipografia Mensio, il giornale redatto in lingua francese intende occuparsi prevalentemente di politica e di economia. Settimanale del gruppo liberal-progressista di Aosta, guidato dal sindaco César Chabloz, sostiene Zanardelli e Giolitti, con notevoli aperture verso il movimento socialista, contro la svolta conservatrice di Pelloux e Sonnino ed è in costante polemica con "Jacques Bonhomme", organo della famiglia Farinet. Redatto da César Chabloz, Louis-Napoléon Bich, Sylvain Lucat, Charles Marguerettaz, Joseph Torrione e dall'editore Luigi Mensio, vi collaborano anche alcuni professori del Liceo di Aosta, membri attivi della sezione valdostana della Società Dante Alighieri. Apparirà fino al 29 dicembre 1905.

 

 

 

 

 BENVENUTI NEL SITO "STORIA DELLA VALLE D'AOSTA"

 

 

L' OTTOCENTO

1800

15-18 maggio
L’esercito di Napoleone attraversa la Valle d’Aosta.
L’avanguardia dell’Armée de Riserve, circa tremila uomini comandati dal Generale Lannes, attraversa il valico del Gran San Bernardo e inizia la discesa verso Aosta. Dopo aver facilmente superato la resistenza del Reggimento Kinsky, composto da quattrocento croati che avevano ripiegato da Saint-Rémy fino alla città, Lannes entra a mezzogiorno del 16 maggio in un’Aosta deserta, accolto soltanto dal clero che lo implora di essere generoso con una città già tanto provata dalla guerra. Le autorità francesi rassicurano la popolazione, disponendo che le autorità locali rimangano sul posto e preoccupandosi di organizzare una festosa accoglienza per l’imminente passaggio del Primo Console Napoleone Bonaparte.
19 maggio – 1 giugno
Battaglia di Bard.
Le truppe di Lannes raggiungono Bard, dopo aver superato con successo il tentativo austriaco di fermare a Châtillon la discesa dei francesi. Berthier porta il Quartiere Generale a Verrès da dove invia tre messaggi al Primo console prospettandogli i seri problemi che il forte pone al passaggio delle truppe e soprattutto dell’artiglieria.
La sera del 20 maggio, mentre l’avanguardia di Lannes passa oltre Bard attraverso i sentieri che aggiravano il forte, tagliandolo fuori da ogni comunicazione con Ivrea, il generale di Divisione Dupont intima la resa al Comandante Bernkopf. Ricevuta una risposta negativa, ordina l’attacco a sorpresa del Borgo di Bard, abbandonato dalla popolazione sin dal giorno della presa di Aosta.
Nella notte tra il 21 e il 22 maggio, approfittando dell’oscurità, i soldati della 58° mezza brigata della divisione Loison, guidata dal gen. Gobert, camminando curvi dietro i parapetti fiancheggianti la strada, raggiungono e demoliscono la porta di Culetto, mentre un secondo gruppo di zappatori del genio discende lungo le rupi della montagna, supera le prime palizzate e si impadronisce dell’alta e bassa borgata calando il ponte levatoio dalla parte di Donnas. La guarnigione austriaca è costretta ad abbandonare il Borgo e a ritirarsi combattendo nella fortezza. I Francesi diventano padroni del paese, occupano le case e iniziano dalle finestre uno scambio giornaliero di fucileria con gli assediati.
La mattina del 22 il generale Dupont invia al capitano Bernkopf un secondo invito alla resa, ricevendone un secondo rifiuto. Un distaccamento di 400 uomini prende allora posizione ad Albard tenendo sotto fuoco le batterie basse e i trinceramenti che fronteggiano la Dora. Sulla montagna che sovrasta il forte vengono fatti trasportare a braccia dai contadini del posto (per un premio di 1200 franchi) tre pezzi di artiglieri catturati agli austriaci nel combattimento di Châtillon. Ma non è una potenza di fuoco sufficiente a costringere il forte alla resa.
La mattina del 26 maggio trecento granatieri di Francia tentano l’assalto a sorpresa, ma sono respinti da una valanga di fuoco che costa la perdita di oltre duecento uomini tra morti e feriti, tra i quali il generale Dufour, caduto mentre sta tentando l’attraversamento della Dora su di uno zatterone affondato dagli assediati.
Fallito l’attacco, non rimane che l’assedio. Il compito è affidato al Gen. Chabran, comandante della retroguardia, la cui divisione è considerata la più debole di tutta l’armata essendo composta in gran parte da coscritti alla prima esperienza militare. Circondano il forte 1243 fucilieri, guidati da 119 ufficiali: 302 fucilieri nel borgo di Bard, 283 sul lato di Hône, 375 sul lato di Donnas e 283 sulle alture di Albard. Ma i pezzi da 8 e da 4 dell’artiglieria francese, pur tenendo costantemente sotto pressione gli assediati, non procurano gravi danni alle strutture del fortilizio. Occorre portare un cannone da 12 a ridosso della porta principale del forte, piazzarlo fuori dalla portata di tiro dei difensori e sparare da distanza ravvicinata. La mossa vincente è realizzata nelle notti del 30 e 31 maggio quando il cosiddetto “cannone di Andreossi”, la cui sola bocca da fuoco pesa quasi una tonnellata, è trascinato fino al presbiterio della chiesa parrocchiale e posto a fianco del campanile, fuori dalla vista dei difensori e protetto dalle pareti rocciose strapiombanti.
La mattina del 1 giugno inizia il bombardamento: incominciano a crollare le palizzate che collegano fra loro le opere murarie, poi iniziano ad apparire brecce sempre più larghe nei muri del forte. Al tramonto è intimata la resa e il comandante Bernkopf issa la bandiera bianca. La capitolazione con l’onore delle armi è firmata la sera del 1 giugno 1800.
Giugno
In seguito alla battaglia di Marengo, Napoleone annette alla Francia il Piemonte e la Valle d’Aosta.

1801

4-11 gennaio
La seconda Révolution des Socques scoppia in seguito all'ordine del governo francese di requisire le campane per la fabbricazione di cannoni.
Il 4 gennaio la requisizione delle campane del campanile di Châtillon scatena la rivolta. I contadini della Bassa Valle marciano su Aosta al grido di “morte ai giacobini”. Il 10 gennaio fucilano a Donnas il notaio Louis Regis, il chirurgo Bertoliat, Humbert Cantaz e sua moglie e il giorno successivo, a Chambave, il notaio Ducrue. Il governatore militare della città di Aosta, generale Merk e il commissario straordinario, Laurent Martinet, pregano il vescovo di Aosta, Paolo Giuseppe Solaro di Villanova, di parlamentare con i ribelli. Questi promette ai capi l’impunità, la restituzione delle campane, la destituzione del commissario Bruni. Dopo una settimana di paura i contadini rientrano alle loro case. Gli ecclesiastici accusati di essere gli istigatori della rivolta, vengono arrestati, ma sono immediatamente rilasciati.
2 aprile
E’ ricreato, nonostante l'opposizione dei valdostani che auspicano la creazione di un autonomo Dipartimento, l'Arrondissement d'Aoste, sottoprefettura del Département de la Doire, con sede a Ivrea. Tra i primi provvedimenti vi è la soppressione degli Ordini religiosi. Primo sottoprefetto di Aosta è l’avvocato Laurent Martinet, già commissario della Repubblica.
Tra i primi provvedimenti della nuova amministrazione vi è l’allontanamento dalla Valle dei Padri Barnabiti che dirigevano il Collège Saint- Bénin, dei canonici di Lorraines e dei Cordeliers, i cui conventi sono requisiti per i quartieri militari.

1802

31 agosto
Sono cacciati dalla Valle d’Aosta i Padri Cappuccini, le suore di Lorraines, della Visitation e di Sainte-Catherine, le cui proprietà vengono requisite. Analoga sorte subiscono i conventi di Morgex, Châtillon e Verrès.
L'istruzione elementare viene progressivamente laicizzata con la sostituzione dei maestri religiosi o comunque nominati dal parroco, con maestri laici, impegnati a sostituire un progetto educativo fondato sulla formazione del buon cristiano con un progetto laico di creazione del buon cittadino.

1803

30 aprile
In seguito alla riorganizzazione delle diocesi e alla loro riduzione prevista dal Concordato fra Napoleone e la Santa Sede, la diocesi di Aosta è soppressa e annessa a quella di Ivrea e di Pinerolo. Sono soppressi anche il Seminario e il Capitolo della Cattedrale. Il vescovo di Aosta, Paolo Giuseppe Solaro di Villanova, deve rassegnare le sue dimissioni, benché avesse tentato in tutti i modi di rassicurare i francesi, piegandosi perfino ad elogiare la “Dichiarazione dei diritti dell'uomo” e a fungere da mediatore nei conflitti tra i contadini rivoltosi e la Municipalità. Mons. Grimaldi, Vescovo di Pinerolo, è nominato anche Vescovo di Aosta e di Ivrea, dove stabilisce la sua residenza.

1814

19 maggio
In seguito alla definitiva sconfitta di Napoleone, la Valle d’Aosta ritorna sotto il dominio sabaudo. Un solenne Te Deum di ringraziamento saluta il ritorno del Re. L’avvocato Jean-Baptiste Réan, che aveva in precedenza aderito al governo repubblicano e ricoperto la carica di sindaco di Aosta durante l’Impero, viene nominato Intendente di Aosta. Ritornano in vigore le Regie Costituzioni del 1770.

1817

26 settembre
Papa Pio VII emana la Bolla di ricostituzione della Diocesi di Aosta. I Cappuccini riprendono possesso dei conventi di Châtillon e di Morgex; ad Aosta riapre il Seminario maggiore. Vescovo di Aosta è nominato André-Marie de Maistre,  fratello di Joseph e di Xavier, che muore tuttavia prima di poter prendere possesso della sede.

1820

2 giugno
Il comune di Saint-Vincent acquista la proprietà della fonte scoperta nel 1770 e fa costruire un piccolo edificio a due piani, in stile neoclassico, la Fons salutis, come appare nella scritta sulla facciata. Al piano inferiore sta la sorgente delle acque, mentre quello superiore è adibito a stanze di riposo per gli ospiti. Nel 1822, fra il paese e la sorgente, viene costruita una strada carrozzabile sufficientemente larga da consentire il transito delle carrozze reali. Nel paese sorgono i primi due alberghi: lo "Scudo di Francia" e il "Leon d'Oro".

1821

Marzo
Alcuni liberali valdostani, fra i quali l’avvocato Laurent Martinet e il giovane Félix Orsiéres, salutano con entusiasmo i moti costituzionali torinesi, ai quali prende parte attivamente il giovane valdostano Antonio Maria Luigi Sarriod de la Tour, capitano di cavalleria, che verrà condannato a morte.

1834

Luglio
A Pré-Saint-Didier entra in funzione il nuovo edificio per i bagni termali con l'intento di attirarvi la famiglia reale. Costruzione semplice ed elegante, in mezzo a un verde prato ombreggiato dagli alberi e rinfrescato dai ruscelli, contiene diciassette vasche in marmo bianco, collegate da una serie di condutture d’acqua che ne conservano la purezza e la temperatura originale.

1835

23 settembre
Giungono ad Aosta i Frères des Ecoles Chrétiennes per prendersi cura dell’educazione dei ragazzi. Per oltre vent’anni gestiranno le due scuole elementari maschili della città e presso il Municipio e presso la Collegiale. Una delibera del consiglio comunale nel 1857 li sostituirà con maestri laici.

1841

Il canonico Félix Orsières pubblica a Torino il Coup d'oeil historique sur le Pays d'Aoste suivi d'une Théorie des améliorations à introduire en cette province, prima storia a stampa della Valle d’Aosta e primo organico programma di riforme in Valle d’Aosta.
Secondo Orsières era giunto per la Valle d'Aosta il tempo in cui "i lumi della moderna civiltà dovevano trionfare sugli errori creati da uno spirito mercenario e accreditati dall'ignoranza". Igiene e istruzione della gioventù sono i cardini del progetto di rinnovamento: la luce e l'aria dovevano precipitarsi al fondo delle mefitiche stalle dove languivano i bambini; i ministri della religione dovevano tenere i giovani lontani dai pregiudizi. Il Vangelo doveva temere soltanto l'ignoranza, soprattutto quella delle fanciulle, troppo spesso escluse dall'istruzione e destinate pertanto ad essere delle cattive madri. In ogni capoluogo doveva nascere una biblioteca pubblica.
Secondo Orsières era soprattutto l'isolamento a produrre il ritardo nello sviluppo fisico e morale dei valdostani. La strada carrozzabile per il Piccolo San Bernardo avrebbe consentito ad Aosta di diventare "un entrepôt" dove sarebbero affluiti francesi, svizzeri, savoiardi e piemontesi; le sue risorse si sarebbero moltiplicate. Diverse industrie sarebbero potute nascere se si fossero moltiplicati i mezzi di trasporto su ruota, non solo nella valle principale, ma anche in quelle collaterali; se si fossero costruiti acquedotti e canali d'irrigazione; se si fosse prestata maggior cura alla coltivazione dei bachi da seta; se per prevenire la totale distruzione delle foreste, si fosse sostituito il legname con il carbone; se i valdostani avessero sfruttato essi stessi in prima persona tutte le opportunità commerciali offerte dalla posizione geografica.
15 gennaio
Esce il primo numero della “Feuille d’Annonces d’Aoste”, primo periodico valdostano. Quindicinale, stampato presso la tipografia Damien Lyboz, diretto dal fratello del tipografo, Augustin Lyboz, si presenta soprattutto come un foglio di informazioni e annunci economici, del tutto estraneo alla politica (anche per la censura preventiva cui è sottoposto il giornale), almeno fino al 1848, quando la prima pagina aprirà con un “Vive Charles Albert”, “Vive le Statut!). Vi collaborano tuttavia alcuni dei maggiori esponenti del primo liberalismo valdostano, come il canonico Félix Orsières, il "piccolo Gioberti valdostano", come ironicamente lo definivano i suoi avversari politici, ma anche esponenti del clero più conservatore. Con il passare degli anni, il giornale si apre sempre più di frequente a temi di carattere culturale, economico, sociale, dall’igiene all’istruzione, dalle tecniche per migliorare i rendimenti agricoli alle strade e alle comunicazioni, all’interno di una comune sensibilità che attraverso la cultura sia possibile modificare la società e nessuna censura possa fermare “il pensiero che vuole distruggere l’oscurantismo.
L’ultimo numero apparirà il 15 novembre 1853 quando sarà sostituito dal periodico “Le Constitutionnel valdôtain”.

 

1842

5 marzo
Il Consiglio comunale di Aosta approva il Règlement d'embellissement de la ville, primo vasto tentativo di dare alla città un piano regolatore che proibisse ai privati interventi tali da danneggiare l'immagine della città, ostacolare il traffico lungo le vie, mettere in pericolo la sicurezza pubblica. L'anno successivo l'architetto aostano Philippe Gaio presentava al Consiglio comunale un piano "d'embellissement et rectilinéation" della città, teso a favorire il commercio, "donner de la viabilité aux habitants" e abbellire una città "qui peut bien fixer l'attention du voyageur de génie". Sul piano urbanistico la costruzione del nuovo municipio di Aosta, fra il 1836 e il 1847, rappresentò  il segno più evidente della trasformazione della città. Il grande palazzo dell'Hôtel de ville, costruito sul luogo dell'antico convento di Saint-François, costituì l'elemento di unificazione della città, ancora composta di due nuclei distinti, la Ville e le Bourg, organizzati intorno ai due poli della Cattedrale e di SantOrso. Con la creazione del nuovo centro civico, completato cinquant'anni dopo dalla stazione ferroviaria sull'asse del Municipio, scomparve anche sul piano politico l'anacronistico sistema dei due sindaci e si completò la costruzione di un sistema amministrativo unificato.

1845

La Commissione per lo studio del cretinismo nel Regno di Sardegna individua in Valle d’Aosta  3554 gozzuti e 2180 cretini su di una popolazione complessiva di 81.232 abitanti. Il problema del cretinismo era emerso con terribile evidenza nei resoconti di viaggio dei primi viaggiatori stranieri in Valle d’Aosta. Particolare diffusione avevano avuto le pagine di De Saussure, di Bourrit, di William Brockedon e di Raoul Rochette, secondo i quali “in nessun altro luogo vi erano tanti gozzuti e cretini quanto in Valle d’Aosta”. Nelle prime guide di viaggio di Murray, di Baedeker, di Johanne che accompagnano la nascita del turismo alpino ottocentesco, la Valle d’Aosta è descritta come un luogo “bellissimo per la natura ma infame per il cretinismo”, dove “la végétation est si belle et l’humanité si laide”.

1848

10 marzo
Aosta festeggia lo Statuto. Alle 11 del mattino la diligenza proveniente da Torino e recante il dispaccio reale è accolta da una folla plaudente. L'indomani, su invito del sindaco di Aosta, viene celebrato nella Cattedrale un solenne Te Deum di ringraziamento alla presenza delle autorità civili, religiose e militari. Canti, musiche e acclamazioni proseguono fino a tarda notte.
26 marzo
La nuova legge sulla libertà di stampa  autorizza qualunque scritto che non offenda la religione e la morale e non pregiudichi il "regolare andamento del governo". La censura, esercitata fino ad allora dall'autorità ecclesiastica, viene affidata a una commissione di nomina governativa che si riserva il diritto di sequestro e di sospensione dei giornali.
27 aprile
Prime elezioni politiche per il Parlamento subalpino.
Nel collegio di Aosta vince l'avvocato Laurent Martinet (170 voti) contro l'avvocato Léonard Gerbore (25 voti). Nel collegio di Quart vince l'avvocato Maurice Tercinod (77 voti) contro l'avvocato Léonard Gerbore (24 voti). Nel collegio di Verrès vince, con l'unanimità dei suffragi (68 voti), il capitano del genio militare Louis Ménabréa
4 ottobre
Le leggi sull'istruzione pubblica varate dal ministro Carlo Boncompagni riorganizzano il sistema scolastico nel Regno di Sardegna. Esse prevedono il controllo dello Stato su tutto l'insegnamento pubblico, statale e privato. Le numerose scuole elementari della Provincia di Aosta passano sotto il controllo di un Consiglio di Istruzione presieduto dall'Intendente. E' fatto obbligo a ogni comune di aprire una scuola elementare, disposizione che ha scarso affetto sulla Valle d'Aosta, dove vi era già la più alta concentrazione di scuole del Regno.

1849

10 gennaio
Nasce ad Aosta il Comité médical d'hygiène et santé publique. Istituito per iniziativa di un gruppo di medici, si propone di studiare le cause delle malattie più diffuse in Valle, individuarne i rimedi per suggerirli al legislatore e avviare un progetto di educazione fisica e morale dei giovani.
15 gennaio
Nasce ad Aosta il Cercle National d'Aoste allo scopo di far conoscere i vantaggi del governo monarchico-costituzionale, diffondere le idee democratiche, migliorare la condizione del popolo e insegnare i diritti e i doveri dei cittadini. Presidente provvisorio è il canonico  Félix Orsières,
22 gennaio
Nuove elezioni politiche per il Parlamento subalpino.
Nel collegio di Aosta si afferma l'avvocato liberale Laurent Martinet (167 voti) contro l'avvocato Léonard Gerbore (34 voti). Nel collegio di Quart l'avvocato Frédéric Barbier (70 voti)  contro l'avvocato Léonard Gerbore (45 voti).  Nel collegio di Verrès l'avvocato Jean-Baptiste Défey (57 voti) contro il capitano Louis Ménabrea (17 voti).
31 gennaio
Si svolgono ad Aosta le prime elezioni comunali. Laurent Martinet, che ha ottenuto il maggior numero di suffragi, è nominato, con decreto regio, sindaco della città.
1 marzo
Esce il primo numero del settimanale "L'Indépendant". Organo ufficiale del clero, nato per iniziativa del vescovo Jourdain, rappresenta la risposta cattolica al periodico "La Feuille d'Annonces d'Aoste" che aveva assunto una chiara connotazione liberale. Stampato dalla tipografia di Damien Lyboz (dal novembre del 1859, dalla tipografia di J.-B. Stevenin) è redatto interamente da membri del clero, fra i quali il canonico Grat Jovet, l'abbé Pierre-Joseph Béthaz, i canonici  Edouard Bérard, Joseph-Auguste Duc (futuro vescovo di Aosta), Paul Gavard e l'abbé  Cyprien Bich.
Mentre dà una valutazione moderatamente positiva dello Statuto, considerandolo un baluardo contro l'avanzata dei "rivoluzionari" e cioè dei repubblicani e dei democratici che, novelli barbari, minacciavano l'Italia, “L’Indépendant” sarà decisamente avverso alla politica ecclesiastica messa in atto dal governo piemontese ed al processo di unificazione italiana che gli appariva come una violazione sistematica dei diritti inviolabili della Chiesa. Obiettivo di fondo sarà difendere "les droits du surnaturel dans la société chrétienne" e opporsi senza tregua "à cet esprit moderne qui cherche à éliminer le Christ des choses du temps".
Uscirà fino al 6 gennaio 1876 quando subentrerà, come organo della curia, la "Feuille d'Aoste".

1850

25 gennaio
Nasce "Le Conseiller du peuple. Journal du Val d'Aoste, politique, littéraire agricole". Pubblicato dall’editore Mensio, uscirà ogni dieci giorni, fino al 30 giugno 1850 e mensilmente fino al 14 febbraio 1851, con il nuovo sottotitolo "Journal mensuel d'instruction et d'éducation". Redatto dal canonico Basile Guichardaz, si presenta come un giornale cattolico aperto al dialogo con i liberali, propone un progetto di collaborazione sui temi dell’istruzione, dell’igiene pubblica, della sanità che si sarebbe infranto con il varo delle leggi  Siccardi sull’incameramento dei beni ecclesiastici.
8 aprile
Il Senato piemontese approva le leggi Siccardi che aboliscono il tribunale e le immunità ecclesiastiche, prevedono la riduzione  delle festività religiose e il divieto per gli enti ecclesiastici di acquistare beni o accettare donazioni senza l'autorizzazione dello Stato. In Valle, alle manifestazioni di entusiasmo dei liberali, si contrappongono le violente proteste dei clericali.
10 luglio.
La Famiglia reale si reca in vacanza alle terme di Courmayeur. Il corteo con la Regina e il Duca di Aosta attraversa alle cinque del mattino la città di Aosta diretta a Courmayeur. La città è addobbata come per le grandi feste. La popolazione accorre lungo la strada. Archi di trionfo e pubblica illuminazione accompagnano tutto il viaggio notturno del corteo reale. Le autorità ribadiscono l'attaccamento dei valdostani a Casa Savoia. Alle nove del mattino il corteo raggiunge Courmayeur dove la Famiglia reale rimarrà fino al 14 agosto.
27 luglio.
Prima caccia di Vittorio Emanuele II.
Dopo una settimana contrassegnata da notizie contraddittorie, alcuni colpi di fucile sui monti sopra Lillaz, nella valle di Cogne, annunciano l’arrivo imminente di Sua Maestà. Vittorio Emanuele II, da poco salito al trono, fa il suo ingresso a Cogne verso mezzogiorno, accompagnato dal fratello Ferdinando, Duca di Genova, dall’aiutante di campo, generale Morozzo della Rocca, dal marchese Cesare Pallavicini e da alcuni ufficiali di ordinanza. La municipalità e il parroco, seguiti da un lungo corteo di folla, gli vanno incontro, al grido di “Vive le roi”. Il sovrano si ferma circa un’ora davanti alla Chiesa dove lascia al curato 500 lire da distribuire alle vittime dell’incidente della miniera dell’anno precedente. Altre famiglie povere ricevono “qualche soldo di elemosina” e sono “largamente ricompensati” i cacciatori che hanno accompagnato il sovrano durante le cacce.
E’ l’inizio di una stagione straordinaria per i territori valdostani inclusi nei Distretto Reale di caccia. Dal 1863, quando le cacce diventeranno regolari, al 1913, quando per l’ultima volta Vittorio Emanuele III si recherà a Valsavarenche, un fiume di denaro si riverserà sulla Valle d’Aosta, in particolare sulle vallate di Champorcher (prima meta di caccia presto abbandonata per la carenza di animali), di Cogne e di Valsavarenche. Per re verranno costruiti ponti, strade, sentieri, restaurate case e castelli e troveranno lavoro centinaia di persone. La Valle d’Aosta godrà di una pubblicità gratuita, una straordinaria vetrina internazionale, proprio negli anni in cui nasceva il turismo alpino.

1852

10 gennaio
Il vescovo di Aosta proibisce la lettura di cinque opuscoli del canonico Orsières: Le vrai curé; L'évêque selon l'Evangile; Observations ethnologiques; De la révocation arbitraire des pouvoirs d'un ecclésiastique; Essai d'un cathéchisme civique et politique raisonné.
Aprile
È istituita ad Aosta la prima Ecole de méthode per le maestre della scuola elementare. Della durata di circa due mesi e mezzo, deve essere obbligatoriamente frequentata in estate dalle maestre "non approuvées", cioè dalle persone che insegnano senza aver mai sostenuto alcun esame di "approbation".

1853

28 aprile
È inaugurato ad Aosta l'Hospice des crétins, destinato ad accogliere i bambini al di sotto dei dieci anni affetti da cretinismo, studiare le diverse fasi della malattia e tentarne la cura. Proposto dall'Ordine di San Maurizio e Lazzaro e dal Consiglio di amministrazione dell'Ospizio di Carità di Aosta, sono inizialmente ammessi 11 bambini scelti da un'apposita commissione. Direttore è nominato il Conte Crotti di Costigliole; medici il barone Bich e il dott. Favre.
1 dicembre
Nasce "Le Constitutionnel valdôtain", settimanale liberale e filo cavouriano. Tra i redattori vi sono il sindaco di Aosta, Bruno Favre e il canonico Félix Orsières. Nato in occasione delle elezioni politiche dell'8 dicembre 1853, a sostegno della candidatura dell'avvocato Laurent Martinet, tratta i temi che maggiormente caratterizzano la cultura liberale valdostana: lo sviluppo delle strade e in particolare la costruzione della carrozzabile del Gran San Bernardo, con l'ipotesi di un tunnel a Menouve che collegasse la Valle con la Svizzera; lo sviluppo della pubblica istruzione, e in particolare la creazione di scuole femminili e di scuole normali per la formazione dei maestri; l'igiene pubblica e la sanità; la difesa delle istituzioni liberali e dello Statuto albertino contro le manovre del "parti prêtre". Nonostante la condanna del Vescovo di Aosta, André Jourdain, che il 22 settembre 1854 ne proibisce la lettura in tutta la diocesi, il periodico sarà attivo fino al 28 gennaio 1858, quando sarà vittima dei conflitti interni al mondo liberale seguiti alla sconfitta elettorale del novembre 1857.
8 dicembre
Elezioni politiche. L'avvocato Laurent Martinet (170 voti) vince nel Collegio elettorale di Aosta contro l'avvocato Léonard Gerbore (94 voti), candidato dei conservatori. Nel collegio di Quart vince il cavaliere Joseph Gerbore (99 voti), contro l'avvocato Bruno Favre (54 voti) e il conservatore Joseph Buniva (9 voti). A Verrès vince l'avvocato Frédéric Barbier (38 voti), contro l'avvocato Dominique Marco (35 voti).
26 dicembre
Scoppia la terza Révolution des socques.
In seguito alla promulgazione della legge sulla tassa personale e mobiliare, un gruppo di contadini si raduna a Champorcher e PontBozet  per marciare su Aosta al grido di "Viva il Re" e "Abbasso lo Statuto". A Hône i rivoltosi si impadroniscono delle armi della Guardia nazionale.
Il giorno seguente l'intendente Racca muove incontro ai rivoltosi, saliti a diverse centinaia, che marciano sulla città chiedendo l'abolizione dello Statuto, la revoca del ministro delle Finanze, la soppressione delle imposte e dei nuovi pesi e misure, il ripristino delle feste religiose.
28 dicembre
Le truppe inviate da Ivrea dall'Intendente generale reprimono la rivolta in Bassa Valle, mentre ad Aosta la Guardia nazionale, affiancata da carabinieri, doganieri e cittadini in armi, prepara la difesa. Una delegazione di autorità, composta dal Vescovo mons. Jourdain, dall'Intendente Racca, dal Vicario generale Jans, dal conte Crotti, dal sindaco Favre e dall'avvocato Deffey, muove incontro agli insorti e permette loro di entrare pacificamente in città, dopo averli convinti a deporre le armi.
29 dicembre
Il battaglione proveniente da Ivrea giunge ad Aosta. L'Intendente generale sconfessa l'atteggiamento morbido delle autorità cittadine e arresta 200 rivoltosi. L'Intendente Racca, accusato di avere ceduto di fronte agli insorti, viene sospeso dalle sue funzioni. Le autorità organizzano la ricerca e l'arresto dei rivoltosi nei paesi della Bassa Valle. Fra questi, sei ecclesiastici vengono imprigionati con l'accusa di aver fomentato l'insurrezione.

1854

Gennaio
532 persone sono arrestate con l'accusa di avere partecipato all'insurrezione contadina. Al termine dell'istruttoria saranno citate in giudizio 120 persone, poi ridotte a 104, di cui 78 già incarcerate e 26 in contumacia.
6 febbraio
Il conte Crotti di Costigliole inizia a pubblicare a puntate, sul giornale "L'Indépendant", la sua Notice historique sur les causes du mouvement insurrectionnel de la Vallée d'Aoste dans les journées des 26-27 et 28 décembre 1853. L'insurrezione è attribuita a due cause: gli attacchi dello stato alla religione cattolica e le nuove imposte in un momento di grave carestia e di miseria. E' respinta come una calunnia l'accusa al clero di aver fomentato i disordini.
Luglio
E’ inaugurato a Courmayeur il Grand Hôtel Royal, primo albergo di lusso valdostano con 180 posti letto. Costruito dall'albergatore sanremese Lorenzo Bertolini, diviene luogo alla moda del turismo termale ed alpino ai piedi del Bianco. Alla metà dell'Ottocento circa cinquecento villeggianti frequentavano ogni estate la piccola stazione termale che acquista  la fama di una "Chamonix d'en deça des Alpes". 
Settembre
36 casi di colera sono segnalati in tutta la Valle d'Aosta e in particolare a Verrès. L'epidemia, proveniente da Genova, provoca decine di migliaia di morti in tutta Italia, ma non colpisce in modo particolarmente grave la Valle d'Aosta, dove i morti accertati a causa del contagio sono complessivamente quattordici.

1855

4 gennaio
Nasce il settimanale "Feuille d'Aoste", espressione dell'ala moderata del movimento liberale e continuatore della "Feuille d'Annonces d'Aoste". Primi redattori sono Jean-Oyen Mellé, Bruno Favre, Rémy Chevalier; editore lo stesso Damien Lyboz che aveva pubblicato la "Feuille d'Annonces”. Il giornale si propone “une discussion calme et sans passion” su tutti i temi di interesse per la Valle. E’ a favore dello sviluppo dell’istruzione, rivendicando però il primato dell’educazione morale e religiosa; è favorevole allo Statuto albertino, ricordando non solo i diritti, ma anche i doveri dei cittadini; plaude alla causa della libertà, dell’unità, dell’indipendenza dell’Italia, esprimendo l’auspicio che il governo prenda in considerazione le tristi condizioni della Valle.
Uno dei più longevi fra i periodici valdostani, cesserà le pubblicazioni, dopo molte trasformazioni che lo porteranno verso posizioni sempre più conservatrici fino a diventare nel 1876 un organo della Curia vescovile, il 27 gennaio 1893.
9 marzo
Il Tribunale di Torino assolve 67 dei 77 detenuti per la rivolta contadina del dicembre 1853. Sono condannate nove persone, tutte per delitti comuni commessi durante la rivolta. I sacerdoti coinvolti nell'insurrezione vengono tutti assolti.
29 marzo
Nasce ad Aosta l'Académie scientifique et religieuse de Saint-Anselme. Promotore dell'iniziativa è il Priore di Sant’Orso, Jean-Antoine Gal, affiancato dal padre cappuccino Joseph Beroud (1795-1860), dal canonico Victor-Joseph Lucat (1824-1856), dal barone Emile Bich (1799-1870), dal conte Edouard Crotti di Costigliole (1799-1870). Gli obiettivi della nuova istituzione sono espressi nelle allocuzioni introduttive dell'abbé (abbé) Frédéric Cavagnet, che denuncia la scarsa familiarità dei valdostani con la loro storia, e del canonico Gal che esorta agli studi di archeologia e di etnografia per mostrare "le caractère  exceptionnel et remarquable" del Pays d'Aoste e ribadisce il ruolo fondamentale della religione nell'impedire alle scienze di corrompersi e delle scienze nel rendere omaggio alle opere di Dio. Lo statuto dell'accademia professa "une soumission parfaite au pontife romain" e sancisce il ruolo della scienza come ausiliaria della religione. La presenza quantitativa degli ecclesiastici è largamente superiore a quella dei laici e tutte le cariche istituzionali, salvo quella del tesoriere, sono assegnate a membri del clero.
31 luglio
Le guide di Courmayeur, Joseph Chabod, Pierre-Joseph Mochet, Marie-Joseph Perrod, Alexandre Fenoillet, Pierre-Alexis Proment e il giovane scozzese James Ramsay compiono la prima ascensione al Monte Bianco dal versante di Courmayeur. La spedizione, partita il 30 luglio alle cinque del mattino, raggiunge la sommità del Monte Bianco alle una del pomeriggio del giorno successivo. L'impresa suscita numerose polemiche e qualcuno (ad esempio la "Gazette de Savoie") nega l'autenticità del resoconto. Il completamento della via italiana al Bianco, negli anni successivi, trasformerà Courmayeur in una capitale dell'alpinismo.

1856

3 dicembre
Il consiglio comunale delibera la sostituzione con maestri laici dei "Fratelli della dottrina cristiana" (detti Frères ignorantins) che dal 1834  istruivano i bambini della città. L’ordine religioso è accusato di insegnamento “clericale” e di affiliazione alla setta gesuita. Una violenta polemica si scatena fra i clericali e il comune di Aosta intorno ai principi fondamentali dell'istruzione elementare.

1857

15 novembre
I conservatori vincono le elezioni politiche. Il colonnello conte Emmanuel de Bosses (212 voti), il conte Edouard Crotti di Costigliole (144 voti), e il conte Vittorio di Camburzano (108 voti) sconfiggono per la prima volta i candidati liberali Martinet (178 voti), Mongenet (72 voti) e Frescot (62 voti), rispettivamente nei collegi elettorali di Aosta, Quart e Verrès.

1858

16 giugno

Nasce il settimanale “L’Impartial”. Journal politique, littéraire, agricole et commercial de la Vallée d'Aoste" (poi "Journal de la Vallée d'Aoste"). Settimanale, poi bisettimanale, è diretto dal giornalista savoiardo Antony Luyrard. Di ispirazione liberale e anticlericale, uscirà presso la tipografia Jean Violetta di Aosta fino al 5 luglio 1860.

Il programma proclama l'impegno per la difesa della libertà e il rispetto dei diritti dei cittadini contro "le parti du passé"; l’impegno per lo sviluppo dell'industria, del commercio e dell'agricoltura, attraverso la costruzione della ferrovia e delle strade carrozzabili. Le tematiche di carattere locale riprendono le battaglie del "Constitutionnel valdôtain" degli anni precedenti: sviluppo della rete viaria, in particolare la costruzione delle carrozzabili per il Grande e il Piccolo San Bernardo, del tunnel di Menouve e della ferrovia Aosta-Torino; difesa delle libertà costituzionali, perennemente minacciate dagli organi di stampa conservatori; diffusione dell'istruzione popolare, laica e gratuita; promozione del turismo e in particolare delle stazioni termali di Pré-Saint-Didier, di Courmayeur e di Saint-Vincent.
Sul piano nazionale il giornale difende generalmente le scelte del governo piemontese tra il 1858 e il 1860. L'opera diplomatica di Cavour e l'eroismo di Garibaldi sono sempre degni di ammirazione. La guerra contro l'Austria è la lotta "de la civilisation contre le despotisme, de la nationalité contre l'étranger". Le annessioni della primavera del 1860 sono salutate come "un fait unique dans les annales du monde", senza dubbio "le plus bel enseignement que puisse donner un peuple à sa postérité". Solo le riforme ecclesiastiche sono troppo moderate, poiché il potere temporale dei Papi nuoce a quello spirituale e questa confusione danneggia gravemente la religione.
Dopo l'annessione della Savoia alla Francia, la redazione de "L'Impartial", che fino a quel momento era stato il più fervido sostenitore dell'italianità della Valle, decide di pubblicare l'articolo di un anonimo corrispondente che, dopo aver sottolineato i profondi legami della Valle d'Aosta con la Savoia e con la Francia, profetizza una Valle d'Aosta "annegata come un atomo nel vasto regno italiano". La fine del giornale non fu probabilmente estranea ai clamori suscitati da quell'articolo. Il 5 luglio 1860, senza alcuna spiegazione, il periodico cessa definitivamente le pubblicazioni.
7 luglio
I liberali vincono le elezioni dei Consigli divisionari e provinciali. Dopo la sconfitta del 1857, il successo elettorale è il primo di una serie che, sull'onda dei trionfi dell'esercito sabaudo, delle annessioni e dell'impresa garibaldina, trascina il partito liberale valdostano a ricuperare la maggioranza prima nelle elezioni parziali del Comune di Aosta del 1° agosto 1859 e del gennaio 1860, poi nelle politiche del 1860.

1859

5 giugno
Esce il primo numero del settimanale "L'Album. Journal  des Grandes Alpes".
Primo periodico volto in modo specifico alla promozione del turismo in Valle d'Aosta, è ideato dal medico aostano Auguste Argentier, in collaborazione con il giornalista milanese Carlo Viale, con l’intenzione di uscire tutte le domeniche per l'intera stagione delle cure termali. L'obiettivo è far conoscere al pubblico lo splendore della natura valdostana, accrescere la ricchezza della Valle attraverso "l'industrie des étrangers" e promuovere lo sfruttamento a fini sanitari delle fonti termali di Saint-Vincent, Courmayeur e Pré-Saint-Didier. Stampato dal tipografo Violetta, in quattro pagine, interamente in lingua francese, con pubblicità degli alberghi e lista dei turisti che frequentano le località termali, reca sul frontespizio l'esplicita dichiarazione che "L'Album, étranger à la politique, s'occupe de littérature, sciences, beaux-arts, hygiène, descriptions, critique et compte-rendu".
Il settimanale si rivolge tanto ai clienti delle stazioni termali quanto agli albergatori, alle guide, ai commercianti locali, invitati a mostrarsi più zelanti nel soddisfare le esigenze dei clienti, e a tutta la popolazione locale, esortata a riconoscere l'importanza del turismo e a dimostrarsi più aperta nei confronti dei viaggiatori. Le quattro pagine comprendono un editoriale dedicato all'illustrazione delle virtù salutari delle acque e alla descrizione delle bellezze naturali delle stazioni termali di Courmayeur, Saint-Vincent e Pré-Saint-Didier, luoghi deputati a trainare lo sviluppo dell'industria turistica; una Petite Chronique  e dei Mélanges, dove Argentier annota avvenimenti, raccoglie curiosità, divaga sulla moda, la storia locale, la religione, la guerra, lasciando libero corso al suo temperamento di umorista impertinente e alla sua filosofia di libero pensatore.
Il periodico dura una sola estate. L'ultimo numero, del 27 ottobre 1859, annuncia la sospensione delle pubblicazioni per l'anno in corso "pour les reprendre le premier dimanche du mois de juin de l'année 1860" e invita i lettori che non hanno ancora pagato l'abbonamento a farlo al più presto. Ma l'anno successivo il giornale non avrebbe visto la luce.
23 novembre
E' soppressa la Provincia di Aosta. La legge Rattazzi sul riordinamento delle amministrazioni comunali e provinciali, approvata dal Parlamento subalpino, abolisce la Provincia di Aosta, trasformandola in Circondario (Arrondissement) della Provincia di Torino. La classe dirigente valdostana insorge all'unanimità chiedendo  il ripristino della Provincia e la battaglia per la difesa dell'autonomia provinciale coinvolge tutte le forze politiche.
La "Feuille d'Aoste" confessa che un profondo "sentimento di scoraggiamento" si è impadronito dei valdostani di fronte a un governo sordo ai loro appelli e ai loro lamenti, mentre invece è "prodigo di benefici in tutti gli altri luoghi".  Quando le antiche province erano scese al rango di arrondissement (“comme si Turin avait besoin d'Aoste pour s'arrondir”), un lungo grido di protesta si era elevato da tutte le parti contro questo modo di tagliare la popolazione. “Quante città sacrificate alla prosperità di un solo centro!" "Quale non fu la delusione generale quando si vide che, per il più piccolo atto amministrativo, occorreva il consenso dei signori di Piazza Castello, la maggior parte dei quali ignora probabilmente a quale latitudine si trovi la Valle d'Aosta".
I clericali de "L'Indépendant" ironizzano sui sentimenti patriottici espressi dalla cultura liberale: “Applaudissez, Italianissimes Valdôtains…L’Italie est faite, nous sommes Italiens, mais en disparaissant des rangs des peuples”.  Nei mesi successivi il foglio conservatore si impegna in una campagna di denuncia dei misfatti del governo centrale: abolizione dell'autonomia provinciale, progressiva centralizzazione di tutti i rami dell'amministrazione, minaccia alla lingua francese, assegnazione ai forestieri degli impieghi locali più importanti e remunerativi.

1860

24 marzo
Il Trattato di Torino cede alla Francia la contea di Nizza e il Ducato di Savoia, nell'ambito degli accordi stipulati a Plombières. In giugno il Parlamento italiano approva la cessione di Nizza e Savoia alla Francia. Un vivace dibattito si apre sui giornali valdostani intorno alla nuova collocazione della Valle d'Aosta nello stato unitario italiano.
In occasione delle annessioni degli Stati del centro-Italia, la "Feuille d'Aoste" annuncia "la più bella pagina della nostra storia... il trionfo del principio di libertà e di nazionalità sull'idea sempre assurda e stretta del municipalismo", una pagina che avrebbe fatto dei valdostani "i cittadini di una grande nazione", capace di creare "un'era nuova" e far dimenticare "un passato infelice".
25 marzo
I candidati del Comité libéral vincono le elezioni politiche. Nel collegio di Aosta l'ingegnere Germain Sommeiller sconfigge il candidato dei conservatori, conte Solaro della Margarita (335 voti contro 66). Nel collegio di Quart, il medico Emmanuel Bich sconfigge il conte Crotti di Costigliole (151 a 80). Nel collegio di Verrès, il cav. Balthazard Mongenet sconfigge il conte Vittorio di Carburzano (141 a 38).
7 giugno
Una lettera anonima viene pubblicata dal giornale liberale "L'Impartial". In essa si sottolinea lo stretto legame tra la storia valdostana a quella savoiarda e si preconizza per la Valle d'Aosta un futuro dove la sua identità sarebbe annegata come una goccia nell'oceano italiano. La lettera apre un vasto dibattito e lo stesso "Impartial" prenderà le distanze dall'anonimo autore della lettera.

1861

27 gennaio
Prime elezioni politiche per il Parlamento italiano. Nel collegio elettorale di Aosta (che ora comprende anche l'ex collegio elettorale di Quart) è eletto deputato il conte Carlo Alfieri (313 voti) contro il barone Emmanuel Bich (6 voti). In quello di Verrès, Balthazard Mongenet (133 voti) contro il barone Emmanuel Bich (97 voti). I cattolici non partecipano alle elezioni.
7 aprile
A seguito della rinuncia del conte Carlo Alfieri, una nuova tornata elettorale si svolge nel collegio di Aosta. Viene eletto deputato il commendatore Domenico Carutti con 378 voti su 389 votanti.
9 aprile
Il Consiglio scolastico provinciale informa la Municipalità di Aosta dell'intenzione di rendere obbligatorio l'insegnamento dell'italiano nelle due classi del corso superiore elementare e di sostituire gli insegnanti locali con maestri che conoscono la lingua italiana. Il Consiglio comunale di Aosta si oppone duramente.
Novembre
Il deputato lucchese Vegezzi Ruscalla pubblica l'opuscolo Diritto e necessità di abrogare la lingua francese in alcune valli della provincia di Torino, nel quale invita lo Stato italiano a utilizzare ogni mezzo per cancellare "questa macchia alla nazionalità italiana". L'opuscolo suscita un vasto dibattito nella cultura italiana e reazioni molto forti in Valle d'Aosta. In risposta, il canonico Edouard Bérard pubblica, presso la tipografia aostana Lyboz, l'opuscolo La langue française en Vallée d'Aoste, commissionatogli dalla Giunta municipale di Aosta. Sui giornali locali ferve la querelle linguistica.

1862

23 marzo
Elezioni politiche. A seguito delle dimissioni dell'on. Carutti, il ministro Domenico Berti è eletto deputato nel collegio elettorale di Aosta con 328 voti su 328 votanti.
30 ottobre
Un decreto regio riorganizza gli studi secondari al Collège Saint-Bénin. Il francese è ristabilito come lingua principale e strumentale, l'italiano è introdotto gradualmente a partire dalla seconda classe del Ginnasio. Sono mantenuti i corsi di filosofia, sono introdotti i corsi della Scuola tecnica e lo stato si impegna a concorrere per un terzo alle spese per il mantenimento del Collège.
I corsi presso il Collège, sotto la direzione dei Padri Barnabiti, saranno solennemente riaperti in gennaio. Di fronte a una vasta folla, le autorità civili, ecclesiastiche e militari del Circondario di Aosta prendono la parola per illustrare i risultati raggiunti ed esprimere i più sinceri ringraziamenti al ministro della Pubblica Istruzione "pour les bienfaits considérables dont il nous a dotés au moyen des décrets de réorganisation des études secondaires".

1865

14 luglio
Edward Whymper raggiunge la vetta del Cervino. Dopo un assedio durato quattro anni, l'alpinista inglese, partito da Zermatt, in compagnia di Charles Hudson, Haddo e Francis Douglas, Michel Croz, Zum Taugwald e figlio, raggiunge la cima della montagna "inaccessibile" battendo di poche centinaia di metri la cordata del Club Alpino italiano guidata dalla guida di Valtournenche Jean-Antoine Carrel. Lungo la discesa quattro componenti della spedizione, Croz, Hudson, Francis e Haddo Douglas, precipitano trovando la morte.
Tre giorni dopo si conclude anche la prima ascensione del Cervino dal versante italiano. Dopo la delusione patita il 14 luglio, Jean-Antoine Carrel, Aimé Gorret, Augustin Meynet, Jean-Baptiste Bic, partiti dal Breuil alle sette del mattino, dopo aver pernottato al Col du Lion, raggiungono la cima alle due mezzo del pomeriggio.
22 ottobre
Elezioni politiche. Ad Aosta è riconfermato Domenico Berti, unico candidato (297 voti). A Verrès Balthasard Mongenet (160 voti) batte l'avvocato Philibert Frescot  (147 voti).

1867

10 marzo
Elezioni politiche. Nel collegio di Aosta l'avvocato Louis Paris sconfigge il marchese Aymard Cavour (300 voti contro 253) e nel collegio di Verrès il conte Crotti di Costigliole sconfigge il candidato liberale Balthasard Mongenet (192 voti contro 185)
23 giugno
Elezioni politiche à Verrès. Il conte Crotti di Costigliole, candidato dei conservatori, è eletto deputato contro il cav. Balthasard Mongenet, liberale, per 175 voti a 123.
Aprile-settembre
L'epidemia di colera raggiunge la Valle d’Aosta.
Il 20 aprile è segnalato in città il primo caso di colera. Un carbonaro proveniente da Bergamo, Jean-Marie Bonaldi, è ricoverato all'Ospedale Mauriziano di Aosta. Viene posto in isolamento, curato e guarito. Il 29 aprile il colera fa la prima vittima. Antoine André, vetturino di professione, muore al ritorno di un viaggio ad Ivrea, dove la malattia aveva incominciato a diffondersi. Si evita tuttavia di parlare di epidemia e di prendere le necessarie precauzioni. Il 20 maggio tre aostani muoiono di colera. Di fronte all'evidente diffusione della malattia, il Consiglio comunale e il Consiglio sanitario del Circondario prendono le prime misure per fronteggiare l'epidemia: una commissione sanitaria viene istituita in permanenza presso il Municipio di Aosta, un lazzaretto viene installato alla Torre del Lebbroso.
Un avviso sanitario invita la popolazione alla calma e alla fiducia, prima condizione per sottrarsi all'epidemia; indica alcuni rimedi a base di tisane alle erbe e cucchiai di rhum e richiama la necessità di una rigorosa pulizia delle abitazioni e delle strade, ordinando di rimuovere le immondizie dalle strade, coprire di terra le concimaie e procedere alla disinfezione delle latrine.
Nei mesi di giugno e luglio il colera si diffonde in quasi tutta la Valle. Solo alcuni comuni di alta montagna (Gressoney, Ayas, Chamois, Champorcher, La Thuile, Valgrisenche, Valsavarenche, Cogne) rimangono immuni dal contagio. Un secondo lazzaretto, con personale medico e infermieristico, viene aperto nei locali del Piccolo Seminario (nell'ala sud-est del Collège) e viene istituito un servizio sanitario per la cura degli ammalati a domicilio e la constatazione dei decessi.

Ad agosto e settembre l'epidemia di colera diminuisce di intensità. Si chiudono i lazzaretti, si congedano i due medici che il prefetto di Torino aveva inviato ad Aosta per aiutare le autorità locali. Il Consiglio comunale, a nome di tutta la popolazione, ringrazia tutti coloro che si erano prodigati contro l'epidemia: i medici e i farmacisti, le suore di San Giuseppe e i Padri Barnabiti, le guardie urbane, le guardie campestri e i cantonieri.

L' 11 settembre muore ad Aosta l'ultimo malato di colera. L'epidemia cessa dopo aver provocato in Aosta 439 morti su una popolazione di circa 7.000 abitanti. Negli altri comuni della Valle le vittime del colera furono complessivamente 1744.
31 agosto
Nasce ad Aosta il Comice agricole.
Obiettivo principale è diffondere e incoraggiare i progressi dell'agricoltura, nella consapevolezza che solo incrementando la produttività del suolo sarebbe stato possibile incrementare la ricchezza del paese.
Inserendosi nel contesto di un'economia agricola molto povera e arretrata, il Comice sviluppa nel corso degli anni un'intensa attività che, attraverso informazioni, consigli, sollecitazioni, concorsi a premi, sussidi, iniziative di vario genere, tocca i più diversi settori della vita agricola: la coltura dei foraggi, la zootecnia, la viticoltura, la silvicoltura, la frutticoltura, le pratiche della concimazione, l'introduzione di nuovi strumenti e tecniche agricole, la lotta contro i parassiti delle piante, la creazione e la diffusione in ogni comune di latterie sociali e di "écoles des fruitiers". 
Centrale è l'impegno nei confronti dell'istruzione dei contadini al fine di sostituire "une méthode raisonnée de culture à la routine aveugle qui règne malheureusement trop dans nos campagnes", e sconfiggere il pregiudizio radicato secondo cui "il n'y a rien de mieux à faire que ce qu'on a fait jusqu'ici". Lo strumento più efficace per far conoscere le iniziative del Comice, è il "Bulletin" dell'associazione, inviato ai soci e ai comuni  della Valle.
Nonostante le difficoltà incontrate (l'esiguità delle risorse finanziarie, la scarsa collaborazione dei comuni, la radicata diffidenza dei contadini nei confronti delle innovazioni, l'apatia e la negligenza dei soci che, spesso, dimenticavano di pagare la quota dovuta), il Comice  continuerà la sua opera, guidato da uomini come il canonico Edouard Bérard, presidente dal 1870 al 1888, o come Louis Napoléon Bich, subentratogli nel 1889, e con la collaborazione di persone competenti come l'agronomo Laurent Argentier e il veterinario Louis Faletti, nella consapevolezza che "les idées chez nous marchent lentement et ne portent des fruits qu'après un grand nombre d'années".

1868

30 maggio
La "Società delle guide alpine di Courmayeur" è riconosciuta ufficialmente dal ministero degli Interni. Prima associazione del genere in Italia, e seconda in Europa dopo Chamonix, era nata negli anni cinquanta ad opera di un gruppo di guide di Courmayeur impegnate a valorizzare dal punto di vista alpinistico il piccolo comune termale ai piedi del Monte Bianco.

20 Luglio

È inaugurato ad Aosta un "Corso magistrale" per la preparazione dei maestri e delle maestre valdostane. Istituito dal Consiglio scolastico provinciale sulla base di un decreto prefettizio del 17 giugno 1868, il corso (talvolta impropriamente definito "Scuola magistrale") avrà la durata di due mesi e mezzo e agli esami conclusivi saranno ammessi 142 candidati, di cui 122 otterranno la promozione. Vivaci proteste nei fogli locali suscita il fatto che le lezioni (ad eccezione del catechismo) siano tenute interamente in lingua italiana.

31 agosto
Nasce ad Aosta la Succursale aostana del Club Alpino Italiano.
Seconda sezione in Italia, dopo quella di Varallo Sesia, è voluta e animata dal canonico Georges Carrel. La presidenza onoraria è attribuita all'alpinista e giornalista inglese Richard Henry Budden. Secondo il progetto originario, doveva trattarsi di una stanza dove il Club Alpino Torinese potesse depositare qualche libro, carta e strumenti per le escursioni. Nella sede, in cima alla grande scala del Municipio di Aosta, i visitatori potevano trovare una piccola biblioteca, guide, panorami e foto di montagna, una collezione di animali, piante, rocce e minerali, cimeli di grandi ascensioni, come la scala usata da Whymper sul Cervino, e un grande plastico in rilievo della Valle d'Aosta, donato dal canonico Pierre-Louis Vescoz.
Due anni dopo un “Cabinet de lecture” è inaugurato nella sala del CAI. Promosso dal giornalista e alpinista inglese H.R. Budden, direttore onorario, e denominato anche "Cercle littéraire d'Aoste", è posto sotto la vigilanza della municipalità ed ha un direttore effettivo, un bibliotecario e un segretario. Oltre al materiale della sezione aostana del CAI, accoglie la biblioteca che il canonico Orsières aveva legato all'amministrazione cittadina e si impegna ad acquistare nuove opere e ad abbonarsi a riviste varie. In base al regolamento, il circolo letterario deve rimanere estraneo a ogni questione politica e religiosa; per diventarne membri è necessario il parere vincolante dell'assemblea generale e il pagamento di una quota trimestrale; nella sala di lettura è fatto divieto di parlare e di fumare.
Intanto, in montagna, gli alpinisti potevano incominciare a trovare i primi rifugi. In particolare si deve all'iniziativa del CAI di Aosta e di Torino la costruzione della capanna Carrel sul Grand Tournalin (1876), del pavillon Budden sulla becca di Nona (1877), della capanna della Gran Torre al Cervino (1882), della capanna Regina Margherita sul Fallère (1884), del pavillon De Saussure sul Monte Crammont (1889), della capanna Defey al colle del Rutor (1889) e delle prime tre capanne, all'Aiguille du Midi, al colle del Gigante, e all'Aiguille Grise, che avviavano la creazione di un sistema di rifugi nel gruppo del Monte Bianco.
5 dicembre
La Camera dei deputati approva, con 157 voti a favore e 55 contrari, il progetto di legge sul completamento della strada nazionale del Piccolo San Bernardo, deliberando la spesa di 946.000 per l'esecuzione del secondo troncone fra La Thuile e la frontiera francese e per i lavori di completamento del primo troncone da Pré-Saint-Didier a La Thuile, opere dichiarate "di pubblica utilità".

1869

21 novembre
È solennemente inaugurato ad Aosta il Refuges des pauvres.
A lungo invocato da illustri personalità valdostane e dall'amministrazione cittadina per soccorrere gli anziani indigenti e infermi della Valle e porre un argine al fenomeno dilagante della mendicità nel capoluogo, il nuovo ospizio vede la luce grazie all'impegno del reverendo Père Laurent (al secolo Pierre-Thomas Lachenal), Procuratore Generale dell'Ordine dei Frati Minori, che aveva saputo volgere a favore dei poveri del suo paese la generosità di alcuni benefattori francesi. I lavori per la costruzione dell'edificio che doveva ospitare da 150 a 200 persone, erano stati avviati nella primavera del 1867 in un vasto appezzamento di terreno di proprietà dell'Ordine Mauriziano, a nord  della città.

1870

Luglio
E' installato a Valsavarenche il primo telegrafo valdostano. In occasione del suo soggiorno estivo, il re Vittorio Emanuele II, per mantenere i contatti con la capitale, fa installare una linea telegrafica diretta tra Valsavarenche e Firenze. Un giornale locale scrive che il telegrafo collegherà "il soggiorno degli stambecchi alla capitale d'Italia; i châlets  della Valle al palazzo Pitti di Firenze".
30 luglio
La Camera dei deputati approva il progetto della ferrovia Ivrea-Aosta. In occasione della discussione sulle convenzioni ferroviarie, nonostante l'opposizione dei ministeri delle Finanze e dei Lavori Pubblici, i deputati valdostani Crotti di Costigliole e Louis Paris riescono a far approvare al Parlamento l'impegno di accordare "la concessione di una linea di strada ferrata da Ivrea ad Aosta mediante 3.500.000 lire che saranno pagate al concessionario o con numerario, o con titoli di rendita del debito pubblico" (comma 4, art. 31, legge n. 5858 del 28 agosto 1870. Poco dopo l'approvazione della legge, il conte Crotti costituisce un Comitato promotore per sollecitare l'inizio dei lavori.
20-27 novembre
Elezioni politiche. Nel collegio di Aosta il barone Joseph Gerbore vince al ballottaggio con 282 voti contro l’avvocato Louis Paris (149 voti). Nel collegio di Verrès (iscritti 432, votanti 337), Domenico Carutti vince con 214 voti contro l’avvocato Philibert Frescot (112 voti).

1871

20-27 agosto
Si vota nel collegio di Aosta per la sostituzione dell’avvocato Gerbore deceduto nel mese di luglio. Nel primo scrutinio nessuno dei candidati ottiene il numero di voti richiesto (l’avvocato Philibert Frescot, candidato dei liberali e sostenuto dal Ministero ottiene 222 voti; il conte Verasis di Castiglione, sostenuto dai cattolici, 83 voti). Nel ballottaggio (elettori 879, votanti 502) vince l’avvocato Frescot  con 297 voti contro 202.

1872

5 gennaio
"L'Echo du Val d'Aoste" inizia le pubblicazioni. "Journal politique et littéraire", di tendenza liberale e anticlericale, è fondato dal dottor Auguste Argentier, dal dottor Pierre Dupont e dall'avvocato Joseph Duc, primo direttore. Il 1° agosto del 1873 gli subentra il giovane François Farinet. Il periodico esce presso la tipografia di J.-B. Stevenin; dal gennaio 1882 e fino alla fine del 1889 è stampato dall'editore Louis Mensio.
15 giugno
Il castello di Issogne è acquistato dal cavaliere Vittorio Avondo, noto pittore torinese, al prezzo di 20.500 lire. Di lì a pochi mesi il mecenate piemontese inizierà i lavori di restauro.

1873

1 febbraio
Esplode la questione del Collège.
Sulla base di un giudizio gravemente negativo degli ispettori venuti a esaminare le condizioni dell'insegnamento e la preparazione culturale e didattica dei professori del Collège di Aosta, una lettera del Prefetto e Presidente del Consiglio scolastico della provincia di Torino e una nota del Ministero invitano il municipio di Aosta a licenziare i Padri Barnabiti e a "uniformarsi alle prescrizioni di legge" nella nomina dei professori. Gli insegnanti del Collège si dimettono; pregati dal Consiglio comunale, accettano di continuare a svolgere la loro attività fino al termine dell'anno scolastico. Il 12 febbraio il Consiglio comunale di Aosta si dimette all'unanimità per protesta contro l'ordine ministeriale di allontanare i Padri Barnabiti dal Collège. Il Comune di Aosta viene commissariato in attesa di indire nuove elezioni. È inviato ad Aosta a svolgere le funzioni di sindaco il delegato regio Alessandro Ceresa di Bonvillaret.
16 marzo
Si svolge in una sala del Municipio di Aosta la prima riunione della “Societé de secours mutuel entre les ouvriers d'Aoste. Promossa da ventitre esponenti della borghesia aostana, animati da interessi politici e filantropici, l'associazione intende fornire agli operai ammalati le cure mediche e le medicine necessarie, un sussidio durante i giorni di assenza dal lavoro, una pensione in caso di invalidità e vecchiaia e incoraggiare con ogni mezzo gli operai al lavoro, all'istruzione e alla buona condotta.
Alla riunione partecipa un gran numero di operai di varie professioni. Sono eletti gli organismi dirigenti: il presidente Nicola Gallesio, il vice-presidente Emmanuel Bozon, il tesoriere Jean-Baptiste Rebogliatti, il segretario François Farinet e i sedici membri del consiglio generale, di cui otto rappresentanti del "comitato promotore" e otto rappresentanti degli operai aostani.
La festa di inaugurazione della Società si svolge il 1° giugno presso il Municipio con una grande manifestazione popolare, banda musicale, banchetto e discorsi delle autorità. Dopo i primi sei mesi di vita, risultano iscritti alla Società 38 "soci onorari" (sostenitori dell'istituzione che non beneficiano di alcun sussidio, ma si assicurano la direzione della società) e 202 "soci effettivi" (operai che devono dimostrare con un certificato medico di godere buona salute e versare una tassa d'ammissione il cui ammontare varia a seconda dell'età). Al termine del primo anno di vita il capitale sociale ammonterà a L. 1.636,95.

1874

Giugno-agosto
Una grave epidemia di afta epizootica si diffonde fra il bestiame. Proveniente dalla Savoia, la malattia colpisce in modo particolare i capi bovini provocando gonfiore dei piedi, febbre intensa, forte salivazione. Intorno al quarto giorno, sul muso, in bocca, sui piedi e le mammelle si formano delle vesciche piene di liquido. Il decorso della malattia è generalmente benigno e dura 15-20 giorni, ma possono presentarsi delle complicazioni che provocano la morte dell'animale. Durante la malattia il latte perde le sue qualità e può trasmettere la febbre ai bambini che ne fanno uso.
8-15 novembre
Elezioni politiche. Nel collegio di Aosta (elettori 853, votanti 448), l'avvocato Philibert Frescot, candidato liberale, ottiene 267 voti, contro 180 del conte Alessandro Ceresa di Bonvillaret, sostenuto dai cattolici. Al collegio di Verrès vanno al ballottaggio il colonnello Roberto Morra e il commendatore Domenico Carutti.
Nel ballottaggio al collegio di Aosta l’ avvocato Frescot vince con 315 voti contro Alessandro Ceresa, 245 voti. Nel collegio di Verrès, Roberto Morra sconfigge per pochi voti il candidato liberale Domenico Carutti, ma, essendo stato eletto anche a Carmagnola, opta per questo collegio.

1875

5 marzo
Il deputato Domenico Carutti presenta alla Camera un progetto di legge per un sussidio chilometrico al tronco di ferrovia Ivrea-Aosta. Il progetto, già compreso nella legge del 14 maggio 1865 e nuovamente incluso nella legge generale del 28 agosto 1870, dovrebbe essere finanziato attraverso una sovvenzione annuale di 2.000 lire per ogni chilometro, ovvero 68.000 lire annuali, per un periodo di tempo non superiore ai 35 anni.
Il progetto verrà ripresentato l’anno successivo, sottoscritto anche dall'avv. Frescot e da altri 46 parlamentari. Prevede "una sovvenzione annua di lire duemila per ogni chilometro e per un periodo di tempo che non oltrepassi i 35 anni". Il ministro Zanardelli "riconosce l'importanza grandissima di congiungere colla nostra rete ferroviaria quell'estremo punto del territorio nazionale ove cessa il comune idioma" e "non si oppone alla presa in considerazione di questo progetto, ma vi aderisce di buon grado".

1876

23 gennaio
È fondata a Châtillon una "Società operaia di mutuo soccorso e di istruzione”. Principale promotore è Giuseppe Corona che in un opuscolo, Les sociétés ouvrières. Aux ouvriers de Châtillon, Aosta Mensio 1876, espone gli scopi dell'associazione mutualistica: promuovere il lavoro, il risparmio, la previdenza, la solidarietà, la moralità, la sobrietà e l'istruzione; combattere l'alcool, il gioco, le passioni accecanti. Motto della nuova società è "amiamoci e soccorriamoci". Presidente è nominato lo stesso Corona, vice-presidenti il notaio Albin Lucat e il geometra Augustin Pession, segretario il farmacista Albin Miglietti.
8 ottobre
Nel discorso programmatico pronunciato a Stradella, il futuro presidente del Consiglio Agostino Depretis, parlando della necessità di completare la rete delle ferrovie italiane, dichiara di attribuire una "importanza speciale" alla linea ferroviaria Ivrea-Aosta.
5 dicembre
Ad Aosta un sottocomitato promotore della ferrovia Ivrea-Aosta lancia una sottoscrizione privata per accelerare i lavori di costruzione della ferrovia. Un "Appello al popolo" chiede ai comuni e ai privati di sottoscrivere una quota minima di L. 50 (in seguito ridotta a 20).
5-12 novembre
Elezioni politiche. Nel collegio elettorale di Aosta l'avvocato Frescot ottiene 274 voti contro i 50 ottenuti dall'avvocato Paris e viene eletto al primo turno. Nel collegio elettorale di Verrès sono ammessi al ballottaggio Charles Compans De Brichanteau e Domenico Carutti. La domenica successiva Charles Compans  viene eletto deputato con 192 voti contro 134 di Domenico Carutti.

1877

5 marzo
La legge Coppino sull'istruzione elementare obbligatoria prevede l'obbligo della frequenza scolastica  gratuita per tutti i fanciulli dai sei ai nove anni e l'eliminazione dell'insegnamento del catechismo dalle materie obbligatorie. Dure le reazioni del clero locale che accusa lo stato di sottrarre i bambini alla cura della famiglia e della Chiesa.
15 marzo
Muore ad Aosta, povero e dimenticato, Innocenzo Manzetti, considerato da alcuni il “vero inventore del telefono”.
Nato ad Aosta il 17 marzo 1826, dopo aver condotto i suoi studi al Collège di Aosta, aveva lavorato all'ufficio del genio civile dell'Arrondissement ed era stato a lungo al servizio della città come consigliere comunale e membro del consiglio di amministrazione dell'Ospizio di carità. Divenne noto, in particolare, come inventore di un suonatore di flauto (un automa, dalla statura, la forma, le fattezze di un uomo, composto di ferro e di acciaio e ricoperto di pelle di camoscio, con una maschera e due occhi di porcellana che, all’arrivo del pubblico, muoveva le braccia, levava il cappello, salutava e pronunciava alcune parole. Tramite l'aria compressa che veniva immessa nel flauto a colpi di lingua, poteva suonare fino a dodici arie diverse, modulate da un programma registrato meccanicamente su un cilindro attraverso un macchinario simile a quello della pianole meccaniche), di una macchina a vapore, di un velocipede a tre ruote e a tre sedili.
Il primo rudimentale “telegrafo parlante” documentato fu realizzato fra il 1861 e il ‘64 quando venne ripetutamente sperimentato (sul funzionamento dell’apparecchio i giudizi dei contemporanei non erano univoci) nelle vie di Aosta. Non brevettò mai alcuna invenzione, né mai poté esporle al di fuori della Valle, anche per lo scarso sostegno dei suoi concittadini.
Sarà il professor Pasquale Fornari, direttore del Regio Istituto Sordomuti di Milano, in un saggio apparso sull’ “Educatore italiano” nel dicembre 1883 (nel pieno della contesa giudiziaria fra Bell e Meucci) a sostenere la priorità di Manzetti nell’invenzione del telefono, rivendicando attraverso di lui i meriti della scienza cattolica contro l’esaltazione del liberale e garibaldino Meucci.

1878

10 gennaio
La notizia della morte di Vittorio Emanuele II provoca in Valle una profonda emozione. Il Sindaco e la Giunta municipale di Aosta testimoniano a S.M. Umberto I le più vive condoglianze dei valdostani "pour la perte immense que vient de faire la Nation et en particulier la Vallée d'Aoste pour S.M. Victor Emanuel II, le rédempteur de l'Italie, l'Hôte habituel et vénéré de nos montagnes, le Protecteur Tout-Puissant de notre chemin de fer". Una sottoscrizione per l'erezione di un monumento al sovrano viene aperta in tutti i comuni della Valle.
Tre libri escono nei mesi successivi per ricordare le cacce del re in Valle d’Aosta. Tancredi Tibaldi pubblica in aprile il feuilleton Lo Stambecco e le Caccie di Vittorio Emanuele II in Valle d'Aosta, sulle pagine della "Gazzetta Piemontese" di Torino. Con le semplici iniziali di T.T., l'opuscolo verrà riedito Aosta, il mese successivo, dallo stampatore Luigi Mensio.
L'abbé Gorret pubblica a giugno, presso l’editore torinese Francesco Casanova, Victor-Emmanuel sur les Alpes. Notes et souvenirs, elegante volume arricchito dodici vignette del disegnatore Teja (una seconda edizione rivista e aumentata verrà pubblicata alcuni mesi più tardi).
L'abbé Ferdinand Fénoil pubblica presso l’editore Mensio di Aosta Le roi chasseur et les bouquetins de la Vallée d'Aoste, dove non mancano pesanti ironie e osservazioni pungenti sulla politica antiecclesiastica del sovrano.

1° aprile
È aperta la prima "Scuola magistrale femminile rurale", della durata di due anni, finalizzata a preparare le maestre elementari di grado inferiore. La sede è nell'edificio che sorge nella piazza San Francesco, a nord del Municipio, dove già avevano sede le Scuole elementari femminili del comune di Aosta.  Le ragazze che intendono frequentarla devono aver compiuto 15 anni e aver superato un esame di ammissione consistente in una composizione scritta e in una prova orale sulle prime regole di grammatica e le prime operazioni di aritmetica. Su 70 aspiranti, 51 sono ammesse ai corsi.

1879

1 aprile
Si insedia ad Aosta una compagnia di 250 alpini e venti ufficiali dello Stato Maggiore, primo nucleo del famoso Battaglione Aosta. In città ci si augura che la crescita della presenza dei militari possa portare giovamento al piccolo commercio in crisi da diversi anni.
Giugno
La Camera dei deputati approva la legge sulle costruzioni ferroviarie che prevede nuove linee per oltre 6.000 chilometri, con un onere per lo Stato di 1.260.000.000 (169 milioni sono invece a carico degli enti locali). L'articolo 9 prevede la costruzione del tronco ferroviario Ivrea-Aosta per un costo complessivo di 15 milioni, un decimo dei quali a carico della Provincia e dei Comuni.
Durante la discussione in aula è approvata (257 voti a favore e 96 contrari) la mozione del marchese Carlo Compans, secondo la quale la ferrovia Aosta-Ivrea avrà la precedenza su tutte le altre linee di seconda categoria e dovrà  essere conclusa entro il 1885. La notizia, diffusa in Valle da un manifesto del Sottoprefetto Salvetti, suscita grandi manifestazioni di entusiasmo. La Giunta comunale di Aosta delibera di celebrare l'evento con un banchetto patriottico e una pubblica festa, in occasione della solennità di San Grato.
20 agosto
Il ministero dei Lavori Pubblici sceglie per la ferrovia il progetto Mondino (tracciato lungo la riva destra della Dora), preferendolo al progetto Borella (tracciato lungo la riva sinistra). I lavori sono appaltati in cinque tronchi. In qualità di direttore tecnico dei lavori è nominato l'ingegnere Pasquale Muzi, coadiuvato dagli ingegneri Carlo Sapegno e Edoardo Pedrazzini.
7-8 settembre.
Le feste per l'approvazione del progetto di legge sulla ferrovia "sono di quelle che fanno epoca negli annali di un popolo" (come scrive la stampa locale). Per due giorni la banda musicale suona in tutte le vie della città. Un "banchetto patriottico" con 490 coperti è allestito al Plot sotto la direzione del sig. Alemano, capo del personale dell'Hôtel de l'Ange di Courmayeur. Il grande ballo di beneficenza termina alla 5 e mezzo del mattino e mai la città di Aosta era stata così illuminata. Contemporaneamente il prefetto e sessanta sindaci della Valle, insieme ai membri del vecchio Comitato per la ferrovia, si riuniscono a congresso per costituire un Comitato per il traforo del Monte Bianco.

1880

1 marzo
Esce il nuovo settimanale "Feuille d'Annonces d'Aoste". Con il sottotitolo "Journal littéraire, agricole et commercial", uscirà fino al 26 dicembre 1881. Direttore responsabile, proprietario ed editore è lo stampatore aostano Louis Mensio. Estraneo alle lotte politiche, il periodico annovera tra i collaboratori  soprattutto esponenti del Comice agricole, come l'agronomo Laurent Argentier e Louis-Napoléon Bich e si rivolge in modo particolare ai contadini.
16 maggio
Elezioni politiche. Nel collegio di Aosta vince il barone Jules De Rolland con 403 voti contro il marchese Charles Compans de Brichanteau (20 voti). Nel collegio di Verrès (votanti 307) vince il marchese Charles Compans de Brichenteau con 307 voti contro il commendatore Domenico Carutti (134 voti).

7 agosto

La regina Margherita visita per la prima volta la Valle d'Aosta. Da Pont-Saint-Martin ad Aosta è un cammino trionfale fra offerte di fiori, danze e discorsi di benvenuto. Ad Aosta, verso le tre del pomeriggio, l'accolgono tutte le autorità e una città in festa, con bandiere e archi trionfali. Al termine della festa, la regina si reca al castello reale di Sarre dove stabilisce la sua residenza e dove dichiara di voler visitare la Valle da un estremo all'altro, passeggiando senza scorta.
17 agosto
Il re Umberto I giunge ad Aosta, accompagnato dal fratello Amedeo, duca d'Aosta. Trent'anni dopo la visita trionfale di Vittorio Emanuele II, la Valle accoglie con grandi feste il nuovo sovrano che raggiunge la regina al castello di Sarre. Nei giorni successivi si reca a caccia a Valsavarenche. E’ scongiurato il pericolo che la morte di Vittorio Emanuele II avesse potuto significare la fine della redditizia stagione delle cacce reali.

1881

Dicembre
Il primo volume dell'Historique de la Vallée d'Aoste, di Jean-Baptiste de Tillier, esce presso l'editore Luigi Mensio. Curato dallo stesso editore e dal canonico Edouard Bérard, contiene l'ultima parte del manoscritto dello storico settecentesco, dedicata al Gouvernement politique et économique de la Vallée d'Aoste.

1882

Gennaio
Una maestra elementare che insegna ad Aosta è minacciata di licenziamento da parte dell'Ispettore scolastico provinciale in quanto non conosce la lingua italiana. L'incidente innesca una campagna da parte della stampa conservatrice che accusa il ministro della Pubblica Istruzione, Guido Baccelli, e la Massoneria, di voler proscrivere la lingua francese "per impedire ai fanciulli di apprendere il catechismo" e strappare ai valdostani "la loro lingua e la loro fede".

Luglio

La Corte d'assise straordinaria con sede a Ivrea viene chiusa perché due avvocati valdostani, incaricati della difesa, si sono rifiutati di parlare in lingua italiana. Questo malgrado due dei tre giurati fossero del Circondario di Ivrea e dunque nell'impossibilità di comprendere il francese. In Valle scoppia la polemica. I conservatori parlano di "persecuzione" e di "asservimento"; i liberali di "diritto" dei valdostani al francese e di "dovere" di conoscere l'italiano. Secondo questi ultimi, considerata la composizione della giuria, era "buona educazione" degli avvocati esprimersi in italiano e non porsi nella provocatoria condizione di una "minoranza prepotente e sciovinista".
29 luglio
Alessandro, Alfonso, Corradino e Gaudenzio Sella, con l’aiuto della guida Maquignaz di Valtourneche, conquistano la cima del Dente del Gigante. L’impresa alpinistica aveva un grosso significato politico. Sulle Alpi iniziava la guerra delle bandiere e le vette di alcune montagne, particolarmente significative per la loro posizione o la loro visibilità, erano divenute luoghi di scontro reale o simbolico fra alpinisti di diverse nazionalità. La spettacolare guglia nel massiccio del Bianco, al confine con la Francia, era l’ultimo quattromila inviolato delle Alpi e la sua ascesa era ritenuta impossibile. Per l’alpinismo italiano, sconfitto dagli inglesi su tutte le principali vette alpine, il Dente del Gigante restava l’ultima occasione di riscatto. I Sella ne parlarono a Jean-Joseph Maquignaz nel luglio del 1882 (poco dopo la firma della Triplice Alleanza). Questi, insieme al figlio Jean-Baptiste e al nipote Daniel, si trasferisce per diversi giorni sul ghiacciaio per  attrezzare la parete con chiodi, scale e corde fisse, un lavoro che consente ai Sella di scalare il Dente in sicurezza e di issarvi la bandiera italiana.
27 ottobre
Nasce il settimanale "Le Patriote". Di orientamento liberale e anticlericale, espressione di una corrente avversa al gruppo liberale che fa capo a François Farinet, è pubblicato dalla tipografia di Jean-Baptiste Stévénin, con il sottotitolo di "Journal politique et administratif de la Vallée d'Aoste". Uscirà fino al 26 dicembre 1885.
29 ottobre
Prime elezioni politiche col nuovo sistema dello scrutinio di lista. La Valle d'Aosta vota insieme al Canavese. La maggioranza liberale elegge il marchese Compans de Brichanteau (12.600 voti), l'ingegnere navale Carlo Vigna (12.107), il conte Guido di San Martino (10.893) e il barone Jules De Rolland (7.260). I conservatori eleggono il capitano Luigi Chiala (4.981). Continuano le polemiche sul nuovo sistema elettorale.

1883

Gennaio-febbraio
Si accende la discussione fra la Ville e il Bourg sull'ubicazione della futura stazione ferroviaria e la relativa strada di accesso in città. Il 24 febbraio il Consiglio comunale di Aosta, dopo tre sedute straordinarie dedicate al problema, vota a favore (undici voti contro nove) dell'ubicazione della stazione designata dall'Ufficio tecnico, ossia al centro della città, in corrispondenza con il Municipio.
26 febbraio
Il deputato Jules De Rolland denuncia alla Camera le frequenti trasgressioni da parte delle autorità scolastiche provinciali delle disposizioni della legge Casati in merito all'insegnamento del francese in Valle d'Aosta. Secondo il rappresentante dei valdostani questo atteggiamento, anziché favorire la diffusione della lingua italiana, crea soltanto ostilità e ritardi. Il giornale clericale, la "Feuille d'Aoste", sottolinea, contro l'impostazione dei liberali, come il francese non sia soltanto un "diritto" dei valdostani, ma un "sacro dovere", una salvezza per il loro avvenire.
17 ottobre
Il Consiglio scolastico provinciale approva un ordine del giorno in cui invita il governo a provvedere "efficacemente e sollecitamente all'insegnamento della lingua italiana nella patriottica Valle d'Aosta". Durante la riunione alcuni consiglieri, tra cui il sindaco di Torino, conte di Sambuy, si esprimono apertamente sulla necessità di sostituire in Valle d'Aosta "la lingua nazionale a quella parlata".
Intanto ad Aosta l'Ispettore scolastico provinciale invita i maestri a non servirsi della lingua francese. Questi si rivolgono al Consiglio comunale chiedendo una delibera che disciplini in modo chiaro e definitivo l'insegnamento dell'italiano  e del francese nella scuola elementare.
3 novembre
Si apre la prima Scuola magistrale maschile. Le condizioni di ammissione sono identiche a quella della Scuola magistrale femminile. Su una quarantina di candidati, solo quattro sono ammessi al sussidio e la scuola rischia immediatamente di chiudere.
22 novembre
Il Consiglio comunale, dopo aver ribadito "l'importanza e la necessità dell'insegnamento simultaneo delle due lingue per conservare la prima e accogliere la seconda", e ritenendo "indispensabile procedere in modo graduale dal noto all'ignoto, ovvero dalla lingua materna a quella nazionale", delibera che il francese e l'italiano siano insegnati nelle diverse classi elementari colla seguente proporzione: unicamente il francese nella prima, due giorni di francese e un giorno di italiano nella seconda, due giorni di italiano e uno di francese nella terza e nella quarta.
7 dicembre
Il Consiglio scolastico provinciale respinge la delibera del Consiglio comunale di Aosta esprimendosi per "l'esclusione pura e semplice del francese dall'insegnamento nelle elementari".
11 dicembre
Il sindaco invita il ministro della Pubblica Istruzione a interporre i suoi uffici presso l'autorità scolastica provinciale ricordando l’impegno dell'Amministrazione comunale per l'introduzione della lingua italiana, "gradito dovere" da realizzare "a poco a poco, senza scosse, opera del tempo saviamente aiutata, non di sconsigliata violenza", ma anche il desiderio del paese di conservare come "sacro dovere" la "sua vecchia lingua francese".

1884

10 gennaio
Il ministro della Pubblica Istruzione, Guido Baccelli, scrive al Deputato valdostano Jules de Rolland in merito al ricorso presentato dal Municipio di Aosta contro i provvedimenti del Consiglio scolastico provinciale di Torino: "mentre come italiano faccio voti affinché il desiderio patriottico del Consiglio provinciale venga presto appagato, devo convenire come Ministro nelle sagge considerazioni per le quali quella Giunta comunale stima si abbia a procedere con ragionevole graduazione, in modo che il linguaggio locale abbia ad essere egualmente curato".
25 febbraio
Il Consiglio comunale ricorre al ministero della Pubblica Istruzione contro il decreto del Consiglio scolastico provinciale di Torino, ricordando  che "non è da ritenersi abrogato" l'articolo 374 della legge Casati che prevede il diritto all'insegnamento in lingua francese nelle scuole valdostane.MarzoIl ministero della Pubblica Istruzione invia due ispettori per concertare con il Consiglio comunale i mezzi per assicurare  l'insegnamento paritario e parallelo del francese e dell'italiano nelle Scuole valdostane. Il dibattito divampa intanto sui giornali valdostani. Per l'organo dei cattolici, la “Feuille d'Aoste", la formula adottata dall'Amministrazione comunale, dal ministro Baccelli e dai fogli liberali, ovvero "il francese come diritto e l'italiano come dovere", costituiva un grave pericolo per le tradizioni valdostane e andava ribaltata: il francese era un dovere per tutti i valdostani, mentre l'italiano un diritto.
Aprile
Nel corso di una serie di incontri con la Giunta municipale di Aosta, gli ispettori inviati dal Ministero esprimono parere nettamente contrario al progetto di Regolamento per l’uso del francese e dell’italiano nella scuola elementare presentato dalla Giunta, progetto che riprende le linee fondamentali della delibera comunale del novembre 1883. Gli ispettori insistono sulla necessità dell’uso esclusivo dell’italiano nella classe prima, per poi procedere al parallelismo delle due lingue nelle classi successive.AgostoDopo mesi di laboriose trattative tra il Comune di Aosta e il ministero della Pubblica Istruzione, si giunge finalmente ad un accordo. Il Ministero emana un decreto, concernente tutte le scuole elementari del Circondario di Aosta,  che sancisce il principio dell’uguaglianza di trattamento delle due lingue: “l’horaire de toutes les écoles élémentaires sera distribué en deux parts égales, consacrées une à l’enseignement de l’italien, l’autre à l’enseignement du français”. Dunque, il francese sarà insegnato parallelamente all’italiano con uno stesso numero di ore; qualora l’insegnamento parallelo delle due lingue esigesse un aumento di orario, il Governo si impegna a concorrere con sussidi speciali. Per quanto concerne gli altri ordini di scuole, il decreto stabilisce che nella Scuola normale femminile e in quella maschile sia istituita una cattedra di francese; tale cattedra sarà mantenuta nel Ginnasio, mentre nel liceo sarà istituita una cattedra di letteratura francese.
Con delibera del 3 settembre, la Giunta municipale decide di accettare le proposte del Governo.

1885

Gennaio
Si compiono ad Aosta i primi esperimenti di illuminazione elettrica privata condotti dalla Société valdôtaine d'éclairage.
20 settembre
Il primo treno arriva alla stazione di Donnas. È inaugurato il primo troncone della ferrovia Ivrea-Aosta, tutta in forte ritardo sulla previsione dei lavori.

1886

12 aprile
Una locomotiva attraversa per la prima volta il torrente Buthier. L'avvenimento, malgrado la pioggia e il fango intorno ai cantieri, attira verso la stazione una grande folla di curiosi.
23 maggio
Elezioni politiche. Nella circoscrizione di cui fa parte la Valle d'Aosta risultano eletti Charles Compans de Brichenteau (13.098 voti), Luigi Chiala (12.802), Carlo Vigna (12.187); Michele Chiesa (9.664) e Jules de Rolland (9.195).
4 luglio
Il treno inaugurale arriva alla stazione di Aosta. Alle 13 e 25 (con quasi due ore e mezzo di ritardo sul previsto) le due locomotive e i ventisette vagoni del convoglio inaugurale, attesi da una folla immensa, entrano nella stazione di Aosta. Dopo la benedizione della locomotiva da parte del vescovo della diocesi e il ricevimento delle autorità all'Hôtel de Ville, verso le tre del pomeriggio, viene inaugurato il monumento a Vittorio Emanuele II. Quindi un banchetto di 410 coperti viene servito nel cortile del Saint-Bénin. La sera viene inaugurato in piazza Carlo Alberto il nuovo impianto di illuminazione elettrica.
Le feste proseguono il giorno successivo. Alle dieci del mattino è inaugurata una lapide commemorativa di Innocenzo Manzetti, "ideatore ed esecutore nel 1864 del primo apparecchio telefonico". Segue un concerto musicale in Piazza Carlo Alberto. Alle tre del pomeriggio è inaugurata alle Porte Pretoriane la nuova condotta di acqua potabile. La sera fuochi d'artificio al Plot e illuminazione della collina.
Durante il mese di luglio la linea ferroviaria Ivrea-Aosta entra a regime. Da Chivasso partono ogni giorno quattro convogli ordinari e un merci: un accelerato (velocità 50 km/ora) alle 6,45 (arrivo ad Aosta alle 10,25), tre omnibus (velocità 45 km/ora) alle 10,43 (arrivo alle 14,44), alle 15,50 (limitato a Verrès, arrivo 18,16), alle 19,12 (arrivo 23,02) e un merci alle 8,10 (arrivo ore 15,42). Da Aosta partono un omnibus alle 6,00 (arrivo a Chivasso alle 9,42), un accelerato alle 11,35 (Chivasso ore 14,52) e un omnibus alle 17,50 (Chivasso ore 21,29).

1887

Gennaio
Il primo telefono è installato nella Reale farmacia e drogheria di Anacleto Colli-Lanzi, successore di Nicola Gallesio, in via Croix de Ville n. 6. È collegato con l'altro negozio dello stesso Colli nella ex casa Forré, in via Emanuele Filiberto n. 3. Un secondo telefono viene installato, pochi giorni dopo, all'Ospizio del Gran Bernardo e assicura il collegamento con la cantina di Saint-Rhémy.
1 febbraio
Esce "Socrate", organo della "Società pedagogica valdostana". "Periodico per gli educatori primari e secondari", è redatto per la parte italiana dal prof. Gabrini, della Scuola magistrale di Aosta, e per la parte francese dal prof. Nex. Quindicinale, contiene, oltre agli atti ufficiali della "Società pedagogica valdostana", articoli di interesse pedagogico e materiale di utilizzazione didattica nelle scuole.AgostoUna statistica pubblicata dalla Deputazione provinciale sull'infanzia abbandonata assegna alla Valle d’Aosta un triste primato. La Provincia di Torino deve mantenere complessivamente 6.625 bambini abbandonati, ma Aosta ha la percentuale più alta fra i Circondari della Provincia torinese. Questi i dati: Circondario di Torino: 4635 bambini abbandonati su una popolazione di 562.976; Circondario di Aosta: 708 su 85.007; Circondario di Ivrea: 504 su 184.967; Circondario di Susa: 383 su 91.866; Circondario di Pinerolo 342 su 139.046. 

Novembre
I castelli di Verrès, Issogne e Fénis, la Cattedrale di Aosta, la Collegiata e la Chiesa di Sant'Orso sono dichiarati “Monumenti nazionali”. L'elenco dei monumenti nazionali medievali e moderni è pubblicato dal bollettino del ministero delle  Finanze che dichiara "nazionali" ventitré monumenti della Provincia di Torino. Su questi edifici nessun intervento di restauro può essere avviato senza l'approvazione del ministero della  Pubblica Istruzione e i lavori saranno eseguiti a spese delle finanze dello Stato.

1888

4 gennaio
Nasce il settimanale "Le Valdôtain. Journal politique, administratif et agricole". Stampato dalla tipografia di Edouard Duc, uscirà fino a tutto il 1893, annoverando fra i redattori il dottor Anselme Réan, l'abbé Ferdinand Fénoil, il dottor Costantino Teppex, l'abate François-Gabriel Frutaz e l'abate Alexandre Jaccod. Di  orientamento cattolico-liberale almeno nei primi anni di vita, il giornale si presenta come “amico, nello stesso tempo, delle massime del Cristianesimo e della civiltà moderna”,  collocandosi in una posizione di equilibrio tra il foglio di stampo liberale “L’Echo du Val d’Aoste”  e la “Feuille d’Aoste”  ormai di  chiaro orientamento cattolico.
16 luglio
Il Consiglio comunale di Aosta delibera all'unanimità il passaggio del Collegio e del Pensionato al Governo che accetta le condizioni proposte dal Municipio. Il Ginnasio (i corsi liceali erano stati soppressi per problemi economici e per mancanza di allievi fin dai primi anni Ottanta) diventa "regio", con tutte le prerogative che ne derivano; il Governo prende a suo carico tutto il corpo docente e si impegna ad aprire il Pensionato, dichiarato "Convitto Nazionale". In via eccezionale, per la Valle d'Aosta, la retta della pensione mensile al Convitto sarà di sole 30 lire e nel Ginnasio verrà mantenuta una cattedra di lingua francese. La municipalità si impegna a cedere al Governo le rendite del Collegio, a pagare un contributo annuo di 3000 lire e a concorrere per un terzo alle spese per l'istituzione del Convitto. In quanto al Liceo, il municipio si riserva il diritto di avviare negoziazioni col governo per il suo ripristino. Il Pensionato sarà retto da un Consiglio di amministrazione nominato dal Municipio.
29 agosto
Viene inaugurato il Collegio nazionale Principe di Napoli. La grande festa per l'inaugurazione si svolge alla presenza della Regina Margherita, ancora in costume di montagna al ritorno di un'escursione in Svizzera, del ministro della Pubblica Istruzione, Paolo Boselli, di tutte le autorità del comune di Aosta e della provincia di Torino, e in mezzo a un grande concorso di pubblico.
28 novembre
Il Consiglio comunale delibera la costruzione di un teatro cittadino su di un terreno di proprietà del Comune. Alla spesa di 60.000 lire prevista dal progetto redatto dall'ingegner Boggio di Torino, il Comune farà fronte mediante il lascito Défey (10.000 lire) e lanciando un prestito di 50.000 lire ammortizzabile in 31 anni (saranno emesse 500 obbligazioni al portatore del valore di 100 lire l'una, al tasso di interesse annuo del 3%).188929 gennaio
L'assemblea generale del Comice agricole delibera la fondazione di una "Società dei produttori di fontina" allo scopo di dare una direzione "teorica e pratica alla fabbricazione dei formaggi e attivarne il commercio e l'esportazione". Durante l'assemblea viene proposta l'istituzione di una "école des fruitiers", la nomina di un jury e di un ispettore per il controllo dei formaggi e per dirimere le eventuali questioni che dovessero sorgere fra negozianti e produttori.
1 agosto
La Regina Margherita arriva per la prima volta a Gressoney-Saint-Jean.
Giunta alle otto del mattino alla stazione di Pont-Saint-Martin, dove viene ricevuta dalle autorità, le Società operaie, le bande musicali e una grande folla di persone accorse da tutti i Comuni, la regina sale a cavallo e parte per Gressoney salutata lungo il percorso dalle popolazioni dei Comuni della Valle, con alla testa i consiglieri comunali e i bambini degli asili con mazzi di fiori. Il corteo reale raggiunge alle cinque del pomeriggio il palazzo del barone Peccoz dove la regina prende alloggio. Alla sera tutta la valle viene illuminata a festa; falò vengono accesi sulle colline.
E’ il primo di tanti soggiorni della regina nella località della valle del Lys. Conquistata dalla quiete della natura, dalla bellezza e dalla praticabilità del Monte Rosa e forse dalla devota ospitalità del barone Luigi Peccoz, vi sarebbe ritornata tutte le estati, fino al 1925, a pochi mesi dalla morte, risalendo a dorso di mulo la valle del Lys o attraverso il colle di Valdobbia; poi, a partire dal 1894, lungo la nuova strada carrozzabile, prima in carrozza e poi in automobile. Per lei il barone Luigi Peccoz farà costruire una villa e un grande châlet, dando il via alla moderna e raffinata edilizia di Gressoney, mentre il marito, Umberto I, ordinerà la costruzione di un castello, in località Belvedere, completato nel 1904 quale dimora estiva della corte. Neppure la morte improvvisa del barone Peccoz, il 26 agosto 1894, durante un'escursione d'alta quota al colle del Lys, interromperà il rapporto fra la Regina e Gressoney, rapporto che farà del villaggio della Valle del Lys una piccola capitale estiva, centro di intrighi di corte e di pettegolezzi mondani.
Margherita di Savoia riuscirà ad attrarre a Gressoney i più bei nomi dell'aristocrazia e della cultura. Il paese diventerà la residenza estiva di molti principi reali: Umberto I, Maria Pia di Portogallo e la regina Elena, accompagnata talvolta dal consorte, il nuovo re d'Italia Vittorio Emanuele III. Nobili e uomini di Stato faranno costruire le loro ville a Saint-Jean e alla Trinité. Il fotografo di fiducia della regina, Valentino Curta, pittore, commerciante, topografo, studioso della minoranza Walser e animatore del "Caffé Gambrinus", illustrerà con le sue foto e una  piccola Guida della valle del Lys la nuova Gressoney. Giosuè Carducci, nel 1898, prenderà alloggio al nuovo Hôtel Miravalle, dove leggerà alla Regina alcuni sonetti non molto apprezzati dai suoi vecchi amici repubblicani. Giuseppe Giacosa, nel suo rifugio all'Alpe Lavetz, completerà nel 1897 la stesura del suo volume sui Castelli valdostani e canavesani e all'hôtel Monte Rosa di Gressoney ambienterà la commedia Acquazzone in montagna, recitata con successo in diversi teatri italiani.Dicembre Esplode ad Aosta la polemica sulla questione del teatro. Il giornale clericale la “Feuille d'Aoste" denuncia il teatro come strumento di immoralità, scuola di perversione, tanto più pericolosa perché aperta anche alle donne e ai fanciulli, ed espressione di un vergognoso spreco economico. Il foglio liberale, "L'Echo du Val d'Aoste", sostiene invece la funzione educativa del teatro che sottrae la gente alle osterie e alle "gargottes"  di cui è piena la città

1890

9 gennaio
Nasce "L"Alpino. Giornale della Valle d'Aosta", primo periodo valdostano interamente in lingua italiana. Ideato da Luigi Mensio, esponente di rilevo del liberalismo valdostano e titolare dell'omonima tipografia, si avvale della collaborazione dell'avvocato Désiré Lucat (redattore nel 1890) e del dottor Charles Marguerettaz, ufficiale sanitario del Circondario di Aosta. Di orientamento liberale, auspica l'inserimento della Valle nella vita politica e culturale dello stato italiano e conduce una ferma battaglia per la diffusione della lingua italiana in Valle d'Aosta, nella convinzione che ciò non contrasti in alcun modo con la difesa del suo patrimonio linguistico e culturale.
9 giugno
È aperto ad Aosta l'Hôtel Royal Victoria, tenuto da Maurizio Bertolini, proprietario del Grand Hôtel Victoria di Sanremo. Posto sulla piazza della stazione, di fronte all'arrivo del treno, è il primo albergo di lusso della città.
18 agosto
Muore sui ghiacciai del Monte Bianco la guida Jean-Joseph Maquignaz. Il “padrone del Cervino”, com’era definito negli ambienti del Club Alpino Italiano, aveva aperto nel 1867, con una spedizione senza clienti che prefigurava una nuova funzione della guida alpina, una nuova via alla vetta del Cervino che abbreviava di un’ora l’ascensione ed eliminava la pericolosa traversata detta della “galleria”. Nel 1882, insieme al figlio Jean-Baptiste e al nipote Daniel, attrezzò il Dente del Gigante per consentire ai Sella di conquistare l’ultimo quattromila della Alpi. Insieme all’amico Antonio Castagneri, prestigiosa guida di Balme con cui aveva condiviso molte spedizioni, era partito ad accompagnare sul Bianco il Conte Umberto Scarampi di Villanova. Nessuno conosceva il loro itinerario quando una violenta bufera si abbatté sulla montagna. Preoccupata del ritardo, la madre del conte di Villanova sollecitò le guide di Courmayeur e i parenti di Maquignaz ad organizzare spedizioni di soccorso, ma il maltempo perdurò fino alla fine di agosto respingendo i soccorritori e cancellando ogni traccia dalla montagna. I corpi dei tre alpinisti non saranno mai più ritrovati.
25 agosto
Muore scendendo dal Cervino Jean-Antoine Carrel, detto il Bersagliere. Primo nel 1865 sul versante italiano del Cervino, dopo essere stato preceduto sulla cima nella corsa con Whymper, aveva poi salito altre 53 volte la montagna. Divenne una delle guide più richieste per ascensioni in Europa, in America e in Africa. Riconciliatosi con Whymper, lo aveva accompagnato sulle Ande. Carrel muore di sfinimento dopo aver messo in salvo il suo cliente, sorpreso da una tempesta nella traversata del Col du Lion.
23 novembre
Elezioni politiche. Sono eletti nel V collegio di Torino a cui afferiscono gli elettori valdostani: Compans de Brichanteau, Michele Chiesa, Luigi Chiala, Emilio Pinchia e Arturo Perone di San Martino. Voti ottenuti in Valle (votanti 22.241) dai principali candidati: Compans 5020; Chiala 3148; De Rolland 2780; Chiesa 2724; Perrone 2708.

1891

15 gennaio 
È aperta ad Aosta, su iniziativa del Comice agricole, l'Ecole des petites industries forestières. I corsi si terranno nel Palazzo Ansermin, e dureranno due mesi. Per l'ammissione occorre aver compiuto 14 anni e non superato i 40. La direzione della scuola è affidata allo scultore Parfait Lana; le lezioni, della durata di due ore ciascuna, si svolgeranno due volte al giorno. Il corso si conchiuderà con un esame teorico e pratico.
22 gennaio 
Esce il primo numero del giornale "La Vallée d'Aoste. Journal politique, administratif et économique". Edito dalla tipografia Jean-Baptiste Stévenin, il nuovo settimanale uscirà fino al 13 agosto per complessivi trenta numeri. Redatto probabilmente dall'avvocato Edouard Alliod, il giornale, secondo un altro periodico locale, sarebbe "una creatura" del deputato Carlo Compans de Brichanteau, non soddisfatto dell'impegno del suo organo locale "L'Alpino".
23 aprile 
La Camera approva la riforma del sistema elettorale che abolisce lo scrutinio di lista introdotto con la riforma elettorale del 7 maggio 1882. Sono reintrodotti i collegi elettorali (508 nel territorio del Regno) la cui tabella verrà compilata da una commissione parlamentare presieduta dal ministro degli Interni. I collegi elettorali di Aosta e Verrès verranno ripristinati.

1892

1° febbraio
Entrano in vigore le nuove tariffe doganali con la Francia. Le vacche e i tori pagheranno un dazio di 10 lire per capo, i vitelli  12 lire, pecore e montoni 15,50 lire, gli agnelli 1,50 lire, le capre 2 lire, i maiali 8 lire a quintale. Crescono in Valle le preoccupazioni per l'esportazione del bestiame.
8 febbraio
Il Consiglio comunale delibera l'apertura del teatro Emanuele Filiberto la cui costruzione, avviata nel 1888, era stata completata, tra infinite polemiche, alla fine del 1891. Il locale viene affittato per 1000 lire a un società di privati cittadini, la "Società dei Gaudenti", costituitasi per organizzare balli e veglioni durante la stagione del carnevale. L’inaugurazione avverrà il 15 febbraio con un veglione. Il costo del biglietto di ingresso è di lire 1. La stampa locale registra l'ottimo esito della festa che vede una grande partecipazione di pubblico. Identico successo avranno i quattro veglioni successivi, sempre organizzati durante il carnevale dalla "Società dei Gaudenti".
L'inaugurazione ufficiale del teatro avrà luogo nel 1894 ad opera della Compagnia lirica Migliara che, il 25 marzo, proporrà la Lucia di Lammermoor, cui fanno seguito La Favorita, Il Barbiere di Siviglia, Don Pasquale. Negli anni successivi, sul palco dell'Emanuele Filiberto, si alterneranno, sempre con un notevole successo di pubblico, compagnie drammatiche o di operette, che portano ad Aosta La Tosca, Cavalleria rusticana, Come le foglie, Amleto, Otello, Elisir d'amore, il Barbiere di Siviglia, compagnie filodrammatiche che organizzano spettacoli, balli e veglioni di carnevale o la Società filarmonica cittadina che vi dà i suoi concerti a scopo di beneficenza.
19 aprile
È sottoscritto il trattato di commercio fra l'Italia e la Svizzera. Esso prevede una diminuzione del dazio sull'esportazione dei formaggi (4 lire al quintale) e del burro (7 lire al quintale), dei buoi (15 lire a testa anziché 30), dei maiali (5 lire oltre i sessanta chili) e dei montoni (0,50 lire per capo); è previsto invece un aumento per vacche e vitelli (18 lire a testa).
28 maggio 
Il deputato Compans de Brichanteau denuncia alla Camera i danni che il trattato con la Svizzera provoca all'economia valdostana. Mantenere bassa la tariffa dei formaggi significa far invadere l'Italia dai prodotti svizzeri in modo tale che i produttori valdostani trovano una concorrenza spietata. Senza adeguati dazi sull'importazione di formaggio, la fontina non trova più mercato. Inoltre le restrittive norme sanitarie svizzere sull'importazione del bestiame (quarantene, certificati sanitari e patente per i negozianti per poter frequentare i mercati svizzeri), che non hanno corrispondenti nella legge italiana, rendono impossibile l'esportazione e persino l'alpeggio del bestiame valdostano in Svizzera.
Elezioni politiche con il ritorno al collegio uninominale. In Valle si vota nei ricostituiti collegi di Aosta e Verrès. Ad Aosta vince Carlo Compans, sostenuto dai liberali, con 3.217 voti contro i 984 ottenuti da François Farinet; a Verrès vince Arturo Perrone di San Martino, sostenuto dai liberali, con 2.393 voti, contro il barone Luigi Beck Peccoz (496 voti).

1893

1° maggio
Si celebra per la prima volta in Valle la Festa dei lavoratori. La manifestazione si svolge in una casa privata di Villeneuve con un discorso dell'avvocato César Martinet sulle "teorie socialiste già enunciate da Cristo", un discorso dell'orologiaio Grato Coccoz sull'usura, uno del calzolaio Enrico Guala sul "dovere di ogni buon socialista di infondere il culto di queste idee nel cuore e nella mente dei giovani".
3-4 settembre
È inaugurata la Capanna Regina Margherita sulla cima Gnifetti del Monte Rosa. Il programma della manifestazione prevede il pranzo sociale del Club Alpino italiano all'Albergo dell'Olen e quindi la salita alla Capanna, con l'accompagnamento di guide e portatori. La Capanna è costata L. 17.904 e 55 cent. Con quanto rimane della somma, raccolta tramite una sottoscrizione, si provvederà a comprare coperte e materassi.
12 ottobre
Apre il Circolo Socialista aostano. Il locale, posto in via Emanuele Filiberto n. 7, al piano terreno, aprirà tutti i giovedi dalle 20,30 alle 22,30 ai soci, operai in special modo, che ne faranno richiesta. Vi si terranno letture, conversazioni e dibattiti e saranno messi a disposizione giornali del partito, libri e opuscoli. Il circolo sarà sciolto alla fine dell'anno ma, nonostante i controlli della polizia, manifesti socialisti continueranno ad apparire ad Aosta negli anni successivi.

1894

3 gennaio
Nasce "Le Duché d'Aoste. Journal religieux et politique" che sostituisce la "Feuille d'Aoste". Stampato dapprima dalla tipografia di Luigi Mensio, poi dalla tipografia cattolica dall'8 luglio 1896 al novembre 1926, il settimanale, organo della Curia vescovile di Aosta, redatto, salvo pochissime eccezioni, da membri del clero, mirando essenzialmente a servire la causa della Chiesa opera per trentatre anni per contribuire al benessere spirituale della Valle, al suo sviluppo economico e sociale e alla difesa dei valori fondamentali dell'identità valdostana. Verrà soppresso dalle autorità fasciste il 3 novembre del 1926.
5 gennaio
Nasce "Le Mont-Blanc. Journal politique, administratif et agricole de la Vallée d'Aoste". Settimanale diretto da Édouard Duc, titolare dell'omonima tipografia, e da lui redatto insieme alla moglie Josephine Teppex, a differenza degli altri fogli locali non è l'organo di stampa di un partito o di qualche notabile, ma un’impresa editoriale non legata a interessi politici contingenti ed aperto alla discussione e al confronto delle opinioni. Uscirà fino al marzo del 1940, mutando più volte atteggiamenti e scelte, ma sempre mantenendo una grande capacità di riflettere i problemi della Valle.
8 giugno
La Camera dei deputati approva l'iscrizione del Liceo di Aosta nella tabella dei Regi Licei. Constatato l'ottimo andamento dei tre anni di prova (fin dall’anno scolastico 1890/91 era stata attivata la classe prima e, negli anni successivi, la seconda e la terza), l'on. Compans propone alla Camera l'importante riconoscimento di questo Istituto scolastico per "alte ragioni di italianità e di nazionalità". Intanto cresce il numero dei giovani valdostani che frequentano gli studi superiori nel Collegio nazionale Principe di Napoli: 32 alunni nel Regio Liceo, 89 nel Regio Ginnasio e 67 nelle Regie Scuole tecniche. Vi insegnano complessivamente venti professori oltre al Preside e al personale (18 persone) preposto alla sorveglianza. 
4 luglio
E' inaugurata la strada provinciale della Valle del Lys. Costruita a cura della Provincia col concorso del Governo, quale opera compresa nella legge del 32 luglio 1881, presenta uno sviluppo complessivo di 33 chilometri da Pont-Saint-Martin a Gressoney -La -Trinité, coprendo un dislivello di 1280 m. I lavori erano stati iniziati nell'agosto 1888.
25 luglio
Il barone Luigi Peccoz muore durante un'escursione in montagna in compagnia della regina Margherita. La carovana reale, composta da una cinquantina di uomini, fra guide e portatori, era partita il giorno precedente per il Colle del Lys a 4200 metri di altitudine, ma nella discesa su Zermatt il barone rimane vittima di un'affezione cardiaca. Viene trasportato ormai cadavere al Ruffel Hôtel di Zermatt dove l'attende la regina ignara. Il barone aveva grandemente contribuito a rendere la Valle del Lys un frequentato ritrovo di villeggianti, specie con la squisita e generosa ospitalità sempre offerta alla regina.

1895

15 febbraio
Esce "L'Echo des agriculteurs valdôtains. Journal agricole industriel et commercial". Organo ufficiale del Comice agricole di Aosta, quindicinale fino agli inizi de '900 e poi mensile, esce  presso la tipografia Edouard Duc (nel corso del 1897 presso la tipografia J.-B. Stévenin), fino al febbraio del 1902. Diretto da Louis-Napoléon Bich, uno dei maggiori proprietari terrieri della Valle, presidente del Comice agricole dal 1890, il  periodico si occupa di economia e, in particolare,  di agricoltura, con l'intento di fornire ai coltivatori valdostani indicazioni pratiche per migliorare le pratiche agricole.
26 maggio
Elezioni politiche. Nel collegio elettorale di Aosta vince il marchese Carlo Compans de Brichanteau (1452 voti), sostenuto dai liberali, contro François Farinet (88 voti). Nel collegio di Verrès vince François Farinet (1218 voti) con il sostegno dei conservatori e l'appoggio indiretto di una parte del clero; il suo avversario, ingegner Angelo Bottiglia, ottiene 691 voti.
22 giugno
I fratelli Pollano inaugurano ad Aosta il nuovo Politeama sotto i portici del municipio. Ad aprire le recite è la commedia brillante in tre atti I Negossiant d'Porta Palass, di Federico Garelli, interpretata dalla Compagnia di Rosetta e Romolo Solari.
24 agosto
Muore sul Bianco la guida Emile Rey. Dopo aver accompagnato un turista inglese al Dente del Gigante, in un tratto relativamente semplice in cui procedevano slegati verso la capanna del Gigante, la guida di Courmayeur scivola su di una roccia inclinata coperta di ciottoli gelati, precipitando per seicento metri. Emile Rey era noto in tutta Europa per le sue ascensioni in Scozia, in Scandinavia, nel Caucaso e nel Montenegro.

1896

16 gennaio
Nasce ad Aosta il “Circolo industriale, commerciale ed agricolo”. Il fine dell'associazione, che riunisce industriali, commercianti, esercenti ed agricoltori, è la reciproca assistenza tra i soci e la difesa degli interessi generali delle categorie interessate, in particolare affinché "non vengano imposti oneri ingiustificati e siano aboliti o diminuiti quelli che inceppano lo sviluppo commerciale e gravano sulle classi che più concorrono alla prosperità del commercio e dell'industria locale". Presidente è il negoziante Carlo Balla, vice-presidente il tipografo Luigi Mensio. La quota annua di iscrizione è di 3 lire.
Il programma del Circolo si prefigge di abolire o diminuire le imposte che inceppano lo sviluppo dell'industria e del commercio; ottenere durante la primavera e l'autunno alcune fiere settimanali e permanenti che prevalgano sulle fiere di altri Comuni della vallata; riformare i diritti di occupazione del suolo pubblico stabilendo una contribuzione proporzionata allo spazio occupato; fissare un luogo determinato per il mercato del vino e di certe derrate che si vendono ancora nelle vie e nei cortili senza che si paghi alcuna tassa; creare una sopratassa per i commercianti forestieri e ambulanti; ottenere da tutti i negozianti che non vendono beni di prima necessità che chiudano le botteghe a un'ora determinata nei giorni festivi.

1897

21 e 28 marzo
Elezioni politiche. Nel collegio di Aosta, in seguito a ballottaggio, vince il marchese Carlo Compans de Brichanteau, sostenuto dai liberali, con 1250 voti, contro l'avvocato Alphonse Farinet (1149 voti). Nel collegio di Verrès viene rieletto François Farinet (1213 voti) che batte il candidato liberale Alfonso Confalonieri Badini (756 voti).
29 luglio
E' inaugurato al Piccolo San Bernardo il giardino alpino "Chanousia", creato dall'abbé Chanoux con la collaborazione di Henry Correvon, nei pressi dell'Ospizio. L'obiettivo è di raccogliere in poco spazio l'intera flora alpina e di predisporre una ricca e completa collezione di minerali.
30 dicembre
Esce il giornale "Jacques Bonhomme. Organe des Paysans. Journal populaire, politique, administratif et économique de la Vallée d'Aoste". Il titolo riprende lo pseudonimo utilizzato come giornalista da François Farinet, già redattore del foglio liberale "L'Écho du Val d'Aoste" e, dal 1895, deputato del collegio di Verrès. Il settimanale, organo della potente famiglia Farinet, si propone come difensore del popolo valdostano sfruttato e privato dei suoi diritti, e conduce un'aspra battaglia contro la classe dirigente liberale di Aosta e il suo organo di stampa "L'Union valdôtaine". Il settimanale esce fino al 31 dicembre 1909.

1898

14 marzo
Nasce, presso il Seminario Maggiore, la “Biblioteca degli studi sociali”. Luogo di riflessione e di aggiornamento del clero, è realizzata da un gruppo di giovani sacerdoti che non vogliono estraniarsi dalla società moderna e fanno propri i valori della democrazia, della giustizia sociale, della libertà politica. Il vescovo di Aosta, pur avendo approvato, all'inizio, il progetto della biblioteca, vede con crescente diffidenza l'introduzione in diocesi di opere ritenute sospette, soprattutto la letteratura di studi sociali prodotta in Francia e suggerita dal capofila degli abbés démocrates francesi, Paul Naudet, in sospetto di eresia presso la Curia di Aosta. Tra i temi dominanti di quegli studi, la necessità di servire il popolo e non di servirsene per scopi religiosi; la presa di distanza dal liberalismo economico; la condanna dello statalismo accentratore e la rivalutazione delle associazioni e degli enti intermedi per un largo decentramento regionale.
2 dicembre
Inizia la sua attività il primo cinematografo di Aosta. Presso il teatro Emanuele Filiberto, il sig. Filippi, direttore del cinematografo al Padiglione Egiziano dell'Esposizione di Torino, presenta un assortimento di quadri animati. Il prezzo per la platea è di 50 centesimi, 80 centesimi per la prima galleria e i posti numerati, 30 centesimi per la seconda galleria. Numerosi spettatori accorrono per diverse sere di seguito.
Negli anni successivi le proiezioni cinematografiche continueranno sotto i portici del Municipio tutti i giorni, il pomeriggio e la sera, e ogni martedì, dalla mattina fino alle 22, con orario continuato, per dare anche ai contadini che venivano in città per il mercato la possibilità di assistere agli spettacoli. Al Politeama Pollano saranno installati ventilatori e sedie numerate e l'impresario teatrale dell'Emanuele Filiberto, Negri, si procurerà pellicole di marca "Pathée", la stessa del proiettore. La stampa locale sottolineerà la moralità dei soggetti, sia comici che drammatici: Vendetta di un pagliaccio (dramma), Cuore e dovere (sentimentale), In cerca di voti (comica); Casimiro fa baldoria (comicissima), L'affaire Dreyfus di George Méliès, Il terremoto di Messina, per cui tutti, anche i bambini, potevano assistervi. Il prezzo di ingresso, nel 1908, sarà di 29 centesimi, un divertimento dunque accessibile a tutte le borse.

1899

15 luglio
È aperto il rifugio Torino a 3310 metri di altitudine nella depressione del colle del Gigante, a circa sei ore da Courmayeur. Primo grande albergo di alta quota (nove metri per otto e otto metri di altezza), è costato circa 20.000 lire, di cui 500 offerte dalla sezione aostana del CAI. Al piano terreno sono sistemate la cucina e le sale da pranzo, distinte per le guide e per i clienti; al piano superiore quattro camere da letto con quattro letti ciascuna per i clienti e al secondo piano due camere destinate a dormitorio per le guide. La tassa d'ingresso è di 1,4  lire per il pernottamento e 1 lira per il coperto.
L’inaugurazione ufficiale si tiene a Courmayeur il 27 agosto. Al banchetto presso l'Hôtel Royal Bertolini partecipano circa centocinquanta alpinisti del Club Alpino Italiano. Alle tre del mattino del giorno successivo centodieci alpinisti, tra cui molte signore, accompagnate da una quarantina di guide, si recano al rifugio per il battesimo con una bottiglia di champagne. Padrino della manifestazione è il presidente del Cai, Francesco Gonella. Il discorso d'inaugurazione è tenuto dal conte Cibrario. Subentrato all'improvviso il cattivo tempo, alcuni partecipanti alla manifestazione proseguono per Chamonix, mentre altri scendono precipitosamente a Courmayeur.
25 luglio
Transita per la prima volta ad Aosta, diretta in Savoia, un’automobile a benzina. Secondo la stampa locale, il nuovo mezzo di comunicazione non è adatto alle strade di montagna, a causa delle curve continue e soprattutto perché spaventa i cavalli. Comune è l'auspicio che non ne passino molte.
Settembre
Esce presso l'Imprimerie catholique, il Premier livre de lecture de l'enfant valdôtain. Redatto dalla Soeur de Saint-Joseph, Mère (Mère) Célestine, da trent'anni maestra presso la scuola delle Giuseppine, antenato del celebre Chez Nous, è il primo libro per le scuole elementari specificatamente dedicato ai bambini valdostani. Il fine esplicito è, insegnando a leggere, far amare Dio, i genitori, le virtù e la patria.
1 ottobre
Il nuovo Bâtiment des écoles è inaugurato in Piazza S. Francesco. Ospita in un'unica grande struttura la Scuola Normale Superiore femminile con annesso Convitto, il corso elementare di tirocinio per le aspiranti maestre, il Giardino Froebeliano, le scuole elementari maschili e quelle femminili. Il progetto, fortemente voluto dalla Giunta Chabloz, aveva avuto un iter molto travagliato, sia per motivi di ordine finanziario (un prestito di 160.000 lire), sia per la durissima campagna di opposizione scatenata dalla stampa clericale che, in nome di principi di ordine religioso e morale e avanzando timori per l'insegnamento della lingua francese nella nuova Scuola, aveva cercato in tutti i modi di contrastare l’iniziativa dell'amministrazione liberale.OttobreAnselme Réan presenta alla Giunta comunale il manoscritto dal titolo Lectures valdôtaines pour les écoles, manuale di lettura per la scuola valdostana redatto in seguito al concorso indetto nel 1896 dal Consiglio comunale per un manuale scolastico in francese, specifico per le scuole valdostane. Il volume, un'antologia di autori valdostani su soggetti valdostani, si presenta come un "manuale tutto impregnato delle tradizioni, della storia e del carattere valdostano" che deve aiutare a superare le contrapposizioni fra laici e clericali, liberali e conservatori, per creare il "valdôtain avant tout".

17 novembre
Esce il primo numero de "L'Union valdôtaine". Stampato presso la tipografia Mensio, il giornale redatto in lingua francese intende occuparsi prevalentemente di politica e di economia. Settimanale del gruppo liberal-progressista di Aosta, guidato dal sindaco César Chabloz, sostiene Zanardelli e Giolitti, con notevoli aperture verso il movimento socialista, contro la svolta conservatrice di Pelloux e Sonnino ed è in costante polemica con "Jacques Bonhomme", organo della famiglia Farinet. Redatto da César Chabloz, Louis-Napoléon Bich, Sylvain Lucat, Charles Marguerettaz, Joseph Torrione e dall'editore Luigi Mensio, vi collaborano anche alcuni professori del Liceo di Aosta, membri attivi della sezione valdostana della Società Dante Alighieri. Apparirà fino al 29 dicembre 1905.